LETTERA AL GOVERNO SERBO

Questa lettera è stata consegnata lunedì 2 aprile 2001 alle ore 18 alla ambasciata jugoslava a Roma, via dei Monti Parioli

L'assalto alla residenza dell'ex-presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, il suo arresto e la sua traduzione nel carcere di Belgrado suscitano lo sdegno e la protesta di tutti i democratici italiani che hanno a cuore la libertà, sovranità e indipendenza delle nazioni e hanno condiviso la lotta del popolo jugoslavo, guidato da Slobodan Milosevic, contro la criminale aggressione imperialista degli Stati Uniti e della Nato. La cattura e l'annunciata incriminazione per evasione fiscale, nella sua grottesca ipocrisia, segna la conferma che il presidente Vojislav Kostunica non è che la vetrina serbista di una restaurazione capitalista e colonialista e ormai un mero fantoccio nelle mani delle forze della resa e del tradimento all'imperialismo e agli interessi del capitale multinazionale, capeggiate da Zoran Djindjic, l'uomo che da sempre è uno strumento antinazionale nelle mani dei colonizzatori tedeschi e statunitensi. Denunciamo con forza l'ignobile resa della magistratura e delle autorità serbe al vergognoso diktat statunitense ed europeo che ricattava un paese sprofondato dall'aggressione Nato nella miseria e nella contaminazione provocata da uranio e chimica, con l'ultimatum dell'arresto di Milosevic in cambio di un finanziamento di 50 milion di dollari. Un'estorsione brigantesca se mai ce n'è stata una, che rivela quanto l'imperialismo si curi del diritto internazionale e del principio di non interferenza negli affari degli Stati. Ora gli USA si dichiarano insoddisfatti dell'arresto con l'imputazione di evasione fiscale e pretendono, sempre col ricatto degli aiuti e crediti, la consegna di Milosevic al tribunale Nato dell'Aja. E' un ulteriore passo verso il genocidio umano, politico, culturale della Jugoslavia. Alla Jugoslavia viene riservato il destino degli altri paesi dell'Est europeo che l'imperialismo capitalista ha conquistato, devastato ed impoverito. A questo scopo si tenta di addossare all'ex-presidente jugoslavo la responsabilità dei crimini commessi dalla Nato, onde esonerare i governi che hanno condotto l'aggressione finalizzata allo smembramento della Jugoslavia dai propri delitti e dal risarcimento alle popolazion colpite. L'operazione di frantumazione e demolizione dei Balcani prosegue con le manovre di destabilizzazione di altri paesi dell'area, dalla Macedonia alla Bulgaria, dalla Romania alla Grecia, nei quali ovunque si rivelano forti segni di ripresa antimperialista, istigando in prima linea le offensive delle bande mercenarie e narcotrafficanti dell'UCK, con l'evidente scopo di tenere sotto pressione il regime jugoslavo e l'Europa, rivale, per quanto succube e complice, su piani sempre più numerosi degli Stati Uniti. Noi riconosciamo in Slobodan Milosevic il simbolo della resistenza del popolo jugoslavo, oggi tradito ed umiliato, e per questo gli esprimiamo una solidarietà che non può non essere condivisa da tutti i difensori della libertà, del diritto internazionale e dell'indipendenza dei popoli. Chiediamo l'immediato rilascio di Slobodan Milosevic e la fine della complicità del nostro governo con i distruttori della Jugoslavia e con i loro agenti e mercenari interni, organizzati nel regime autoritario della DOS e della formazione CIA, Otpor.

Tribunale Ramsey Clark contro i crimini della Nato.

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