Il sequestro di Milosevic suscita sdegno e condanna in tutto il mondo

La situazione in Italia

Il coro dei mass media imperialisti che applaudono l’evento del sequestro di Milosevic è davvero assordante. Tanto più che a fargli da contrappunto c’è anche la litania di qualche oppositore che depreca l’evento per il modo, salvo ribadire, come in una coazione a ripetere, che naturalmente, come tutti sanno, Milosevic è un dittatore e un criminale. Tra costoro spicca, come noto, lo stato maggiore di Rifondazione, dal segretario, che a pochi giorni dall’arresto di Milosevic il 31 marzo ribadiva che "Milosevic è un uomo politico che non da ora abbiamo criticato come nazionalista a capo di un governo dai forti tratti autoritari, e per questo (anche qui fa testo Liberazione), abbiamo salutato come un fatto democratico il suo abbattimento" (Filo diretto a Radio Radicale riportato su Liberazione, 11/4/2001) ad alcuni dei massimi dirigenti (tra cui i direttori di Liberazione), che firmano un appello "super partes" dal titolo "un criminale all’Aja, otto a Genova" che così inizia:"La ‘traduzione’ di Slobodan Milosevic davanti al Tribunale del’Aja costituisce un nuovo gravissmo atto di pirateria internazionale - indipendentemente dalle colpe o dai crimini di cui l’ex presidente jugoslavo è certamente responsabile ...".

Da questi toni si distacca fortunatamente un altro appello diffuso un giorno prima da alcuni intellettuali tra cui Raniero Lavalle e Giovanni Galloni, in cui si legge che contro Milosevic viene perpetrata "una vendetta per l’unico vero delitto che l’Occidente non può perdonare, che è il delitto di aver resistito all’America e che Milosevic non ha compiuto da solo. Si può dire che anche noi, che ci siamo opposti alla guerra, ne siamo stati complici". (Liberazione 1/7/01). Ma le liturgie sul Milosevic criminale sono assolutamente prevalenti e hanno radici culturali e politiche che vengono da lontano. Per questo riteniamo utile fare una panoramica, per quanto parziale, di alcune prese di posizione di forze politiche, movimenti e governi meno subordinati alla NATO.

Il comitato internazionale

Rimandiamo per questo alle notizie riferite da Fulvo Grimaldi nell’intervista in questa stessa pagina. Il peso e l’autorevolezza di questo Comitato sta crescendo rapidamente. Anche in Italia, per iniziativa del Tribunale Clark, si darà vita vita nei prossimi giorni alla sezione italiana collegata al Comitato Internazionale. Già esistono una sezione tedesca, assai attiva, presieduta da Klaus Hartmann, già ambasciatore della RDT a Belgrado, e una francofona. E’ in preparazione un appello per chiedere lo scioglimento del tribunale dell’Aja.

I partiti comunisti

Il Partito Comunista portoghese ha espresso l’indignazione del partito per bocca del segretario, con un comunicato in cui si dice che la consegna di Milosevic all’Aja è "il risultato di un lungo, complesso e violento processo di ingerenza e ricatto imperialista contro la Jugoslavia che ha fatto seguito all’aggressione criminale contro un paese sovrano che continua in varie forme." Il PCP richiama l’attenzione sulla persistente destabilizzazione NATO dei Balcani con l’offensiva delle bande UCK in Macedonia coperte e appoggiate dagli USA e dalla KFOR e conclude chiedendo al governo portoghese una ferma posizione di condanna e soprattutto "il ritiro delle truppe portoghesi dai Balcani e la fine della partecipazione portoghese alla politica aggressiva della NATO e alla militarizzazione dell’Europa".

Il segretario del Partito Comunista della Federazione Russa Gennady Zyuganov in un messaggio di solidarietà al "prigioniero politico" Milosevic gli assicura il sostegno di centinaia di migliaia di comunisti russi. "Consideriamo la cosiddetta estradizione, scrive Zyuganov, un vero e proprio rapimento, una grave violazione dei diritti umani e un crimine". Il governo russo intanto accusa apertamente la NATO di essere responsabile della crisi macedone.

