Lisbona: coordinamento europeo
del Consiglio Mondiale per la Pace

L'incontro di Lisbona ha dedicato molta attenzione alla creazione delle forze europee di intervento, alla quale come è noto partecipa attivamente anche il nostro paese. Pubblichiamo l'intervento del tedesco Hugo Braun a nome del Consiglio per la Pace del suo paese.

Un passo decisivo verso l’ulteriore militarizzazione dell’Unione Europea e dunque verso una nuova UE è stato compiuto a Bruxelles l’11 novembre 2000. Tutti i ministri degli esteri e della difesa si sono dichiarati d’accordo a costituire entro il 2003 un corpo di spedizione europeo di 100.000 uomini, 400 aerei e 100 navi da guerra. Una forza di almeno 60.000 uomini dovrebbe essere pronta all’impiego in zona di operazioni entro 60 giorni e per la durata di un anno.

E’ interessante osservare la composizione di questa forza armata (...) Il contingente tedesco di 18.000 uomini operativi è di gran lunga il più numeroso. Per mettere a disposizione 18.000 uomini il governo tedesco dovrà assicurare un addestramento speciale a 30.000 uomini... La Germania si è inoltre impegnata a fornire 93 aerei da combattimento, 35 da trasporto e 3 ricognitori. Il comandante del corpo di spedizione sarà il generale Rainer Schuwirt.

Insomma, stiamo assistendo alla formazione di una pericolosa forza di intervento europea sotto comando tedesco, che avrà il compito di far la guerra entro un raggio di 4000 (!) Km dai confini dell’Unione. Parlando a Strasburgo il 12 gennaio 1999, quando la Germania aveva la presidenza dell’UE, il ministro degli esteri tedesco Joseph Fischer era stato chiaro: "La difesa collettiva dell’Europa continuerà a essere il compito principale delle forze NATO, ma l’UE deve attrezzarsi a far fronte a situazioni di crisi con le proprie forze, da impiegare dovunque lo ritenga necessario e là dove i nostri partner americani non desiderino intervenire".

La formazione del corpo di spedizione europeo è in linea con la ristrutturazione dell’esercito tedesco. La riduzione quantitativa del numero dei soldati a 255.000 è più che compensata dalla triplicazione delle unità speciali di pronto impiego che saranno costituite da 150.000 uomini. Sono cifre che rendono praticamente possibile l’impegno bellico.

Lo stretto rapporto tra economia e militarizzazione dell’Europa è stato chiaramente puntualizzato nel giugno 1999 dal segretario di stato tedesco Walther Stützle: "E' molto semplice: una Unione incapace di difendersi non è un’Unione. Una valuta forte che ha dietro un sistema di difesa debole alla lunga non è veramente una valuta forte. Si impone dunque la giusta conclusione pratica: bisogna armonizzare ed equilibrare entrambi i processi".

Il ministro degli esteri Fischer ha tenuto un discorso nel maggio 2000 a Bruxelles (...) in cui ha ripreso l’idea del nucleo di stati europei destinati a fare da centro di gravità dell’Unione. L’idea era sta originariamente introdotta dai consrvatori tedeschi come Schäuble e Lamers... e fu poi ripresa il 30 maggio 2000 dal presidente francese Jacques Chirac (...) citando due esempi positivi della sua applicazione: la costituzione dell’EUROCORP che aveva assunto il comando delle truppe KFOR nel Kosovo e l’iniziativa franco-inglese per una politica militare europea al vertice di St. Malo nel 1998. Il "centro di gravità" sta ora prendendo forma. I paesi del "nucleo", cioè Germania, Francia e Inghilterra stanno varando la politica militare europea. Accanto e in cooperazione con la alleanza bellicista NATO, l'Unione Europea sta costruendo una struttura militare che le renda possibile intervenire militarmente. Gli interventi e gli attacchi militari saranno possibili in futuro eventualmente anche senza la NATO. Dal 2003 l’UE disporrà delle proprie truppe.

E’ possibile arrestare questi processi? Certamente, se se ne creano i presupposti politici. In sostanza si tratta di dire NO alle forze di pronto intervento per il processo di milit,arizzazione dell’Europa. Il primo passo è stato intrapreso dal movimento per la pace tedesco con la campagna per lo scioglimento di tutte le forze di pronto impiego destinate a rendere di fatto possibili gli interventi militari. I movimenti per la pace europei hanno ora il dovere di fermare lo sviluppo in questo senso. L’elaborazione delle concrete norme legislative che accelerano la militarizzazione dell’Europa coincide col periodo della attuale presidenza svedese. Sotto la presidenza del Belgio, il 12 e 13 ottobre i ministri della difesa dell’Unione Europea si riuniranno a Bruxelles per completare l’opera. I movimenti per la pace dell’Europa occidentale hanno convocato manifestazioni di protesta a Bruxelles per quella data. E’ tempo di agire. E una cosa è certa: potremo avere successo solo se sapremo agire uniti.

Hugo Braun

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