DIFENDERE MILOSEVIC

significa difendere la verità storica
e resistere contro l'imperialismo, il neocolonialismo e la guerra

Intellettuali ed artisti di molti paesi - tra i quali il maggiore drammaturgo inglese vivente, Harold Pinter, ed il piu' grande scrittore di lingua tedesca contemporaneo, Peter Handke - hanno recentemente diffuso un appello – vedi: http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/68 - nel quale esortano tutte le persone oneste ad attivarsi per la liberazione di Milosevic, per lo scioglimento dell'illegittimo "tribunale ad hoc" dell'Aia, e per una vera indagine e condanna dei crimini di guerra commessi in tutti questi anni contro la Jugoslavia ed i suoi abitanti.

La battaglia per la difesa di Milosevic ha un valore strategico, e non solo etico, per chiunque si oppone alla guerra ed alle politiche di ricolonizzazione praticate dall'Occidente. Infatti, con il processo-farsa contro Milosevic, le grandi potenze imperialiste vogliono creare un precedente. Esse vogliono avere mano libera in futuro nelle loro decisioni sugli assetti del pianeta; vogliono avere formalmente riconosciuta la facoltà di stabilire ad arbitrio quali guerre scatenare, contro chi e con quali mezzi; vogliono garantirsi la impunità sui loro propri crimini di guerra; e si arrogano la facoltà di giudicare e condannare le loro stesse vittime... Di condannarle anche formalmente, non solo mediaticamente, e financo di condannarle al risarcimento dei danni causati dalle loro stesse aggressioni !

E dopo la Jugoslavia, sarà la volta dell'Iraq, e poi di chissà chi... Dopo Milosevic, davanti ad un “tribunale dei vincitori” potrebbero portare Saddam Hussein, con le stesse bugie. E non illudiamoci: la "guerra preventiva e permanente" non termina certo in Iraq. Ma intanto, i crimini di Pancevo (1999) o di Falluja (2004) chi li dovrebbe giudicare? Il "tribunale ad hoc" dell'Aia si è ostinatamente rifiutato di aprire qualsivoglia procedimento per tutti quei crimini di guerra, ben documentati, commessi dalla NATO nella primavera del 1999, in spregio alle richieste formali e nonostante tutta la documentazione pervenuta. Certo, chi assiste al "dibattimento" dell'Aia assiste al fallimento totale dell'impianto accusatorio: Carla Del Ponte non ha potuto dimostrare alcuna delle imputazioni contro Milosevic, nonostante l'immane sforzo organizzativo e propagandistico. Ma le cancellerie occidentali impongono che il "processo" continui, e che esso abbia l'esito che è stato scritto già prima dell'inizio della farsa. Una farsa gestita da una istituzione illegittima, nella quale tutti i diritti e le procedure giuridiche standard sono stati quotidianamente calpestati.

Anche se i mass media hanno evitato di riportare quanto è successo finora nelle aule dell'Aia, "coprendo" il processo-farsa con un velo di censura di fatto, 33mila pagine di verbali testimoniano quanto sopra. I giornalisti hanno evitato finora di fare cronaca sul "processo", perchè essa non conviene ai loro datori di lavoro: dobbiamo allora pensarci noi. Nell'estate 2004 il "dibattimento" riprende, con l'inizio della fase cosiddetta della "autodifesa", dopo alcune settimane di pausa. La nuova fase inizia con una lunga dichiarazione di Milosevic, il quale chiama poi a testimoniare molti responsabili politici occidentali, che devono rispondere delle loro stesse scelte e delle conseguenze di queste per la Jugoslavia e per tutti i suoi cittadini. Per contribuire ad impedire che la storia tragica e vergognosa di questi anni in Jugoslavia sia scritta esclusivamente sulla base delle "sentenze giudiziarie" dettate dai servizi di intelligence della NATO, come Sezione Italiana del Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic ci siamo organizzati per effettuare traduzioni militanti e per far circolare i testi di ciò che è stato e verrà detto in quell'aula.

Tuttavia, senza mezzi finanziari, la difesa di Milosevic non ha molte chances. Tanto per fare un esempio: anche i viaggi, per l'Aia e ritorno, dei testimoni convocati da Milosevic, andranno finanziati con i soldi della difesa. Inoltre, serviranno soldi per pubblicare i testi relativi al "processo-farsa". Il Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic (ICDSM) valuta che sia indispensabile raccogliere almeno 10mila euro al mese per far fronte alle necessità primarie di assistenza legale, di documentazione e di comunicazione. La Sezione Italiana dell'ICDSM, ringraziando tutti quelli che hanno finora contribuito alla campagna di autofinanziamento dall'Italia, chiede che lo sforzo in tal senso prosegua, così come sta proseguendo in tutte le altre realtà nazionali. Si badi bene: non esistono altre fonti di finanziamento. Una recente legge passata dal Parlamento serbo – che in linea di principio avrebbe garantito una parziale copertura delle spese - è stata subito "congelata" in seguito alle minacce occidentali. Una qualsivoglia campagna di finanziamento su basi volontarie a Belgrado è praticamente irrealizzabile: a causa delle scelte estremistiche, in senso neoliberista, del regime instaurato il 5 ottobre 2000, la situazione sociale è disastrosa, la disoccupazione dilaga, i salari sono da fame, chi ha i soldi per mangiare li tiene ben stretti e non rischia certo la galera (o peggio: vedi le torture in carcere nella primavera 2003, durante la cosiddetta "Operazione Sciabola") in attività politiche o di solidarietà a favore di Milosevic, che viene tuttora demonizzato dai media locali - oramai tutti in mano a società occidentali, soprattutto tedesche - esattamente come da noi. I nuovi ricchi votano i partiti filo-occidentali e di destra, e preferiscono che Milosevic marcisca in carcere, insieme alla loro cattiva coscienza.. A tutti deve essere infine chiaro - se ancora ci fosse bisogno di ripeterlo - che al di là delle menzogne giornalistiche non esiste alcun “tesoro nascosto” di Milosevic, e che il nostro impegno per la sua difesa è insostituibile oltrechè indispensabile.

I C D S M – Comitato Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic
Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27 - 00043 Ciampino (Roma)

email: icdsm-italia@libero.it
sito internet: http://www.aginform.org/linkmilo.htm

Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA - causale: DIFESA MILOSEVIC

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