"Il processo all’Aja contro Milosevic è la logica continuazione della politica imperialista degli USA e degli altri paesi NATO dopo la loro aggressione alla Jugoslavia... Milosevic deve essere considerato un eroe serbo per aver opposto resistenza ai piani di dominio mondiale di Washington", così Pavel Baulin del Partito Comunista Ucraino. La solidarietà a Milosevic è altissima nel paese. Anche il governo, per bocca del ministro degli esteri Zlenko, ha preso le distanze, sia pure con toni assai meno compromettenti. Il sequestro di Milosevic è stato duramente criticato anche dal presidente bielorusso Lukascenko.

Una delegazione di 80 parlamentari greci, tra cui in prima fila quelli comunisti, ha espresso l’indignazione per il rapimento di Milosevic portando un messaggio di protesta alla ambasciata della Federazione Jugoslava ad Atene. Molte migliaia di persone hanno manifestato l’8 luglio a Tessalonica contro l’arrivo nel porto della flotta NATO denominata STANAVFORMED (Standing Naval Force Mediterranean), comprendente anche navi italiane. Il porto di Tessalonica è il principale punto di appoggio logistico delle forze NATO nei Balcani ed è stato già teatro di clamorose e incisive iniziative contro la guerra. Il Partito Comunista è seriamente mobilitato per il ritiro della NATO dai Balcani.

I movimenti per la pace

Prendiamo per tutti la Germania. A Berlino il coordinamento cittadino per la pace sottolinea che "le accuse contro Milosevic sono armi dell’arsenale NATO, formulate nel maggio 1999 quando l’estendersi della criminale guerra di aggressione NATO con l’inclusione di numerosi obiettivi civili, compresi gli ospedali e la crescente protesta in tutto il mondo stavano inducendo alcuni governi europei a cercare una soluzione negoziale per por fine alla guerra" e chiede "il rimpatrio di Slobodan Milosevic, lo scioglimento del tribunale dell’Aja, il rimpatrio di tutti i suoi detenuti, la fine delle interferenze e dei ricatti negli affari di stati sovrani ... e in particolare che il governo tedesco, che insieme agli USA è nuovamente all’avanguardia nell’ignobile politica di ricatti verso la Jugoslavia e ne mena addirittura vanto ... ponga termine alla sua politica illegale di interferenza e ricatto e paghi alla Jugoslavia i danni per le distruzioni della guerra e indennizzi le vittime".

"Junge Welt", giornale indipendente di sinistra, scrive in un suo editoriale parole di fuoco: "Il dittatore serbo (attenzione all’assuefazione, non è Milosevic, NdR) nonchè presidente onorario dell’associazione criminale denominata NATO, Zoran Djindjic, ha messo in atto un colpo di stato contro la costituzione, spaccando la Jugoslavia e riducendo la Serbia a paese di briganti fuorilegge... E' il giorno della tragedia anche per la democrazia borghese - anche se il mondo civile delle democrazie parlamentari non sembra accorgersene.... Ed è il giorno della tragedia anche per la sinistra, anch'essa per lo più incosciente, che nella sua animosità contro Milosevic non si è accorta che il 28 giugno è stato estradato il diritto all’autodeterminazione democratica. Libertà per Milosevic è il nome attuale della rivendicazione di libertà delle nazioni sottomesse".

La lotta contro il probabile prossimo massiccio impiego di truppe tedesche anche in Macedonia è al centro di un appello delle associazioni per la pace che si raccolgono in assemblea annuale a Kassel.

I governi

All’Avana Fidel Castro ha commentato in un discorso il sequestro di Milosevic dicendo, tra l’altro, che "le autorità serbe commettevano una pazzia concedendo alla NATO di dettar legge e di avere giurisdizione sul loro territorio". "Come stato indipendente e fiero di esserlo, la Repubblica dell’Iraq condanna questo atto mercenario compiuto dal governo della Serbia contro il diritto internazionale al fine di facilitare l’uso di pretesi tribunali penali internazionali che sono in realtà strumenti nelle mani dell’America e dell’occidente imperialista". Così il portavoce del governo dell’Iraq. Anche la Libia ha immediatamente condannato il sequestro di Milosevic.

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