Cina: «Cosa rispondere ai compagni?»

Care compagne e cari compagni,

mi è capitato da poco di leggere un’e mail del "Centro Documentazione e Lotta Rosso 16" riguardante, fra le altre cose di cui tratta, la questione della Cina. Ve ne riferisco perchè ho notato che le compagne e i compagni del "CDL Rosso 16" hanno sulla questione cinese un parere piuttosto critico. Nell’e-mail in questione queste compagne e questi compagni pongono l’attenzione sulle morti bianche nelle miniere cinesi (soprattutto quelle delle zone centarli della Cina, le più depresse), dove ogni anno morirebbero per fughe di gas e altri problemi alcune migliaia di lavoratori. Ciò che viene detto dalle compagne e i compagni del "CDL Rosso 16", è che tutto ciò avviene per via della politica di disgregazione dello Stato Sociale e del settore economico pubblico voluta da parte dei compagni cinesi ai fini di entrare nel WTO. Come potete capire la tesi sopra esposta sulla Cina è assai diversa da quella che voi avete....cosa rispondere a questi compagni che praticamente sono fra coloro che dicono che la Cina è ormai un paese che ha svenduto il socialismo e che sta orientandosi verso il capitalismo? Personalmente, parlando con compagni e compagne che dicono che ormai la Cina non è più socialista io sostengo posizioni mutuate dalla lettura dei vostri scritti affermando che, di fronte ad un contesto economico, sociale e politico mutato dopo il "crollo del muro" e dell’URSS così come di fronte all’accentuata agressività dell’Imperialismo difficilmente le compagne e i compagni cinesi avrebbero potuto reggere mantenendo una "metafisica posizione ortodossa". Vedo tuttavia che fra i più il giudizio negativo sull’esperienza cinese permane (confesso che io stesso vi vedo comunque parecchie contraddizioni pur non schierandomi fra coloro che dicono che il socialismo in Cina è irrimediabilmente perso).... Cosa rispondere ai problemi posti dalle compagne e dai compagni del "CDL Rosso 16" così come ai giudizi negativi che sulla Cina vengono posti da tanti altri compagni (i problemi maggiormente discussi sono la pena di morte, il Tibet e la setta del Falungong i cui fedeli secondo fonti borghesi [L’Espresso] sarebbero stati picchiati nelle caserme e morti in carcere)?

Confidando in una vostra pronta risposta vi auguro fraterni saluti comunisti.

Lettera firmata

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