"Che Dio maledica quell'alleato"

  Le parole della vecchia canzone partigiana Pietà l'è morta suonano attuali nella condizione in cui il nostro paese si trova.
Dopo la decisione del governo e del parlamento dell'Iraq niente può giustificare il mantenimento di truppe italiane in Iraq. Vedremo nei prossimi giorni se ci sarà in Italia un sussulto di dignità che ponga con forza l'obiettivo del ritiro dei militari, ma anche la rottura delle sanzioni USA contro l'Iran e di quelle UE contro la Siria.
Non sarà facile, ma la questione è ormai ineludibile e deve essere posta in termini chiari. Non solo: cè un problema di fondo. Non sappiamo se il drone assassino sia partito da Sigonella. Il governo ha smentito la circostanza. Sappiamo però che l'Italia, con la rete di basi e strutture militari USA che ospita (pensiamo al MUOS), è ostaggio di tutte le iniziative belliche che gli USA vorranno prendere usando anche il territorio italiano. Se parole come sovranità e costituzione devono avere ancora un senso, bisogna che anche questa questione sia posta finalmente al centro.

Ecco come l'ADN Kronos dà notizia del voto a Bagdad:

"Pubblicato il: 05/01/2020 16:00
Il Parlamento iracheno ha approvato una risoluzione nella quale si chiede l'uscita dal Paese di tutte le truppe straniere presenti. L'approvazione della mozione era stata caldeggiata dal premier Adil Abdul Mahdi.
Il premier, nel corso di una riunione di emergenza del Parlamento, ha anche riferito di essere stato avvisato dalle autorità Usa pochi minuti prima del raid contro il generale iraniano Qassem Soleimani e di aver negato il suo consenso all'operazione. Dopo l'uccisione di Soleimani, ha detto Mahdi, è nell'interesse di Iraq e Stati Uniti mettere fine alla presenza di truppe straniere sul suolo iracheno."

Ed ecco la prima reazione di Trump (da Rai News): "Abbiamo lì una base aerea straordinariamente costosa. Costruirla è costato miliardi di dollari, molto prima di me. Non ce ne andremo a meno che non ci rimborsino" e ancora "vareremo contro di loro sanzioni come non le hanno mai viste prima, che in confronto quelle all'Iran sembreranno morbide"