Dal sito www.resistenze.org - Popoli resistenti - Russia - 3 settembre 2004

Da PTB - Parti du Travail de Belgique - www.ptb.be

Il terrore al servizio della NATO (con i complimenti di Brzezinski)

di Jef Bossuyt

Per comprendere le cause della terribile tragedia di Beslan, riteniamo utile riprendere alcuni brevi ed efficaci stralci del contributo di Jef Bossuyt, apparso tempo fa nel sito internet del Partito del Lavoro del Belgio, dopo l’assalto terrorista ceceno al Teatro Dubrovka di Mosca.

Nel 1995, il terrorista ceceno Shamil Basajev penetrava in Russia con due camion di esplosivo e 150 uomini armati. L’obiettivo: un’azione terroristica a Mosca, con lo scopo di obbligare i russi a negoziare. Veniva tuttavia bloccato nella piccola città di Budionnovsk, dove prendeva in ostaggio 1.500 pazienti di un ospedale, dei quali più di 100 moriranno nel corso dell’assalto degli inseguitori. A tal proposito, il maggiore americano Raymond C. Finch dichiarava: “I metodi utilizzati da Basajev sono crudeli e violano le leggi di guerra. Ma se noi giudichiamo queste azioni alla luce della lotta indipendentista cecena, esse si rivelano coraggiose e degne di elogio” (Military Review, Giugno 1997). Il 7 ottobre 1999, in una lettera indirizzata al segretario generale della NATO George Robertson, il presidente ceceno Maskhadov gli chiedeva “di intervenire in Cecenia nel quadro del nuovo ordine mondiale stabilito dalla NATO” (...)

L’autorità di Maskhadov deriva dai suoi committenti stranieri, in primo luogo da Zbigniew Brzezinski, ex consigliere di Reagan e di Bush padre. Costui è presidente del Comitato americano per la democrazia in Cecenia ed esige che Putin negozi una “soluzione politica” con il presidente Maskhadov. Il 16 agosto 2002 (poco tempo prima dell’assalto di Mosca, nota del traduttore), il Comitato si riuniva nel Liechtenstein. Erano presenti, oltre ai fondatori americani, i ceceni Khasbulatov e Aslakhanov, insieme al rappresentante del presidente Maskhadov, il suo “plenipotenziario” (che ha trovato in seguito rifugio in Occidente) Akhmed Zavkajev. Si è discusso un piano mirante a conferire alla Cecenia uno statuto speciale sotto la sorveglianza internazionale dell’OSCE (l’Organizzazione per la Sicurezza e la Collaborazione in Europa) (Sanobar Chermatova, in “Moskovskye Novosti” del 27 agosto 2002)

Nella sua opera “La grande scacchiera”, Brzezinski consigliava di continuare ad indebolire la Russia e di scinderla in una “confederazione russa più aperta, composta da una Russia europea, da una repubblica della Siberia e da una repubblica dell’Estremo Oriente”. (...)        

Traduzione a cura del Centro di Documentazione e Cultura Popolare

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