Titoli di merito
a proposito del «dossier Mitrokhin»

Da più parti si è sottolineato l’aspetto poco serio, per non dire farsesco, della caccia all’agente del KGB recentemente apertasi in Italia e delle sue conseguenze sul mediocre teatrino della politica, con le sue penose abiure e le sue altrettanto penose strumentalizzazioni. Ci si potrebbe anche fermare qui, se non emergesse, sempre più prepotente, un gran bisogno di anticomunismo come cemento ideologico del nuovo ordinamento imposto dalla borghesia che, mentre va alla guerra come contro la Jugoslavia, butta senz’altro al macero la costituzione repubblicana e la sostituisce con concetti come "fedeltà alla NATO". Questo anticomunismo, lungi dall’essere un residuato del passato, è qualcosa di ben vivo e attuale, come dimostrano non solo le vicende nostrane, ma anche quelle di altri paesi (per esempio le migliaia di processi contro persone colpevoli di aver servito la Repubblica Democratica Tedesca in Germania o la Legge di Sicurezza Nazionale nella Corea del Sud). Proprio per questo ci appare singolarmente miope l’atteggiamento di coloro che, di fronte alle accuse di rapporti col KGB, hanno reagito sottolineando soprattutto la propria distanza dall’URSS. Pensiamo a un comunicato della Fondazione Basso in cui, per difendere la memoria dello scomparso, si sottolinea che "era antistalinista" oltre che, naturalmente, ai tanti che hanno ripetuto fino alla noia, pensando così di salvarsi l’anima, che per i servizi sovietici se c’era un nemico in Italia questi era Berlinguer (il quale infatti si sentiva al sicuro sotto l’ombrello NATO).

Per quanto ci riguarda, riteniamo un titolo di merito aver trovato nelle famose liste, tra gli altri, il nome di Nino Pasti e quello del presidente della Fondazione Pasti, Falco Accame. Lungi infatti dal tradire il proprio paese, essi ne hanno sempre orgogliosamente difeso l’indipendenza e la sovranità, che altri hanno calpestato e calpestano tuttora nel più vergognoso dei modi, facendo del nostro un paese a sovranità non limitata, ma inesistente. Pasti amava ricordare (e nessuno ha mai potuto smentirlo) che era sempre stato l’occidente a introdurre nuovi sistemi di armamenti che poi il Patto di Varsavia si vedeva costretto a bilanciare. Ebbene, ora il suo nome viene fatto in rapporto al KGB perchè alzò la sua voce contro l’adozione della bomba N (la bomba ad elevatissima radioattività studiata per uccidere le persone lasciando pressochè intatte le cose)! Quanto ad Accame, l’accusa - ridicola - riguarda la base USA (ancora operante) de La Maddalena e sia sull’accusa che sulla base possiamo lasciare a lui stesso la parola riproducendo parte di un suo comunicato stampa.

Comunicato stampa

Per quanto riguarda lo scrivente, si legge a suo riguardo che un operatore del KGB "intendeva spingerlo" a rivolgere un’interrogazione parlamentare riguardante la sicurezza della popolazione di La Maddalena, in seguito all’istallazione della base atomica americana in quella sede. "Intendere spingere" non significa aver spinto e aver spinto non significa che la spinta abbia avuto alcun esito.

Quanto al contenuto, l’’interrogazione sarebbe stata del tutto legittima ed appropriata, data l’esistenza di effettivi pericoli per la popolazione a La Maddalena e quanto alla forma è ovvio che a un parlamentare vengano sollecitate interrogazioni parlamentari. Personalmente lo scrivente in una legislatura ne ha rivolte 2.500. Non so se in quell’occasione di 22 anni or sono lo scrivente abbia rivolto un’interrogazione in questo senso, ma ritengo non fosse necessario, perchè la situazione a La Maddalena era così grave che la Commissione Difesa all’unanimità decise di recarsi sul posto e compiere un’opera di ispezione alle istallazioni di monitoraggio che erano state poste nella base e che risultarono tra l’altro non funzionanti. In quella sede fu chiesto al Governo di rendere noti quali fossero i nostri obblighi nazionali in base al Trattato italo-USA segreto di cessione della base atomica de La Maddalena. Forse è opportuno ricordare oggi che il Trattato non fu reso noto nemmeno alla Commissione Difesa, anche se lo scrivente chiese personalmente al ministro degli esteri Medici di farglielo conoscere e quanto meno di fargli conoscere chi aveva firmato per i due paesi questo trattato la cui legalità è dubbia, mentre ancor più dubbia è la classifica di segretezza che gli è stata attribuita tagliando fuori il parlamento dalla conoscenza di fatti riguardanti la sicurezza del paese. Ben venga dunque la sollecitazione che viene dalla lista Mitrokhin se servirà a chiarire con 25 anni di ritardo la questione della sicurezza della base de La Maddalena e il perchè il trattato è stato tenuto segreto e chi si è assunto la responsanilità di firmare questo trattato (forse è stato firmato soltanto da militari!). Quanto all'intera vicenda mi preme sottolineare l'estrema leggerezza con cui è stata trattata, riservandomi di prendere ogni misura legale possibile per salvaguardare la mia personale onorabilità e a coadiuvare a salvaguardare quella di altri. Comunque il governo è tenuto a rendere noti al più presto i risultati delle indagini che ha ordinato al controspionaggio relative ai singoli casi.

Falco Accame

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