Col voto europeo
mantenere aperto il varco

La tentazione astensionista alle prossime elezioni europee è grande, ma questa volta sul voto deve prevalere un ragionamento politico più articolato. Cosa si propongono i nostri avversari? Due cose sembrano evidenti: portare la destra ad essere forza di governo e resuscitare un blocco di forze moderate attorno al PD in vista della sua rinascita governativa. Il percorso non è facile, le contraddizioni interne ai due schieramenti sono numerose, ma è uno sbocco possibile in caso di fallimento dell'esperienza di governo giallo-verde che peraltro dimostra quotidianamente le sue difficoltà di sopravvivenza. Prepariamoci quindi alla possibile svolta e a un cambiamento del quadro politico. Molto dipende però da come i 5Stelle continueranno a giocare la loro partita.

   Finora il movimento 5Stelle ha subito un po' troppo l'irruenza di Salvini, che ha occupato la scena con le sue idiozie istrionesche, facendo crescere attorno alla Lega la base di consenso elettorale, la peggiore. In questo contesto il presidente Conte ha cercato di costituire un contrappeso credibile su questioni interne e internazionali. Questo però non è sufficiente. E' Di Maio, in quanto rappresentante del movimento, a dover dimostrare che il contratto di governo è stato seriamente ponderato, rappresenta un cambiamento rispetto al liberal-imperialismo di Renzi e dei suoi successori e non si traduce in un programma della destra tout court. Nel frattempo c'è da parare anche i colpi che vengono 'da sinistra' come nel caso del sindacalista Landini che lancia programmi elettorali piddini assieme alla Confindustria o dalle iniziative demagogiche alla Fratoianni e Casarini.

   Sta riuscendo Di Maio nell'impresa? Diciamo, prudentemente, che la partita è ancora aperta. Sia di fronte alla palese ambizione di Salvini di portare il governo tutto dentro la destra, sia per gli attacchi che vengono da più parti, e investono anche la sfera internazionale, contro il ruolo che i 5Stelle stanno giocando.

   La cosiddetta sinistra questa questione non l'ha capita o non l'ha voluta capire. La sinistra di governo perchè è subalterna, in politica interna e in politica internazionale, all'area liberal-imperialista del PD. I radikalen, ridotti al lumicino dopo l'implosione del movimento pappista, continuano a svolgere un ruolo di fiancheggiamento dell'opera degli organi di regime che cercano con tutti i mezzi di screditare i 5Stelle visti come il nemico principale del liberal-imperialismo piddino.

   Non possiamo certamente dare noi suggerimenti a Di Maio. A ciascuno le sue responsabilità. Quello che abbiamo sempre detto è che i 5Stelle su alcune questioni importanti di carattere sociale e di legalità hanno aperto un varco, rovesciando una tendenza, e per questo tutte le forze di regime, di destra e di 'sinistra' si sono scatenate per cercare di richiuderlo. Quel varco andava invece allargato con l'intervento di forze di classe e autenticamente di sinistra, ma oggettivamente i nuovi sanculotti non sono ancora emersi. La partita si gioca quindi tutta all'interno di ciò che esiste e i 5Stelle devono vedersela da soli e dimostrare di non essere una meteora.

   Se sfrondiamo la situazione dalla propaganda di regime, ci sembra che il varco di cui parliamo possa ancora rimanere aperto, ma certo non si può imporre a una forza politica di essere ciò per cui non è strategicamente adeguata.

Aginform
16 aprile 2019