Lettera Aperta di Ramsey Clark a Kofi Annan

sul processo a Slobodan Milosevic, ex-Presidente della Repubblica Federale di Jugoslavia, davanti al “Tribunale ad hoc” per i crimini di guerra in ex-Jugoslavia (ICTY):

(...) A più di due anni dalla prima testimonianza (...), nonostante 500 mila pagine di documenti, 5 mila video, 300 giorni di giudizio, 200 testimoni, 33000 pagine di trascrizione di atti (...), l’accusa non è riuscita a presentare significative o inconfutabili prove di alcuna azione o intento criminale del Presidente Milosevic. (...) Intanto lo spettacolo di questo poderoso attacco, sferrato da un team enorme per l’accusa, con grandi risorse impiegate contro un singolo uomo, che si difende da solo, cui è negata una effettiva assistenza, i cui sostenitori sono sotto attacco in ogni luogo, che sta perdendo la salute per la fatica, da l’idea dell’ingiustizia del processo. (...)

Il processo contro Milosevic fu istruito da R. Goldstone (Sud Africa) nell’Ottobre del 1994. Quando lasciò l’incarico, nel Dicembre del ’96, non aveva trovato prove che sostenessero l’imputazione. (...) Tale imputazione giunse durante il pesante bombardamento USA/NATO su tutta la Serbia e il Kosovo: una guerra di aggressione che ha ammazzato civili e distrutto beni per miliardi di dollari, (inclusa la casa di Milosevic, nel tentativo di assassinarlo, il 22/4/99, e l’ambasciata Cinese a Belgrado, il 7/5/999). Bombe all’uranio impoverito, bombe a grappolo e “superbombe” hanno centrato i civili e le loro risorse. Centinaia di infrastrutture civili sono state distrutte e persone sono state uccise a Novi Sad, a Nis, a Pristina. (...) Le accuse sono semplicemente un’azione politica per demonizzare Milosevic e la Serbia, e giustificare quei bombardamenti sulla Serbia, che sono essi stessi una violazione criminale della Carta delle Nazioni Unite e della NATO Come ambasciatrice USA alle NU, la Albright guidò le pressioni US per indurre il Consiglio di Sicurezza a creare l’ICTY. In seguito scrisse nelle sue memorie che mentre era Segretaria di Stato, aveva mirato da lungo tempo alla rimozione di Milosevic dalla sua carica: “Ho spinto l’opposizione interna serba a costruire una efficace organizzazione politica puntata ad estromettere Milosevic. In una nota pubblica affermai ripetutamente che gli USA volevano Milosevic ‘via dal potere’, via dalla Serbia, e agli arresti per crimini di guerra”.

Il Presidente Milosevic è stato accusato ed è sotto processo per aver pensato e agito per proteggere e preservare la Jugoslavia, una federazione essenziale alla pace nei Balcani. Interessi forti stranieri, con l’aiuto di gruppi nazionalisti e separatisti e di interessi affaristici all’interno delle diverse Repubbliche jugoslave, erano determinati, per diverse ragioni, a smembrare la Jugoslavia. Primi tra questi gli Stati Uniti; con la Germania che ha giocato un ruolo. (...) Le conseguenze sono state disastrose per ognuno degli Stati che facevano parte della precedente repubblica federale. Oggi in Jugoslavia ci sono interferenze economiche e stagnazione, instabilità politica, diffuso malcontento e una montante minaccia di violenza. Gli USA sollecitano la Croazia a far parte della NATO, come base per le forze in Europa, per il controllo e per mantenere la divisione della regione. La Croazia ha mandato un piccolo contingente militare al servizio alla NATO in Afghanistan e sta subendo pressioni per mandare truppe in Iraq. (...) L’ex-Presidente della Jugoslavia, accusato per aver difeso la Jugoslavia in una corte del Consiglio di Sicurezza, non può far rimostranze. Invece il Presidente degli USA, che ha apertamente e notoriamente indetto una guerra di aggressione, “supremo crimine internazionale”, contro l’Iraq indifeso, causando decine di migliaia di morti, spargendo violenza qui e altrove, non affronta addebiti. Il Presidente Bush continua a minacciare guerre d’aggressione unilaterali e a spingere allo sviluppo di una nuova generazione di armi nucleari tattiche - dopo avere invaso l’Iraq usando il pretestuoso argomento che fosse una minaccia per gli USA e che possedesse armi di distruzione di massa. (...)

