DIFENDERE MILOSEVIC
E' DIFENDERE LA LIBERTA' E LA SOVRANITA' DEI POPOLI

di Fulvio Grimaldi

Il 24 marzo scorso, anniversario dell'aggressione Nato alla Jugoslavia, si è svolto a Belgrado un convegno internazionale, organizzato dalle sinistre serbe, su cause e conseguenze dell'aggressione imperialista. L'ex-presidente Slobodan Milosevic, che era stato sconfitto nelle elezioni presidenziali da una coalizione di forze finanziate e istruite dagli USA e da altri paesi Nato, al termine di una campagna segnata da minacce militari e ricatti economici di ogni genere, rischiava l'arresto e l'estradizione al tribunale dell'Aja, un tribunale-farsa, voluto e finanziato dagli USA, creato dall'ONU in violazione del suo stesso statuto, specializzato in montature contro dirigenti serbi. Si costituì quindi il Comitato Internazionale di Difesa di Slobodan Milosevic (ICDSM), formato da 80 tra giuristi, esponenti della cultura, politici, giornalisti di 30 paesi. Ne sono presidenti l'ex-ministro della giustizia statunitense e leader dei diritti civili e del movimento antimperialista, Ramsey Clark, e il parlamentare bulgaro prof. Velko Valkanov, presidente dell'Unione Antifascista Bulgara. Chi scrive ne è vicepresidente e referente per l'Italia. Nel nostro paese l'ICDSM opera in stretta collaborazione con il Tribunale Ramsey Clark per i crimini di guerra della Nato. In poche settimane l'ICDSM ha raccolto milioni di firme in tutto il mondo contro l'arresto di Milosevic, nel frattempo attuato in forme totalmente illegali e su ricatto finanziario USA e contro la sua illegale detenzione. L'ICDSM ha fornito al collegio di difesa di Milosevic, nel corso dei tre mesi di detenzione a Belgrado, un costante monitoraggio giuridico della legalità internazionale e si è adoperato per pubblicizzare tutte le illegalità che caratterizzavano il trattamento di Milosevic da parte delle autorità serbe, installate dopo il pogrom filo-Nato dell'ottobre 2000. In particolare, è stato denunciato come la detenzione di Milosevic, prorogata illegalmente per tre volte in totale assenza di prove a suo carico fornite dalle centinaia di testimoni ascoltati per l'imputazione di abuso d'ufficio e abuso di poteri, violasse i principi fondamentali degli ordinamenti giuridici nazionale ed internazionale. L'ICDSM ha poi seguito la vicenda di Milosevic, in particolare con l'avvocato Christopher Black e altri legali del prestigioso studio canadese Mandel, dalla consegna dell'ex-presidente agli USA e poi al Tribunale della Nato all'Aja, avvenuta su ennesimo ricatto finanziario USA e deciso in solitudine, contro le decisioni del Parlamento e della Corte Suprema e in violazione delle Costituzioni jugoslava e serba, dal quisling serbo Zoran Djindjic, un losco personaggio, già al soldo dei servizi segreti tedeschi, fuggito in Germania all'inizio dell'aggressione dove ha aiutato la Nato a colpire obiettivi civili in Jugoslavia. Va ricordato che negli ultimi giorni lo stesso presidente Kostunica si è dissociato politicamente da Djindjic, ritirando il suo partito dalla coalizione DOS al governo, e ha accusato il gruppo del primo ministro di essere espressione della malavita organizzata, un fatto noto da tempo a tutti gli osservatori internazionali. Resta a Djindjic, nell'attuale crisi jugoslava, oltre all'appoggio degli USA, il poco qualificante sostegno dei terroristi di Otpor, la famosa organizzazione detta degli studenti serbi e che, a dispetto delle profferte di amicizia fattegli da settori del Movimento anti-global italiano (Tute Bianche e Ya Basta) e addirittura da elementi della sinistra antagonista, si è confessata creazione della CIA, dagli USA finanziata, equipaggiata, istruita ed addestrata in corsi di formazione insurrezionale a Sofia e a Budapest. Anche le costanti violazioni di diritto e i soprusi consentiti dai regolamenti del sedicente Tribunale dell'Aja e inflitti a Milosevic (come il prolungato rifiuto degli incontri con i famigliari, l'isolamento, le perquisizioni addirittura di nipoti di pochi anni, l'arrogante e scorretta interruzione audio delle dichiarazioni di Milosevic in aula) sono documentate e denunciate dall'ICDSM che, in aggiunta, continua a monitorare le condizioni di salute