Livorno 2014
cascami di nomenclatura

alla vigilia del congresso del nuovo partito comunista di cui Rizzo è segretario, i compagni della sezione 'ortodossa' dell'emmellismo italiano hanno dedicato molte pagine, inviando una lettera ai congressisti, per spiegare gli errori di principio e teorici contenuti nelle tesi. Come spesso succede nelle discussioni impostate solo sui principi, l'appello ai compagni separati era però un eccesso di furbizia e non partiva da valutazioni concrete, ma forse dal tentativo di pescare qualcosa nell'area comunista. Che cosa speravano gli estensori della lettera, che si aprisse davvero una discussione? Ovviamente ciò non è avvenuto e bisogna chiedersene le ragioni. Insomma, più che discutere sui principi bisogna discutere sui fatti.

Intanto partiamo dalla presentazione dell'evento, il congresso del nuovo partito comunista. Lo slogan era Livorno 1921, (Roma ) 2014. Già questo accostamento, oltre a portare jella a coloro che ci hanno provato nei decenni precedenti, appare una sorta di appropriazione indebita.

Partiamo intanto con le date. Siamo al 2014 cioè a circa 25 anni dallo scioglimento del PCI! La domanda più che legittima è: chi sono costoro, che dopo 25 anni si ricordano di fondare un partito comunista? Si dirà, meglio tardi che mai. I partiti però non nascono dal nulla e tanto più un partito comunista il quale, perchè lo si possa considerare tale e non un'etichetta multiuso, ha bisogno di due precise condizioni. Essere espressione di un'avanguardia di classe e aver condotto una battaglia teorica e politica che ne faccia uno strumento rivoluzionario per una prospettiva comunista e di netta separazione dall'opportunismo e dal revisionismo. Il nuovo partito comunista è espressione di questo percorso?

A noi pare di ricordare che la leadership di questo partito ha una storia diversa, fatta di partecipazione all'esperienza del ben noto Armando Cossutta, di compartecipazione a un partito che aveva come segretario Fausto Bertinotti - un uomo che è finito nei salotti della borghesia romana e che comunista, nel senso del PCI, non è mai stato - e infine di partecipazione all'esperienza del governo D'Alema, quello che ha condotto la guerra imperialista contro la Jugoslavia. Come mai persone di questo genere si sono scoperte comuniste dopo 25anni? La domanda è imbarazzante per almeno due motivi. Il primo è che abbiamo imparato che certe cose non avvengono mai per caso e, in secondo luogo, perchè nelle operazioni di marketing si cerca sempre di trovare il modo di restare a galla politicamente.

Questa storia non è nuova in quello che rimane del movimento comunista. Questo vale per l'Est europeo, dalla Russia alla repubblica Ceca e vale per altri paesi dove il carattere dei partiti comunisti è di opposizione parlamentare oppure di partecipazione a fronti politici con un ruolo subalterno, come avviene in Sudafrica e in Brasile e come è accaduto con il governo cipriota di Akel subordinato alla UE e alla NATO.

Le etichette non bastano, come anche la retorica del canto dell'Internazionale e degli slogans che non trovano il terreno su cui diventare lotta reale e trasformazione. Per quanto riguarda il caso italiano, siamo ancora sul terreno dei cascami di nomenclatura.

Erregi

26 gennaio 2014