Quale evidenza è più chiara, per comprendere le intenzioni degli USA di infischiarsene della legge e di imporsi con la forza, dei grandi sforzi statunitensi per distruggere la Corte Penale Internazionale (ICC) e manovrare i trattati bilaterali affinché le nazioni non accettino di sottomettere cittadini USA all’ICC? (...) L‘ambasciatore Negroponte ha chiesto l’immunità per gli USA rispetto a qualsiasi accusa (...), minacciando il veto sulla risoluzione pendente in Consiglio di Sicurezza per il rinnovo della missione di pace in Bosnia-Erzegovina, ed ha così ottenuto dal Consiglio un’immunità che è, di fatto, impunità. (...)

Il tribunale ICTY e gli altri creati ad hoc dal Consiglio di Sicurezza sono illegali perché la Carta dell’ONU non da mandato al Consiglio di Sicurezza di istruire alcun tipo di corte penale. Il dettato della Carta è chiaro. Fosse stato messo un tale potere nella Carta nel 1945, non ci sarebbero le Nazioni Unite. (...) La creazione dell’ICC dovrebbe precludere la creazione di altri tribunali penali e portare all’abolizione di quelli esistenti, i quali sono stati creati per servire le ambizioni geopolitiche degli Stati Uniti. La questione è di primaria importanza. (...) L’ICTY è sfacciatamente contro i serbi, e solo i leaders serbi sono stati imputati da esso, inclusi non solo Milosevic e il suo governo ma anche i leaders della Srpska, l’enclave dei serbi in Bosnia. (...) Il Presidente Milosevic, da carcerato, con la salute pericolosamente compromessa, difendendosi da solo nell’aula del tribunale, ha avuto meno di tre mesi di tempo per preparare la sua difesa, prima che sia avviata la presentazione della difesa stessa [all'inizio di agosto 2004]. Per preparare correttamente la difesa, gli sarebbe stato necessario procurarsi ed esaminare decine di migliaia di documenti, cercare e interrogare centinaia di potenziali testimoni e organizzare la deposizione in una presentazione coerente ed efficace.

Le Nazioni Unite devono compiere le azioni seguenti, nell’interesse della giustizia, per correggere gli errori precedenti, assicurare la legalità e la serietà della corte e mantenere la credibilità agli occhi dei popoli delle Nazioni Unite: - Dichiarare una moratoria su tutti i procedimenti in tutti i tribunali criminali istruiti “ad hoc “ (...) - Creare una commissione di studiosi di diritto penale internazionale per rivedere il processo in corso contro il Presidente Milosevic, per determinare se gli errori legali, le violazioni dei procedimenti legali, e le ingiustizie nella condotta del processo costringano alla ricusazione degli atti e se le prove addotte dall’accusa contro l’ex-Presidente Milosevic siano sufficienti per la legge internazionale, prima che ogni difesa sia presentata, per convalidare e giustificare la continuazione del processo. - Fornire all’ex-Presidente Milosevic dei fondi da anticipare al collegio dei consiglieri, a investigatori, ricercatori, esaminatori di documenti ed altri esperti, sufficienti a contestare efficacemente le prove presentate dall'accusa e a completare il lavoro prima di qualsiasi ulteriore ripresa processuale; tale sforzo diventerà essenziale, anche se la Corte sarà abolita o se il processo sarà respinto, per favorire la dimostrazione dei fatti storici e dunque per la pace futura. - Provvedere fondi per garantire diagnosi mediche autonome, trattamenti e cure, per l’ex-Presidente Milosevic, in Serbia.

Rispettosamente,
Ramsey Clark

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