La memoria corta

  Anche di fronte alla manifestazione più eclatante di criminalità imperialista e alla preoccupazione generalizzata per la possibilità che gli USA, nel tentativo di mantenere a tutti i costi la loro traballante egemonia, precipitino il mondo intero in una spirale incontenibile di guerra, i veleni sparsi a piene mani nell'opinione pubblica per decenni continuano a operare e a far velo sulla percezione della situazione reale.

   Non c'è infatti solo il fascismo - quello vero stavolta - di Salvini col suo Heil Trump a braccio teso: "Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell'Italia e dell'Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell'Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà".

   C'è la memoria corta di tutti gli altri su quello che gli USA insieme alla NATO hanno fatto e fanno da decenni in Medio Oriente (e addirittura sulla strage del 29 dicembre, pochi giorni fa). E c'è la demonizzazione dell'Iran, che funziona sempre, insieme a quella di tutti i movimenti di resistenza nella regione e a quella della Siria, complice la sinistra imperialista nelle sue varie componenti.

   Ad aiutare la memoria pigra può giovare un post di Giorgio Bianchi [qui] che ringraziamo.

   La demonizzazione dell'Iran, insieme all'ipocrisia e all'autolesionismo degli europei - in questo sì "pavidi" per usare il termine di Salvini - che predicano 'moderazione' all'Iran ma non osano sfidare le sanzioni USA - banditismo internazionale allo stato puro - ha radici lontane ed è un prodotto in larga misura del sionismo che fin dalla caduta del regime dello scià nel 1979 ha visto nell'Iran il nemico n. 1. La propaganda sionista è incessante e sempre più pervasiva in tutta Europa e non si ritrae dall'utilizzare la memoria delle vittime del nazismo di ieri a supporto dell'equivalente o peggio del nazismo dei giorni nostri. Gli iraniani non sono mai visti come vittime della prepotenza imperialista ma sempre come 'terroristi', al centro di torbide manovre per 'cancellare dalla carta geografica lo stato di Israele', per quello che viene spacciato insomma come un nuovo olocausto.

   Su questo riprendiamo un commento scritto anni fa, ma sembra oggi, basta cambiare qualche nome, dal compianto Mauro Manno. Anche questo aiuta la memoria. [qui].