Il cinismo delle primarie

Lo spettacolo è più che grottesco, macabro. Mentre Monti dopo la riforma delle pensioni, la modifica dell'art.18 e l'accordo sulla produttività che abolisce di fatto i contratti nazionali annuncia anche la fine del servizio sanitario nazionale, mentre la TAV va avanti con le sue spese folli e assieme a questa si confermano gli acquisti dei cacciabombardieri americani e le scelte di guerra dell'Italia, il popolo della 'democrazia' si appassiona alle primarie del PD.

Renzi o Bersani? A nessuno è venuto in mente di gridare forte, magari scendendo in piazza chi sono costoro? Bersani non è il segretario di un partito, il PD, che di Monti ha condiviso tutte le scelte? E Renzi non è forse la caricatura di Berlusconi, una sorta di Berluschino che la 'sinistra' più liberista si è scelto come referente per rottamare anche le apparenza della sinistra?

E allora cosa c'è da festeggiare per questa kermesse allestita dai soliti marpioni della politica in cerca di recuperi elettorali e sopratutto di recupero dell'astensione?

E mentre i settori più avanzati del movimento ammutoliscono di fronte all'uso del manganello e del carcere subendo una repressione di tipo sudamericano,Vendola partecipa al gioco e, assieme a ai suoi compari dell'altra 'sinistra' che lo sostiene, festeggia quest'orgia di democrazia.

Beppe Grillo sostiene che siamo di fronte ad una farsa, che costoro sono morti, ma questo non è vero. La 'democrazia' di questo marcio sistema è capace di riciclarsi e di riorganizzarsi senza la paura di essere veramente contraddetta. Lo si vede con il tentativo di far passare una legge elettorale peggiore del Porcellum per stabilire a tavolino come deve essere spartita la torta dei voti e consentire ai maggiorenti dei partiti che contano di decidere chi dovrà governare.

Dunque il dato saliente di queste primarie è il cinismo. Le armate di Beppe Grillo si preparano ad attaccare, ma i grandi manovratori sono preparati a ridurre il danno. Come è successo con Di Pietro che è stato azzoppato mentre correva per costruire il fronte dei no.

C'è rimedio a tutto questo? L'importante in questo contesto è non perdere la bussola e mantenere la lucidità di fronte allo scenario mediatico dove i pupazzi vengono mossi per far credere che sta cambiando qualcosa mentre non cambia nulla.

Mantenere l'autonomia e capire che bisogna stare lontani dai giochi elettorali e preparare la vera opposizione politica e di classe. Anche se questa affermazione appare scontata, in quest'epoca di primarie è bene ricordarlo.

Erregi

27 novembre 2012