Napoli chiama Torino

La scena sociale comincia a movimentarsi, anche se i condizionamenti politici non incoraggiano risposte che siano adeguate alla situazione. Basti pensare che siamo arrivati al punto che autorevoli esponenti del PD condividono la posizione leghista sul respingimento dei barconi in mare. Su questo dovremmo dare ragione a Bertinotti, una volta tanto, quando dice che prima avevamo due sinistre e ora non ne abbiamo neppure una.

Slai-Cobas sui fatti di Torino

Gli spartiacque del Manifesto

Nonostante tutto, come detto all'inizio, qualcosa si sta muovendo e in qualche punto si rompe lo schema radiotelevisivo tra maggioranza e opposizione e vengono fuori forme di protesta che dimostrano che qualcuno l'opposizione la vuol fare davvero.

E' probabile che chi si sta muovendo fuori dagli schemi non abbia un'idea chiara e strategica sulle alternative, però non dobbiamo ipocritamente mettere le braghe alla realtà e pretendere di ricondurre il tutto al raggiungimento del 4%. Anzi, mentre ci auguriamo che gli sciacalli del 4% vedano infranti i loro sogni parlamentaristici, bisogna, come andiamo dicendo da tempo, rimettere in discussione parecchi comportamenti 'politichesi'. Non ci riferiamo solamente ai governisti della sinistra 'radicale', ma anche a coloro che non si sporcano le mani coll'elettoralismo e preferiscono buttarsi sulle 'scadenze' di movimento e lì ritagliarsi una comoda nicchia.

Se il fascismo prima e l'inarrestabile ascesa di Berlusconi oggi qualcosa ci possono insegnare è che con i comodi riti della tradizione sindacalese e di sinistra non si blocca il treno della reazione. Proviamo a pensare a qualcosa di più efficace, magari evitando di prendersela con gli zombi confederali che non vengono neppure accettati al tavolo delle trattative.

Magari a partire dalle ronde antirazziste o da movimenti di lotta che mettano in relazione l'obiettivo con le forme di mobilitazione. Non è facile, ma è ormai necessario, regolando i conti, come nel passato è avvenuto, con la demagogia degli 'alternativi', cioè i teorici dell'aria fritta.

Erregi

18 maggio 2009


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