dell'ex-presidente. Fu l'ICDSM a denunciare come i diritti sanitari del detenuto fossero sistematicamente ignorati e violati, anche nel corso di un infarto che lo colpì a metà maggio. Accanto alla stretta sorveglianza giuridica e alla denuncia dei costanti abusi compiuti dai suoi carcerieri, l'ICDSM si propone anche di controbattere alla micidiale opera di disinformazione e intossicazione attuata dai media ai danni della Jugoslavia, della Serbia e, soprattutto, di Slobodan Milosevic, che costituisce in sé un crimine contro l'umanità. Riteniamo che Milosevic sia il personaggio storico più diffamato dai tempi di Giuliano l'Apostata, un imperatore illuminato che ebbe il coraggio di opporsi al dilagante controllo della Chiesa Cristiana sui beni pubblici e sui cittadini dell'Impero. La sua figura e opera sono state aggredite da una macchina da guerra di menzogne e mistificazioni, poi risultate tutte fondate sull'invenzione di specializzate agenzie USA di disinformazione, cui quasi tutti i media sono obbedienti fin dai tempi dell'aggressione all'Iraq nella Guerra del Golfo. Nel frattempo il tempo è stato galantuomo e si sono dissolte le diffamazioni circa la pulizia etnica ai danni degli albanesi (inventata, contrariamente a quella effettuata dagli albanesi, sotto l'egida Nato, ai danni di centinaia di migliaia di serbi), le fosse comuni, le stragi attribuite ai serbi a Racak, in Kosovo, o a Sarajevo e Sebrenica in Bosnia, il presunto nazionalismo di un presidente che ha dovuto costantemente difendersi dalle strategie divisorie dell'imperialismo e dei nazionalismi etnici e che si è invece adoperato fino all'ultimo per la pacifica convivenza di tutte le etnie, culture, religioni, anche accogliendo un milione di profughi tra i quali Rom, ebrei, goranci, bulgari, ungheresi, cacciati dall'UCK e da Tudjman, fino all'accusa da sinistra di una resa alla globalizzazione liberista, allorché fu invece proprio Milosevic a porre un freno alle privatizzazioni imposte dai ricatti FMI e a salvaguardare uno stato sociale che vantava, ultimo in Europa, servizi sociali come sanità e scuola pubblici gratuiti (ora in corso di privatizzazione), che escludeva la cessione di settori strategici a maggioranze straniere, che garantiva alle maestranze il 60% delle imprese privatizzate, che aveva ricostruito la Zastava, ora in vendita al migliore offerente. Mi ha detto Slobo nell'ultimo colloquio che ha avuto, nella sua residenza, con un giornalista straniero:"Cercano il mio cosiddetto "tesoro". Lo hanno cercato in Svizzera e le autorità svizzere hanno cercato e risposto che non c'era nulla. Hanno additato Cipro, dove stavano le bare refrigerate per i caduti segreti USA, e il governo di Cipro ha negato con indignazione. Sa dove si trova il "tesoro di Milosevic"? Sta nei ponti jugoslavi ricostruiti, sta nel cibo e nelle medicine con cui abbiamo potuto salvaguardare l'esistenza del mio popolo sotto embargo, sta nella Zastava ricostruita in un anno al 70%. Il resto, su questa figura coraggiosa ed integra, profondamente antimperialista e patriottica, lo può imparare chiunque si sia dato cura di ascoltarne le dignitose e ferme parole al Tribunale dell'Aja, prima che un presidente asservito agli USA gli tagliasse il microfono. Lo stanno apprendendo anche i serbi, già ingannati dalle bugie e false promesse dell'imperialismo, che di giorno in giorno vanno rafforzando, con manifestazioni di decine di migliaia di persone, il Partito Socialista Serbo, unica opposizione, repressa e perseguitata dal regime "democratico" installatosi col colpo di stato del 5 ottobre, che ha reso più disperata che mai la situazione economica del paese, lo ha affidato alla mafia e ne ha svenduto dignità, sovranità e indipendenza. L'ICDSM, in collaborazione con il Tribunale Clark (tribunaleclark@mclink.it), prepara ora un convegno nazionale sulla natura del Tribunale dell'Aja e sulle violazioni del diritto internazionale di cui è protagonista. Analoghi convegni si svolgeranno in altri paesi, fino a culminare, a ottobre, con una grande assemblea-manifestazione all'Aja, contro il tribunale-farsa, contro la Nato, per la Jugoslavia e la liberazione di Milosevic.

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