La NATO principale nemico della pace

Intervento di Thanassis Pafilis, segretario generale dell’EEDYE (Associazione greca per la Distensione internazionale e la Pace) pronunciato all'Assemblea del Consiglio Mondiale per la Pace, Atene 10-13 maggio.

La NATO, la sua espansione e la sua nuova dottrina strategica sono stati giustamente al centro dell’attenzione mondiale perchè tutti gli sviluppi degli ultimi anni dimostrano che la nuova NATO del XXI secolo sarà una macchina repressiva su vasta scala. E’ una potente organizzazione militare e politica che cercherà di imporre il nuovo ordine internazionale imperialista con il terrorismo, la minaccia di guerra e la guerra, schiacciando ogni resistenza.

Dal 1990, e in particolare dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia, è iniziata l’attività volta ad attribuire alla NATO la possibilità di intervenire al di là della sua area di azione. La prima questione sorta fu: chi è il nemico e che cosa costituisce una minaccia per l’Alleanza?

Nel testo fondamentale sul nuovo punto di vista strategico della NATO formulato nell’incontro di vertice del 7-8 novembre 1991 a Roma, il punto 13 afferma che la sicurezza dell’Alleanza deve essere considerata in un contesto globale. Vi si dice anche che gli interessi di sicurezza dell’Alleanza possono essere messi in questione da una serie di minacce di varia natura, compresa la proliferazione delle armi di distruzione di massa, l’interruzione del flusso di risorse vitali e atti di "terrorismo e sabotaggio".

Si è aperta così la strada all’emendamento dell’articolo 4 dello statuto della NATO, che limitava il suo raggio d’azione al territorio dei paesi dell’Alleanza, ratificato a Washington (punto 4). In questo modo cinico e provocatorio vengono "legittimate" operazioni come l’intervento nel Kosovo perchè si pretende che la sicurezza dell’Europa sarebbe minacciata. Se poi si considera per esempio il punto sull’interruzione del flusso di risorse vitali, si vede bene che si ritengono "legittimati" a intervenire dovunque, con il pretesto del petrolio o di altre fonti energetiche.

Il primo intervento della NATO in Jugoslavia col pretesto di imporre la pace ha costituito in realtà l’estensione di fatto della sua area di azione. Si è trattato di un intervento condotto con l’approvazione dell’ONU, benchè violasse il diritto internazionale.

Ma la guerra NATO contro la Jugoslavia nel marzo 1999 ha rappresentato l’applicazione piena della nuova dottrina proprio in forza del fatto che è stata condotta senza l’approvazione dell’ONU.

La questione fondamentale dell’ONU e della responsabilità di questo organismo nel mantenimento della pace e della sicurezza viene trattata nella dichiarazione della NATO firmata a Washington il 23 aprile 1999 al punto 38, in cui si afferma che i paesi della NATO auspicano lo sviluppo di ulteriori contatti e lo scambio di informazioni con l’ONU finalizzate alla prevenzione dei conflitti, al governo delle crisi e agli interventi (!) in risposta alle crisi. Si conclude poi dicendo che l’Alleanza stabilirà le possibilità di cooperazione futura in questo senso caso per caso. Quest’ultima frase, attribuendosi la possibilità di decidere di fare la guerra, abolisce di fatto il Consiglio di Sicurezza e l’ONU.

Parallelamente a queste decisioni, la NATO ha iniziato a espandersi ad altri paesi con le seguenti modalità: - Con trattative dirette e la decisione di accettare nuovi membri (Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria).
- Con la creazione della "Partnership for Peace" (gennaio 1994) tra la NATO e i paesi ex socialisti.
- Con la creazione del Consiglio di Cooperazione Nordatlantico che comprende i paesi della NATO più 28 altri paesi dell’Europa centrale e orientale e dell’ex Unione Sovietica e altri paesi neutrali.
- Iniziando trattative e collaborazioni con paesi del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale (Egitto, Israele, Giordania, Tunisia, Marocco, Mauritania).

