Perchè difendete Milosevic?

Cari compagni, Sono assolutamente d’accordo con voi (tranne su un punto che dirò dopo) sull’analisi, riassunta in vari articoli, molto ben documentati, presenti su questo sito, del movimento comunista novecentesco. Fondamentale è l’insegnamento secondo cui, per progettare azioni future, occorre trarre insegnamento dall’esperienza passata. E‘ quello che Lenin fece incessantemente riguardo al suo passato e cioè la rivoluzione francese e la comune di Parigi. Analogamente, e con lo stesso spirito (cioè senza prese di distanza dai problemi concreti e inevitabili e ricerche di capri espiatori quando le cose non vanno "liscie") noi dobbiamo farlo oggi, rispetto al nostro passato, e cioè l’URSS e l’ex campo socialista.

Il punto a cui accennavo prima, che mi lascia perplesso delle vostre analisi è la difesa (anche ideologica) di un soggetto come Milosevic. Ho l’impressione che voi stiate (forse inavvertitamente) cedendo alla logica del "il nemico del mio nemico è mio amico", logica molto comune nel modo di agire degli USA in politica estera, ma che per un marxista-leninista dovrebbe essere aberrante. Milosevic, anche se capo di un partito "socialista", è fatto della stessa pasta dei vari capetti nazional-populisti (e capitalisti) usciti fuori dalla dissoluzione dell’ex Jugoslavia (e che comunque erano ben presenti in Jugoslavia già da molto tempo prima della dissoluzione). Anche se egli fu difensore di un livello minimo di "welfare" non per questo un marxista-leninista dovrebbe appoggiarlo. Se dovessimo agire secondo questa logica noi arriveremmo dritti dritti a festeggiare l’eventuale vittoria di un presidente democratico alle prossime elezioni USA.

Mi piacerebbe leggere una vostra risposta riguardo a ciò. Grazie in anticipo Saluti

Italo, (via sito internet)

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