Fonte PTB - Parti du Travail de Belgique, 25 agosto 2004
Traduzione italiana da Nuove resistenti, 10 settembre 2004

Gli Stati Uniti hanno come bersaglio la Cina

Gli Stati Uniti hanno effettuato, in questi ultimi mesi, le loro più grandi manovre navali dal 1945. Esse erano dirette contro la Cina. Gli americani stanno costruendo un forte potere militare nel mare della Cina e completando progressivamente l'accerchiamento della Repubblica popolare. Parallelamente, sostengono i separatisti nelle province di Taiwan e di Xianyang. La Cina è l'obiettivo strategico a lungo termine dei guerrafondai.

Peter Franssen

Le più grandi manovre navali dalla Seconda Guerra mondiale ("Summer Pulse 04") si concludono in questi giorni. Queste esercitazioni sono durate due mesi. Fatto unico nella storia militare, vi hanno partecipato sette dei dodici gruppi di assalto navale americani. Un gruppo di assalto comprende una portaerei, 80-90 apparecchi di combattimento, un incrociatore, due fregate, due cacciatorpediniere, due sottomarini ed una nave appoggio. La portaerei, gli incrociatori ed i sottomarini sono armati con missili nucleari tattici. Il gruppo dispone inoltre di una impressionante forza di fuoco classica, come i missili Cruise e Tomahawk. Un solo gruppo può, senza grande difficoltà, sopraffare l’intero esercito della maggior parte dei paesi del mondo. Nella prima guerra del Golfo nel 1991, per esempio, gli Stati Uniti mobilitarono due, al massimo tre di questi gruppi di assalto.

Indignazione in Asia

Le navi americane erano assistite della marina canadese e britannica. In totale, 150.000 uomini hanno partecipato a queste manovre, cioè più del numero dei soldati americani in Iraq.Il 30 giugno, appena prima dell'inizio delle manovre, lo Straits Time di Hongkong faceva sapere che i sette gruppi di assalto si sarebbero riuniti nel sud-est del mare della Cina, nello stretto di Taiwan, (il braccio di mare che separa la Cina continentale dalla provincia di Taiwan).Questa enorme concentrazione di potenza di fuoco ha suscitato molta collera in Asia. Proteste sono venute ovviamente dalla Cina, ma anche da personalità australiane, indonesiane, giapponesi. Alcuni voci anche negli Stati Uniti. Il 14 luglio, l'eminente professore Chalmers Johnson scriveva nel Los Angeles Time: "Si direbbe lo sbarco in Normandia, ma in tempo di pace. Ciò potrebbe concludersi in una catastrofe." Ed il Pentagono a ribattere che l'esercitazione era indispensabile per provare la capacità e i tempi di reazione delle forze navali. Vogliamo, ha aggiunto la Difesa, essere pronti ad intervenire in ogni momento.In quei giorni, i gruppi di assalto si trovavano già nell'Oceano Pacifico, all'est della Cina, sotto la direzione dei portaerei Carl Vinson, Abramo Lincoln, John C. Stennis e Kitty Hawk. Il gruppo della George Washington incrociava nel golfo Persico e si preparava a raggiungere gli altri quattro gruppi di assalto. Specialisti militari hanno detto di non comprendere questo dispiego di forze "poiché, militarmente, la Cina non è in grado di resistere a più di due squadre di attacco."I cinesi hanno dichiarato che l'esercitazione era intimidazione pura e che gli americani mostravano il loro apparato navale per ottenere ubbidienza. In seguito alle incessanti proteste, il Pentagono ha deciso all’ultimo momento di fare partecipare alle manovre "solo" tre gruppi di assalto nel mare della Cina. Gli altri quattro gruppi hanno realizzato le loro manovre nell'atlantico, di fronte alla costa americana, in Mediterraneo e nel golfo Persico. Poco dopo, il Pentagono decideva di mandare un secondo gruppo di assalto nel mare della Cina per un pattugliamento permanente. Un primo gruppo di assalto è già sul posto, sotto la direzione del portaerei Kitty Hawk

"Una dittatura che ci minaccia"

L'esercitazione militare "Summer Pulse" fa sempre più parte di un atteggiamento politico sempre più aggressivo come si può vedere anche da due rapporti ufficiali di quest’anno. Il primo è stato redatto dal Pentagono ed è stato intitolato The Military Power of the People's Republic of China. Il Pentagono scrive che il potere economico crescente della Cina costituisce una minaccia per gli interessi americani. Se ne deve concludere dunque che se un paese del terzo mondo segue con successo una certa politica economica che salva milioni di persone dalla carestia e procura un'esistenza degna ad altre centinaia di milioni, può nuocere agli interessi americani!Il secondo rapporto proviene dalla Commissione parlamentare su economia e sicurezza USA-Cina. È uscito in giugno e conta 300 pagine di testo. Gli undici membri della commissione l'hanno approvato unanimemente. Essi scrivono: "Avevamo sperato che l'ingresso della Cina nell'organizzazione Mondiale del Commercio avesse portato a delle riforme economiche, ad una società più aperta ed allo sviluppo di una libera economia di mercato. Queste attese si sono tramutate in disillusioni." Una pagina dopo: "La Cina resta un Stato antidemocratico ed autoritario." Ed ancora: "Siamo convinti fermamente che la politica degli Stati Uniti debba saldamente fondarsi su scelte che possano rinforzare e progredirne l'economia nazionale così come la sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti non possono realisticamente ottenere un cambiamento fondamentale dello sviluppo ideologico, strutturale e politico della dittatura comunista in Cina."

