LA NUOVA BAIA DEI PORCI

Si stanno ormai delineando con chiarezza quelle che sono state solo ipotesi di partenza e che, peraltro, contrastavano la vulgata della sinistra imperialista nostrana sulla Libia.

L'avanzata delle forze governative libiche che in modo inesorabile stanno scardinando la linea difensiva degli insorti e che somiglia alla reazione delle forze castriste dopo lo sbarco dei mercenari nella Baia dei Porci dimostra almeno due cose.

Primo che il tentativo americano e Nato di inserirsi nella crisi libica per introdurre nel movimento popolare che scuote il Medio Oriente elementi filo occidentali e colpire un paese non omologato è fallito. Fallito nei fatti, perchè nonostante l'impegno mediatico per creare un nuovo mostro, Gheddafi, e nonostante la minaccia di intervento militare, il governo libico è riuscito a pianificare una risposta che lo sta portando alla vittoria. E questo non indebolisce, ma rafforza il movimento popolare nei vari paesi arabi, perchè impedisce l'introduzione di dinamiche proimperialiste che lo possono deviare.

In secondo luogo la reazione virulenta degli USA e della Nato contro il mostro Gheddafi rafforza la nostra ipotesi di partenza. Cioè che in Libia non c'è stata una rivolta popolare del tipo di quella egiziana e tunisina, ma un combitato congiunto di due elementi: la preparazione imperialista di una 'rivolta' che poteva tornare utile per rovesciare le tendenze in atto nei paesi arabi e l'uso di questioni locali per creare un'opposizione armata che fosse in grado di rovesciare il governo libico.

La resa di Bengasi segnerà una nuova, importante sconfitta dell'imperialismo occidentale che dovrà ora misurarsi con nuovi problemi nel Mediterraneo. Grossi problemi si creeranno anche per chi, pacifista e antimperialista a parole, dovrà riconoscere il nemico in casa propria e il modo di combatterlo, dal momento che la vittoria del governo libico non ridurrà alla ragione la bestia imperialista che anzi, dopo lo smarrimento dovuto alla sconfitta, preparerà, assieme ai sionisti, nuove occasioni di guerra.

Erregi

14 marzo 2011


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