Il pontificato di Giovanni Paolo II

La gravità delle condizioni di salute del papa fanno pensare che il suo pontificato volge al termine e pertanto si può fare un primo bilancio dei suoi 25 anni alla guida della Chiesa:

1) Il potere della Chiesa indubbiamente si è rafforzato sia sul piano internazionale che su quello interno, attraverso la riproposizione di un nuovo integralismo che ha chiuso le aperture del Concilio ecumenico Vaticano II, voluto da papa Giovanni XXIII;

2) La posizione della Chiesa si è manifestata esplicitamente in tutti gli aspetti della vita sociale interna ed internazionale con posizioni che hanno ricordato i tempi del potere temporale e non soltanto in Polonia per disgregare lo Stato (che si definiva popolare, ma i cui difetti e gli errori dei gruppi dirigenti erano stati tanti in verità!), appoggiando Solidarnosc, ma anche in Italia opponendosi o addirittura violando esplicitamente alcune leggi approvate dal Parlamento oppure in Spagna, nel momento in cui il governo Zapatero mette in discussione l'interferenza del potere religioso su quello politico e alcuni degli enormi privilegi acquisiti nel corso dei secoli (ancor prima dell'Inquisizione) ed in altri paesi;

3) La Chiesa ha allargato la sua influenza nei paesi del Terzo Mondo e le visite del papa in molti paesi, compresa Cuba ed il Kazakistan, con largo seguito di folla lo attestano. Da questi paesi si è sviluppato un clero che ha raggiunto le alte vette cardinalizie ed è quindi in grado di condizionare l'elezione del successore del papa polacco. Ora l'episcopato italiano vuole riprendersi l'alta carica, ma non è facile arrivarci senza l'appoggio di molti cardinali di nazionalità non italiana, anche perché detto episcopato non è unito sotto un nome, in quanto pur rafforzandosi la componente integralista rappresentata in Italia dal cardinale Ruini e sul piano dell'assetto dei poteri vaticani dal cardinale Ratzinger, esistono delle minoranze che si richiamano al Concilio Vaticano II ed alla "dottrina sociale";

4) Giovanni Paolo II ad una visione integralistico-temporale ha associato un'apertura sulle tematiche sociali e sulla pace, perloppiù in modo formale e non sostanziale, ma ciò nonostante ha innescato contraddizioni sia sul piano della lotta capitale-lavoro che su quella dei popoli contro l'imperialismo. In queste contraddizioni ha saputo navigare ed ha rafforzato la presenza della Chiesa ovunque. Basti pensare che non c'è fiction televisiva in cui il prete non ha, se non sempre il ruolo principale, certamente un ruolo attivo come forza umana, solidale e positiva della realtà sociale;

5) Giovanni Paolo II non è riuscito a visitare la Russia perché gli interessi della sua Chiesa si sono scontrati con quelli della Chiesa ortodossa russa e con i privilegi che essa ha acquisito dopo il crollo dell'Unione Sovietica e non voleva dividerli con Roma. Inoltre non è riuscito ad instaurare relazioni diplomatiche con la Cina perché non ha accettato le condizioni imposte dal governo della RPC.

Giuseppe Amata


Ritorna alla prima pagina