La NATO si sta così allargando ad est verso l’Asia e a sud, in Africa, diventando così una forza globale. Nel 1999 anche l’Argentina è stata designata interlocutore privilegiato dell’Alleanza, ponendo così le premesse per un’espansione in Sudamerica. La NATO sta già pensando a una formula che le consenta di partecipare all’intervento in Colombia.

Il nuovo ruolo della NATO va di pari passo con la sua rustrutturazione, i cui tratti essenziali sono stati tracciati nell’incontro dei ministri della difesa del 2 dicembre 1997 a Bruxelles. Il concetto fondamentale della nuova struttura militare è la realizzazione delle forze di intervento, le Combined Joint Task Forces (CJTF). Si tratta di forze militari puramente offensive, con partecipazione multinazionale, che combinano in modo flessibile diverse specialità. La ristrutturazione procede contemporaneamente a promuovere la Identità Europea di Sicurezza e di Difesa [European Security and Defense Identity (ESDI)] nel quadro della NATO che comporta il coordinamento con le forze della Unione dell’Europa Occidentale (UEO).

Oltre a queste strutture militari, ne vengono create altre che consistono di forze NATO e unità di paesi appartenenti alla Partnership for Peace (ex paesi socialisti). Un esempio è la creazione della Brigata Balcanica.

Un altro aspetto importante è il rapporto tra la NATO e l’Unione Europea.

Se constatiamo, come è necessario, che la guerra contro la Jugoslavia ha dissolto qualsiasi illusione circa il ruolo della NATO, dobbiamo anche aggiungere che ha fatto cadere la maschera dall’Unione Europea. L’Unione Europea non è stata trascinata in una guerra lanciata dagli Stati Uniti. No! I governi degli USA e dell’UE hanno deciso insieme di fare questa guerra e perciò l’UE è una delle cause della guerra.

La responsabilità criminale di entrambi i soggetti è dimostrata anche dal fatto che i ministri degli esteri dell’UE si sono subito affrettati ad approvare a adottare le decisioni della NATO e hanno preso anche misure unilaterali come l’embargo, il congelamento dei conti, ecc. La posizione unitaria dei dirigenti dell’UE - dal conservatore Aznar al laburista Blair, dal socialdemocratico Schroeder al "socialista" Simitis, fino al cosddetto centro-sinistra di D’Alema - dimostra che alla base della UE c’è la costruzione di un’Europa aggressiva e imperialista delle multinazionali, un’Europa di guerra, di povertà e di ingiustizia sociale.

Il rapporto tra la NATO e l’UE è chiaramente delineato al punto 9 della dichiarazione di Washington, in cui si dice che i firmatari salutano la nuova spinta verso il rafforzamento della politica comune europea di sicurezza e di difesa venuta dal Trattato di Amsterdam e le riflessioni fatte in seguito in sede UEO e poi con la Dichiarazione di Saint Malo nell’UE, comprese le conclusioni del Consiglio Europeo di Vienna. Si tratta di un processo che ha ripercussioni per tutti gli alleati. Essi affermano che un più forte ruolo dell’Europa contribuirà alla vitalità dell’Alleanza, base della difesa collettiva dei suoi membri, nel XXI secolo.

A questo proposito il testo:

a. Riconosce la ferma decisione dell’UE di mettersi in grado di agire autonomamente, per poter prendere decisioni e approvare azioni militari nelle situazioni in cui non ci sia l’impegno di tutta l’Alleanza.

b. Afferma che, con l’avanzare di questo processo, la NATO e l’UE devono assicurare un efficace sistema di consultazione reciproca, cooperazione e trasparenza da costruire a partire dai meccanismi già esistenti tra NATO e UEO.

c. Applaude alla ferma decisione dei membri della UE e di altri alleati europei di prendere le misure necessarie al rafforzamento delle loro capacità di difesa, particolarmente in vista di nuove missioni, evitando inutili duplicazioni.

d. Attribuisce la massima importanza a che venga assicurato, nelle operazioni condotte dalla UE in risposta a una crisi, il più ampio coinvolgimento possibile degli alleati europei non appartenenti alla UE sulla base dei regolamenti e dei progetti discussi in sede UEO.

