Arcobaleni e passamontagna

Nella discussione preelettorale non c’è solo lo scontro tra poli, ma sono state introdotte varianti di minor peso, ma che interessano la sinistra non omologata. La prima questione riguarda le liste arcobaleno. Sembrava che fosse naturale che le forze non moderate dell’Unione convergessero verso una comune identità programmatica per contrastare il peso dei Rutelli e dei Fassino, ma cosi non è stato.

Bertinotti ha preso le distanze e si è infilato nel budello delle primarie, fregandosene di tutti i richiami unitari a sinistra e dichiarando che la sinistra è lui.

Di fronte alla protervia del personaggio, la fazione ‘unitaria’ dei cosiddetti radicali sta proseguendo nella sua marcia verso la costruzione di liste arcobaleno e di movimento. Se andiamo ad indagare sulla natura di questa lista, vedremo che gli interessi in ballo poco hanno a che fare con l’unità a sinistra e molto invece con ragioni di concorrenza elettorale dentro la sinistra ‘alternativa. Ancora una volta questa si qualifica come serbatoio elettorale subalterno alla strategia dei moderati che non vogliono perdere neppure le briciole e delegano ai partitini questa funzione.

La discussione su come costruire una vera alternativa dovrà impegnarci nei prossi mesi, ma intanto è necessario prendere le distanze. Anche da coloro che pensano di usare il passamontagna per creare attenzione, senza una strategia e vivendo allla giornata.

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