Un drago sputa fuoco?

Gli americani stanno creando una montatura. In maggio, il Pentagono organizzava una esercitazione che battezzava "Draghi' Thunder" (il tuono del drago). Inoltre, la Cina è descritta come un drago sputa fuoco che in ogni momento, può inghiottire la metà del pianeta. Una favola nello stesso stile di quello delle armi chimiche, batteriologiche e nucleari in Iraq.Quest’anno, gli Stati Uniti hanno dedicato 400 miliardi di dollari alla loro difesa. La Cina, 25 miliardi appena, un sedicesimo degli Stati Uniti. Gli esperti sono d’accordo nel dire che, sul piano della forza di fuoco, la Cina è un nano in rapporto agli Stati Uniti. Si può leggere nel rapporto "Chinese Military Power" del Consiglio delle Relazioni estere del Centro Greenberg, apparso nel dicembre 2003: "La Cina ha iniziato il processo di ammodernamento delle sue forze di combattimento, ma resta ancora lontana dagli Stati Uniti sul piano della tecnologia e della potenza di fuoco. Se gli Stati Uniti continuano a dedicare delle somme importanti alle loro forze di combattimento, il rapporto con la forza militare tra gli Stati Uniti e la Cina rimarrà costante per almeno vent' anni, tanto sul piano mondiale che in Asia." (p.2)Anche nel rapporto astioso del Pentagono, "The Military Power of the People's Republic of China ", del giugno 2004, si può leggere, nel primo capitolo: "L'esercito cinese non è in grado di esercitare un potere militare significativo fuori delle sue frontiere." Nel capitolo che tratta delle forze offensive, si legge anche: "La forza di sbarco dell'esercito popolare di liberazione è insufficiente. La maggior parte delle navi da sbarco sono di dimensioni modeste e non sono in grado di operare in alto mare. Le grandi navi sono già vecchie ed in via di sostituzione. Dalla metà degli anni 90, la Cina è impegnata nella costruzione di nuove navi da sbarco ma il loro numero è insufficiente per qualsiasi grande operazione di sbarco nei prossimi cinque anni."

Una lunga serie di offese e di provocazioni.
Gli americani vogliono rimettere i cinesi "al loro posto".
Il loro messaggio è: noi siamo i padroni e voi dovete ubbidire.-

Il 1. aprile 2001, un aereo spia americano sorvolando lo spazio aereo cinese è entrato in collisione con un apparecchio cinese.
- Nel luglio 2001, i ministri Rumsfeld e Powell, così come l'ammiraglio Dennis Blair incontrandosi in Australia concludono, con l'Australia, la Corea del Sud ed il Giappone, un "patto di difesa" diretta contro la Cina.
- Nel marzo 2002, il Pentagono pubblica il documento "Nuclear Posture Review" dove si dice che la Cina è un potenziale bersaglio di un attacco nucleare.
- Nell'aprile 2004, gli Stati Uniti vendono a Taiwan un sistema radar da 1,8 miliardi di dollari. Un mese più tardi, otto sottomarini per un valore di 8,9 miliardi di dollari. I due contratti costituiscono un'ingerenza negli affari interni cinesi e sono anche in contraddizione col comunicato del 17 agosto 1982 che, con due altri comunicati comuni, formano la base ufficiale delle relazioni cino-americane. Nel Comunicato del 1982, è scritto che "gli Stati Uniti sono pronti a diminuire progressivamente le loro vendite di armi in Taiwan."
- Sempre nell'aprile 2004, gli americani decidono di finanziare apertamente il movimento separatista nella provincia di Xianyang. L'Uyghur American Association riceve 75.000 dollari.
- Il 20 maggio 2004 esce un rapporto dal Pentagono che dichiara che la Cina "è una superpotenza economica in crescita che minaccia la nostra sicurezza."
- Il 2 giugno 2004, il ministero ceco dell'industria e del commercio vieta la vendita di sei radar alla Cina, per un valore di 57 milioni di dollari. La vendita di queste armi era stata concordata appena quattro mesi prima. Gli Stati Uniti hanno sottoposto la Repubblica Ceca a forti pressioni e, in compenso, hanno acquistato loro stessi i sei radar, sebbene essi non ne avessero per niente bisogno.
- Nel giugno 2004, una commissione del Congresso pubblica un rapporto che tratta la Cina come "dittatura comunista."
- Da fine giugno a fine agosto 2004, gli Stati Uniti organizzano le più grandi manovre militari navali al mondo dal 1945. Il loro obiettivo principale non è altro che la Cina.- A metà agosto 2004, una voce al Pentagono rivela che un secondo gruppo di assalto navale, sotto la direzione di una portaerei, stia per andare a pattugliare il mare di fronte alle coste cinesi.