Per dare un’immagine chiara dell’Europa e dell’Unione Europea che si sta costruendo vorrei illustrare la nuova struttura della NATO in Europa:
- Comando strategico per l’Europa (sede a Mons, Belgio).
- Due comandi centrali per il Nord e per il Sud.
- La regione Sud (con sede centrale a Napoli, Italia, a cui è subordinata la Grecia) è suddivisa in due comandi generali: Air Force e Navy South (anch’essi a Napoli) e quattro comandi subregionali: Sud-ovest (sede a Madrid, Spagna), Sud (sede a Verona, Italia), Centro-Sud (sede a Larissa, Grecia) e Sud-est (sede a Izmir, Turchia).

I cambiamenti nela struttura NATO hanno reso necessari anche cambiamenti nella struttura degli eserciti dei paesi membri e l’avvio di nuovi programmi di armamento. La grecia per esempio si è impegnata per un programma di armamenti del valore di 20 miliardi di dollari. Somme simili e anche molto maggiori saranno spese da altri paesi. Vorrei richiamare la vostra attenzione sulla azione della NATO in Jugoslavia, e in particolare in Bosnia, perchè è considerata, come dissero il ministro della difesa tedesco Volker Rühe e anche esponenti americani, un modello "pilota" di intervento in situazioni di crisi.

In che cosa è consistito l’intervento della NATO?
1. Attacchi aerei, bombardamenti, intervento militare.
2. Imposizione dell’accordo di Dayton con metodi terroristici.
3. Invasione, presa e occupazione del territorio con un esercito di 60.000 uomini.
4. Imposizione di un sistema politico e scelta delle forze autorizzate a partecipare alle elezioni.
5. Elezioni sotto tutela armata della NATO.
6. Repressione delle manifestazioni di massa che protestavano contro la presenza delle truppe straniere.

Il culmine della "democrazia" di marca NATO è stato poi raggiunto con la rimozione del presidente eletto della Repubblica Serba di Bosnia da parte del comandante NATO.

La nuova guerra della NATO contro la Jugoslavia e l’occupazione del Kosovo sono una ripetizione del primo intervento e dimostrano la piena applicazione della nuova dottrina strategica.

Cari amici, tra il 1991 e il 1998 la NATO ha posto le basi per il nuovo ruolo che si prepara a svolgere nel XXI secolo. Il 23 e 24 aprile 1999 al vertice di Washington il nuovo concetto strategico e la nuova dottrina sono stati adottati formalmente.

La nuova strategia, che comporta ufficialmente il rovesciamento di disposizioni fondamentali del diritto internazionale, è stata approvata all’unanimità. I principi del non intervento negli affari interni di uno stato e dell’astensione dalla minaccia o dall’uso della violenza sono stati abrogati. Al loro posto è stato collocato il nuovo principio per cui la politica e la diplomazia sono efficaci se sorrette dalla minaccia della guerra e dalla guerra.

Si ritorna così a una situazione in cui nelle relazioni internazionali domina il principio per cui tutto è consentito al potente.

Noi pensiamo che la NATO sia oggi il principale nemico per un futuro di pace dell’umanità, un nemico che tutti i movimenti per la pace e tutti i popoli si trovano di fronte.

La NATO è sempre più strettamente correlata con la militarizzazione crescente delle relazioni internazionali e con il rovesciamento del diritto internazionale. Prima o poi i popoli, nel tentativo di costruire una società giusta, si troveranno a combattere contro questa organizzazione imperialista.

Ecco perchè la lotta per l’abolizione della NATO e di tutte le alleanze militari è più decisiva e necessaria che mai.

Thanassis Pafilis

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