Morire di Leucemia in Bosnia

Io non so come iniziare questa lettera forse perchè non ci sono parole per giustificare la morte di un ragazzo sardo di appena 22 anni, però io so che quando qualcuno muore ingiustamente, e ci sono dei responsabili, questi devono pagare!!! Sono perfettamente cosciente del fatto che se anche si accertassero delle responsabilità TORE non tornerebbe più tra noi, però questa lettera, con il vostro aiuto, può salvare tante altre vite di altrettanti ragazzi che rischiano di morire perch è nessuno sa che tutte le persone che sono partite per la BOSNIA rischiano di diventare o sono diventati LEUCEMICI a causa delle armi chimiche e dell’esposizione alle loro radiazioni (come già era successo nella guerra del Kuwait), lanciate nella pi ù completa indifferenza. Il mio amico ha partecipato alle missioni di pace per sei mesi, e quando è tornato ha cominciato ad accusare i primi disturbi, dopo essere stato liquidato dall’ospedale militare come un "attore" dopo poco tempo gli hanno rilevato dei valori bassi della tiroide e gli hanno dato una cura per la stessa che è stata la causa di un arresto polmonare. Da allora le cose sono sempre andate in peggio, lui ha cominciato a girare vari ospedali andando persino in Spagna, ma al suo rientro lo attendeva una brutta diagnosi: LEUCEMIA.

Come se non bastassero i medici che hanno impiegato più di cinque mesi a diagnosticargliela, ci si è messa di mezzo un’insufficenza renale che di fatto ha impedito di poterlo curare con la chemioterapia, e dopo una settimana è arrivata a sistemare le cose una broncopolmonite. A lui non spetterà un funerale con gli onori militari, anche se come tanti altri è morto per "servire una bandiera" che troppo spesso si è macchiata di gravissime colpe. Spero che almeno qualcuno di voi possa fare in modo che però il suo sacrificio non sia stato inutile, e possa salvare altre vite di giovani innocenti. Ora TORE non c’è più e non ritornerà ma forse la sua vita potrà servire affinchè nessuno nella sua condizione possa morire della malattia che lo ha ucciso: l’ IGNORANZA.

Lettera firmata

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