HANNO ESAURITO I COLPI. E ORA?
Le prospettive dell'autunno

Sono in parecchi a pronosticare una sorta di Big Bang d'autunno, ma questa previsione spesso non è suffragata da analisi adeguate che ci facciano capire a che punto siamo e sopratutto come è ipotizzabile intervenire nel marasma prossimo futuro.

Intanto partiamo dalle questioni connesse all'equilibrio politico. Il colpo grosso tentato da Napolitano di imporre in nome dell'emergenza l'unità nazionale si sta dimostrando per quello che era. Un bluff per avere una maggioranza a servizio del progetto europeo della Troika e un modo di arrivare rapidamente allo stravolgimento della Costituzione per legittimare, blindandoli, gli attuali gruppi di potere.

L'orgia di una maggioranza a larghe intese sembrava poter coprire tutto, ma non è così. La vicenda della difesa di Alfano sulla questione Kazaka ha isolato il PD come non mai dimostrando di che pasta sia il suo spirito di servizio: pura connivenza tra gruppi di potere, mentre il programma economico-sociale del governo non procede e ha come prospettiva le nuove stangate d'autunno. Ma la vera buccia di banana che potrebbe seppellire Letta è la riforma costituzionale.

Il PD potrà digerire il cambio della Costituzione contro un'opposizione che si annuncia molto durà? Potrà sopravvivere a un'onda d'urto che lo metta al centro di uno scontro in cui difende il programma piduista-berlusconiano? Nessuno ormai crede più a un PD alternativo alla destra, ma la esplicita ammissione di essere un letamaio di interessi personali e un punto d'appoggio di tutti gli attuali gruppi di potere, economici, finanziari, istituzionali ne mina la sopravvivenza.

La crisi irreversibile del PD è un punto di analisi importante per capire la crisi che si annuncia. Siamo al ritorno di Berlusconi? E' da dubitare, vista la vicenda delle larghe intese che dimostra che ormai la destra berlusconiana è alle corde e ha un progetto di pura sopravvivenza che la espone a tutti i contraccolpi della crisi.

Il governo delle larghe intese, se un merito ce l'ha, è quello di aver unificato il bersaglio, evidenziando che l'alternativa destra-centro sinistra non esiste. E' possibile quindi che il movimento scavalchi come uno tsunami le finte barriere ideologiche e scomponga finalmente le trame dei Quirinale.

In previsione che la crisi si allarghi bisogna prepararsi ad affrontarla. I vecchi strumenti con cui per decenni la sinistra opportunista ha tentato di farsi passare per un'alternativa non hanno futuro e lo si è visto con l'avventura di Ingroia. In campo sono rimaste due forze, una che si esprime con i cinque stelle e un'altra che non ha un partito, ma partecipa allo scontro con il progetto di difesa della Costituzione.

Nel panorama manca la radicalità di un movimento sociale che unifichi le varie spinte e le indirizzi verso gli obiettivi di fase, la Troika, l'Europa delle banche, la criminalità politica che gestisce il potere in Italia, le condizioni sociali e i diritti dei lavoratori stranieri compresi. Non è escluso che la crisi ci offra la possibilità di fare un passo avanti, a partire dallo zoccolo duro dell'astensionismo. Basta che sappiamo passare dalla resistenta all'attacco.

Erregi

28 luglio 2013


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