COMITATI IRAQ LIBERO

Ordine del giorno conclusivo della riunione nazionale del 23 ottobre 2005

Del referendum sulla costituzione irachena non si conoscono ancora - ad otto giorni dal voto - i risultati ufficiali. Di certo non si conosceranno mai i risultati veri. Altrettanto sicuramente le cose non sono andate come avrebbero voluto gli occupanti ed il governo fantoccio di Jaafari. La grande maggioranza del popolo iracheno si oppone non solo all'occupazione militare, ma anche allo spappolamento del paese su cui si basa una costituzione scritta nella sede dell'ambasciata americana di Bagdad. La "normalizzazione" dell'Iraq, cioè l'affermazione della pace imperialista, così come è fallita dopo le elezioni farsa del 30 gennaio, fallirà anche dopo questo referendum ugualmente farsesco. Anzi, proprio l'opposizione ad una frantumazione del paese funzionale agli interessi imperialisti, potrà essere una delle chiavi per unire, rafforzare e dare prospettiva politica alla Resistenza.

In questo quadro di difficoltà, gli occupanti hanno messo in campo l'apertura del processo a Saddam Hussein. Questo processo non ha alcuna legittimità. Saddam Hussein (indipendentemente dal giudizio storico sul suo operato) è il presidente di un paese aggredito, un prigioniero di guerra che non può essere giudicato né da un tribunale scelto dagli aggressori né da un qualsivoglia "tribunale internazionale" che servirebbe soltanto a legittimare a posteriori l'occupazione ed i suoi esiti.

Siamo oggi ad un passaggio decisivo. Se in Iraq le forze della resistenza hanno la necessità di coordinarsi e di unirsi su una piattaforma politica comune, in Italia ed in Europa occorre allargare e consolidare la rete di sostegno alla lotta di liberazione del popolo iracheno. Partendo da queste esigenze, i Comitati Iraq Libero, riuniti a Firenze il 23 ottobre 2005, si danno il seguente programma di lavoro:

1. Sviluppo dell'iniziativa sia per la realizzazione del tour europeo di Haj Ali, simbolo dei torturati di Abu Ghraib, sia per l'effettuazione della Conferenza internazionale "Per una pace giusta - Con la Resistenza". In Italia, per concretizzare questi obiettivi, stiamo lavorando, tra l'altro, ad un incontro pubblico da tenersi in una sede istituzionale per dare seguito all'interrogazione già presentata in parlamento da 10 senatori. Sempre nell'ambito di questa attività, i Comitati Iraq Libero consegneranno a Romano Prodi una lettera che gli è stata indirizzata da 26 tra organizzazioni e personalità irachene ampiamente rappresentative delle forze che si oppongono all'occupazione militare.

2. Sulla Conferenza, terminata la verifica sulla sua fattibilità in altri paesi europei, l'impegno - da assolvere assieme alle altre forze promotrici a livello internazionale - è quello di fissarne al più presto luogo e data dello svolgimento.

3. Sul tour di Haj Ali, qualora l'Europa decida di blindarsi negando il diritto di parola ad un torturato, proporremo a tutte le forze disponibili di promuovere una giornata europea di denuncia, una "Giornata della vergogna" in cui organizzare manifestazioni ovunque possibile.

4. Allo scopo di consolidare il legame tra lotta contro la guerra e sostegno alla resistenza all'imperialismo, i Comitati Iraq Libero propongono di organizzare, per il prossimo mese di gennaio, un'assemblea nazionale unitaria di tutte le forze interessate a discutere e ad affermare questo binomio come bussola per l'azione politica del movimento nel prossimo futuro.

5. Con l'obiettivo di accrescere la conoscenza della situazione irachena, le forze, i problemi e le prospettive della lotta di liberazione in corso, è stato deciso di produrre un apposito dossier, per dare voce alla Resistenza, per farne comprendere il profilo e la composizione, per contrastare la disinformazione imperialista.

6. L'assemblea dei Comitati Iraq Libero, sulla base di quanto deliberato all'incontro internazionale che si è tenuto a Roma il 2 ottobre scorso, da mandato all'esecutivo affinché promuova una riunione europea di tutte le forze che appoggiano la Resistenza, con lo scopo di arrivare ad un maggiore coordinamento internazionale delle iniziative e dell'azione politica.

Firenze - 23 ottobre 2005


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