L'accerchiamento militare della Cina

Dopo la fine dell'unione sovietica, gli Stati Uniti hanno messo in cantiere una nuova rete di basi militari, di porti, di stazioni di ascolto, di magazzini di materiale militari, di enclave strategiche. Questo è avvenuto dapprima nella cruciale zona strategica situata tra l'Europa occidentale e l'Asia. La base principale, qui, è Campo Bondsteel, nella provincia iugoslava del Kosovo. Altre basi americane sono state installate in Romania, Bulgaria e Polonia.In seguito gli americani hanno installato delle basi in Afghanistan: nel nord a Mazar i-Sharif, nelle vicinanze di Kaboul a Bagram ed a Kandahar, nel sud. Hanno ripreso anche delle basi dell'aviazione pakistana: a Jacobabad, Pasni e Dalbandin. Hanno fatto lo stesso coi vecchi aeroporti civili di Manas, vicino a Bishkek, la capitale del Kirgizstan. In Uzbekistan, hanno occupato la vecchia base sovietica di Khanabad. Gli Stati Uniti prevedono ancora altre basi nel Tadjikistan ed in Kazakistan.Nel nord dell'Australia, gli americani prevedono tre nuove basi. Ce ne sarà anche un' altra in Tailandia. Alcuni negoziati sono in corso col governo filippino per aumentare il numero degli effettivi americani in questo paese. Singapore che dispone già di centri di rifornimento dell'esercito americano sul suo territorio, conta di estendere queste installazioni, alla richiesta degli americani. Inoltre, gli americani hanno proposto il loro aiuto militare ed un accordo di collaborazione in cambio dell'autorizzazione di stoccare delle merci o di far sostare delle truppe in Nepal, in India ed in Mongolia. Peraltro, gli Stati Uniti hanno deciso di fare dell'isola di Guam, al sud-est della Cina, il punto di attracco di un nuovo gruppo di assalto che si occuperà di pattugliare il sud del mare della Cina. Nell'est del mare della Cina, pattuglia già il gruppo di assalto Kitty Hawk. All'isola di Guam fanno già capo una squadra di sottomarini e la stessa isola ospita anche una base dell'USA Air Force.Le basi americane in Giappone ed in Corea del Sud completano l'accerchiamento della Repubblica popolare cinese.

Perché questa aggressività?

L'aggressività degli Stati Uniti verso la Cina è, come dicono gli stessi americani, basata su due critiche.La prima critica è di carattere politico: "il partito comunista cinese non vuole autorizzare il libero mercato totale, né smontare il controllo macro-economico dello stato. La direzione dello stato e del partito vuole il mantenimento della dittatura comunista." Senza il "libero" mercato totale e senza la distruzione della direzione del Partito comunista, è impossibile formare un gruppo di dirigenti asserviti agli interessi degli USA. Senza queste due condizioni, gli americani non possono controllare l'economia ed il paese.La seconda critica è di ordine economico: la crescita molto veloce dell'economia cinese è una minaccia per noi, dicono gli americani. Il volume del commercio estero cinese sarà maggiore questo anno del 60% rispetto a due anni fa e supererà i 1.000 miliardi di dollari. "Questa crescita economica robusta influenza e minaccia gli interessi a lungo termine degli Stati Uniti in Asia", dice un recente rapporto di una commissione del Congresso. Questa critica sintetizza la politica imperialistica: un paese del terzo mondo che esce dal sottosviluppo "minaccia i nostri interessi a lungo termine"! L'imperialismo non può sopravvivere senza mantenere e sviluppare la povertà nel terzo mondo, confessano nero su bianco gli stessi strateghi USA.Alcuni, nei quartieri generali politici ed economici degli Stati Uniti, dicono: lasciateci attaccare la Cina adesso perché, fra 20 anni, la Repubblica popolare sarà militarmente molto più preparata. Scrivono: "È illusorio pensare che possiamo cambiare fondamentalmente la politica cinese". I fatti indicano che questo gruppo di guerrafondai, sostenitori di una politica di tipo fascista al livello mondiale, guadagnano influenza.La nuova situazione pone il movimento pacifista ed altro-mondista davanti a nuovi compiti: quello di fermare questi nuovi piani di guerra USA, quello di sostenere la resistenza della Cina e del suo governo contro questa estrema aggressività USA. Il dibattito è aperto.

Traduzione dal francese del Ccdp

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