Fischia il vento

Così sembra dalle contestazioni ricevute da Bertinotti e Cofferati nella ricorrenza del 25 aprile. Bertinotti è anche recidivo vista l’accoglienza avuta nell’università di Roma dove è andato tempo fa ad incontrare i giovani di Comunione e Liberazione.

Bisogna dire senza ipocrisie che la reazione che si sta determinando a sinistra contro i voltafaccia e i voltastomaco prodotti negli ultimi tempi dai leader della sinistra ‘radicale’ è un buon segno. Vuol dire, come userebbe Galileo Galilei, che qualcosa ‘eppur si muove’. Certo, spessore politico e strategia legati a questi fatti, non sono valutabili da subito, ma ci sembra comunque un buon inizio.

Per tranquillizzare gli organi di polizia e i loro ispiratori istituzionali, l’orizzonte che auspichiamo non rientra nel quadro di quel terrorismo’diffuso’ che si vuol accreditatre per mettere in galera i riottosi. Il nostro sostegno ai contestatori di Bertinotti e soci è questione di linea politica che da tempo abbiamo definito e andiamo ribadendo.

In sostanza, abbiamo detto e ripetiamo che contro l’unità ‘nazionale realizzata attorno al governo Prodi dalla sinistra governista bisogna dar vita ad un movimento politico che abbia coscienza degli obiettivi alternativi su cui far muovere un programma degno di questo nome.

L’elaborazione di un progetto di questo tipo passa attraverso una consapevolezza non occasionale e comunque definitiva sul carattere della sinistra governista. A questo proposito non ci devono ingannare le parole pace, lavoro, diritti, ambiente che vengono ripetute ad ogni pie' sospinto da questa sinistra .

Noi dobbiamo essere coscienti che dietro queste parole c’è il concetto di partecipazione alla governabilità del sistema che i ‘radicali’condividono e che hanno scelto definitivamente. La storiella della rifondazione comunista è arrivata al suo epilogo. Dunque, la lezione politica che dobbiamo trarne è che l’autonomia dalla sinistra governista è elemento essenziale perché tutta una storia politica non venga travolta dal trasformismo e dalla corruzione.

Una scelta di questo tipo è tanto più necessaria per fronteggiare il rilancio della destra che si avvantaggia quotidianamente delle contraddizioni e della politica impopolare del governo. Il problema sta però nel fatto che la maturazione di un movimento politico che esca fuori dalla pura contestazione e diventi protagonista di una nuova fase è ancora lontana. Per ora ci accontentiamo dei fischi. Sul resto dobbiamo lavorare.

Erregi

29 aprile 2007


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