Dibattito sulle prospettive di Aginform

Una lettera di Giuseppe Amata

Fatemi sapere le conclusioni della riunione del 24 giugno in particolare in riferimento al ruolo di Aginform per verificare se continuare la mia collaborazione nella redazione, fermo restando che sulle questioni di dibattito, indipendentemente dalla mia presenza nella redazione, posso sempre intervenire.

La nostra stima reciproca, la collaborazione, e l'amicizia con i compagni che scrivono in Aginform non è in discussione. La mia è una posizione politica di non condivisione di certi interventi.

Penso che nell'area politica di base tra la sinistra DS, il PDCI, Rifondazione e nei movimenti di massa ci siano i nostri referenti per costruire una forza comunista che sconfigga l'eclettismo, diventato una malattia di coloro che si definiscono comunisti e che li rende prigionieri delle proprie contraddizioni. E siccome dopo lo sconquasso della fine degli anni '80, come stadio terminale della crisi del moderno revisionismo e dell'Urss, si è creato un grande spazio per il trionfo dell'egemonismo dell'imperialismo americano e del cosiddetto movimento per la democrazia, oggi però anch'essi in crisi - sia per la nascita di un mondo multipolare (che evidenzia una corrente principale antimperialista e contraddizioni di tipo interimperialistiche, ma contro gli Usa, sta alla nostra intelligenza saper correttamente analizzare) sia perchè il movimento per la democrazia si è dimostrato inconcludente o peggio subordinato alle forze conservatrici e reazionarie (in Italia ha spalancato le porte al berlusconismo, nuovo corso del moderno fascismo!) - esiste un movimento di massa anticapitalistico (come del resto si è manifestato più chiaramente in Francia!) che si può sviluppare se i comunisti riescono a fare un'analisi concreta in un confronto ideologico serrato ed in un rapporto politico di unità-lotta, in particolare con Rifondazione e Pdci, senza anatemi ma con puntuale chiarezza ideologica per legare il movimento alle posizioni più avanzate sul piano internazionale, dato che l'acutizzarsi delle contraddizioni spinge il centro-sinistra di fronte al dilemma, se rimanere subordinati agli Usa o svincolarsi.

Ecco perchè a mio modesto avviso non si può rimanere vincolati a dogmi od essere sterili. Se la mia posizione vi può sembrare una presunzione od una velleità chiedo scusa ai compagni se impegno la vostra mente nell'attenzionarla.

Giuseppe Amata


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