Putin in Francia

Una lettera del compagno Adolfo Amoroso

Cari compagni,

la lettura del servizio da Parigi di Clelia Cirvilleri su Liberazione dell’ 11 febbraio, corretto solo nel titolo, mi ha profondamente indignato per lo spirito profondamente e faziosamente anticomunista, antisovietico e antirusso che lo permea. In contrapposizione alla asserita limpidezza di posizioni e di comportamenti dei governi francese e tedesco, si sostiene l’ambiguità e la inattendibilità del governo russo sulla questione irakena. Ora, mettere in risalto la manifestazione svoltesi a Parigi di alcune centinaia di persone contro la presenza di Putin che incontrava Chirac per definire la posizione che tutti conosciamo, vuol dire mettersi alla stregua di Pannella che, assieme alla Bonino e a Ripa di Meana sono andati al cimitero militare angloamericano nel momento in cui milioni di persone scendevano in piazza contro i fautori della guerra infinita. Non ho mai dubitato che ai trotskisti sono affidati, come a Pannella, i lavori sporchi dentro la sinistra, ma sarebbe il caso che i comunisti di Rifondazione mettessero in luce certe ‘coincidenze’. Fermo restando che su Putin e contro Putin abbiamo, come comunisti molte cose da dire, ma non certamente quando incontra Chirac per concordare iniziative che potrebbero bloccare la guerra contro l’Iraq.

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