Eppur si muove

Nel corso della pubblicazione dei primi quattro numeri di AGINFORM abbiamo ricevuto un numero consistente di abbonamenti e parecchie lettere. Anche questa volta le pubblichiamo, dal momento che riteniamo il dibattito tra i compagni/e uno degli scopi principali di questo foglio. Abbiamo anche ricevuto vari interventi, che ci sforziamo di pubblicare di volta in volta cercando di inserirli nel contesto degli argomenti che AGINFORM sta trattando. Se questi interventi risulteranno sfalsati rispetto ai tempi di invio, ci ò sarà dovuto appunto al collegamento coi vari punti in discussione. I compagni/e continuino dunque ad inviarci sia lettere di commento che interventi veri e propri.

In margine a queste considerazioni tecnico-statistiche, vogliamo aggiungere alcune considerazioni politiche, sia pur di carattere provvisorio. A noi sembra che sia il numero degli abbonamenti sia le lettere di incoraggiamento che stiamo ricevendo testimoniano che esiste ancora un’area di comunisti che sta cercando un’identità e che sta trovando in AGINFORM un utile punto di riferimento. A noi non interessa ovviamente constatare l’adesione al nostro lavoro come questione di gruppo, perchè tale non vogliamo che sia. Ci interessa invece il fatto che le questioni trattate e i contenuti di AGINFORM destino interesse e mettano in movimento la discussione. Questioni di sviluppo organizzativo e di strategia potranno venire quando il dibattito tra compagni/e si sar à stabilizzato e saranno possibili sintesi basate su valutazioni serie e ponderate.

Per ora raccomandiamo ai compagni/e che ricevono il Foglio di Corrispondenza Comunista di continuare a scriverci e di mandarci indirizzi di altri compagni che possono essere interessati. Ovviamente sollecitiamo anche gli abbonamenti per stabilizzare l’uscita regolare di AGINFORM.

A PUGNO CHIUSO

Cari compagni,

lunedì 14/6 mi è arrivato i numero 3 di AGINFORM. Ora io vorrei abbonatmi, ma qui (per noi) c’è un problema e cioè, già da qualche anno io ero abbonato ad "Agenzia di Informazione" e seppur con qualche ritardo mi è sempre arrivata, senza perdere alcuna copia, fino al 19/6/1995 e da questa data non mi è più arrivata alcuna copia, malgrado che io abbia versato sul ccp per almeno due anni dopo quella data e abbia scritto più di una lettera! Ma perchè noi emigrati da molti decenni all’estero siamo dimenticati in questo modo? PERCHE’? Non abbiamo soldi da gettare. Quello che ti chiedo è di assicurarmi che di AGINFORM non mi manchi alcuna copia, ma io vorrei essere sicuro che ...

Siamo già più che disinformati dalla stampa borghese italiana e anche dalla TV (RAI - 1). Per dirti la verità, qui a Lussemburgo, per sapere qualcosa (ma solo un pochettino), bisogna addirittura comperare (in certe occasioni) il giornale cattolico "Luxemburger Wort" o quello socialdemocratico "Tageblatt", tutti e due in tedesco. Siamo tenuti all’oscuro, come sotto il fascismo. Quello che mi infastidisce è che tutti i giorni fanno vedere quell’individuo ... che siede al vertice della chiesa cattolica e io giro la testa dall’altra parte perchè mi innervosisco.

Vi spedisco gli indirizzi di 4 circoli che esistono già dai tempi del PCI qui nel Granducato e inoltre spedisco l’indirizzo di un compagno (dei nostri) che abita a Udine, insieme alla famiglia, ma non sono sicuro se sia abbonato. Di questi 4 circoli, io non sono sicuro se si abbonano, perchè alcuni dirigenti sono alti funzionari del parlamento europeo e tra questi ce n’è uno che ha addirittura una lussuosa Mercedes perchè si beccano (ma non solo lui) uno stipendio molto elevato. In questi circoli ci vanno anche alcuni militanti di DS, il partito di Veltroni, che purtroppo (ma non tutti) sono stati ubriacati di anticomunismo. Comunque, questi indirizzi ve li spedisco ugualmente. Se qualche dirigente di uno di questi circoli vi dovesse scrivere in modo negativo, dovete dire che è stato il sottoscritto a prendere l’iniziativa.

Termino salutandovi a pugno chiuso.
Compagno (bolscevico) Giulivo Rossi
Strassen, Lussemburgo.

SONO D'ACCORDO

Cari compagni,

sono d’accordo su tutto quanto è stato scritto sul n. 4 di AGINFORM, che ho ricevuto a casa.

Per quanto riguarda il mio parere su AGINFORM e sulle tematiche che avete trattato, essendo marxista leninista potrei sottoscrivere tutti gli articoli della rivista. Bellissimi gli articoili di Massimo Piermarini e di Gennadij Zjuganov.

Vi scrivo l’indirizzo di un compagno che potrebbe essere interessato.

Saluti marxisti-leninisti
Lorenzo Iengo
Civitavecchia

PER DIFFONDERE IL GIORNALE

Il compagno Rodolfo Mettini vi comunica, dietro loro richiesta, gli indirizzi delle persone interessate al vostro giornale (AGINFORM)

Macerata, 1 agosto 1999


Cari compagni, ho letto il vostro invito, contenuto nel foglietto (datato 2 luglio 99) accluso nel numero 4 (giugno 99) di AGINFORM.

A questo proposito vi informo che, in data odierna, vi ho spedito, a mezzo ccp, la somma di lire sessantamila per sottoscrivere tre abbonamenti al «Foglio», inviandoli agli indirizzi che accludo.

Vogliate gradire i miei più cordiali saluti Giovanni Mazzola
Trescore Baln. (BG)

UN INTERVENTO CRITICO E' FONDAMENTALE

Cari compagni,

con la presente vorrei far conoscere quelle che sono le mie riflessioni politiche.

Ho deciso di abbonarmi, per la seconda volta, ad Aginform, stavolta come sostenitore. Operazione che svolgerò la prossima settimana su ccp.

Penso che un intervento critico nell’area comunista è fondamentale per il consolidamento di azioni future. Questa è la motivazione, in breve, per cui mi sono abbonato.

Ormai ogni nostra azione, ogni rapporto che instauriamo sembra essere governato da relazioni economiche. Ogni movimento, ogni sopralluogo viene fatto, dall’individuo, solo ed esclusivamente per fini di profitto. Gli unici momenti di evasione che questa societ à capitalistica ci offre, sembrano essere (purtroppo!) le uscite per compere e le vacanze. Dipende, poi, quale tipo di vacanze si intraprende.

Marxianamente si potrebbe dire: rapporto sociale governato da rapporto economico. Da parecchi anni esiste uno scollamento generazionale sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista sociale. Lo scollamento generazionale sulla cultura lo si è visto in questi ultimi tempi, durante la guerra. Una guerra vista come un "Che ce ne frega!" dalle nuove genrazioni.

Lo scollamento sociale lo si nota, invece, sul mondo del lavoro e nel tempo libero.

Nel mondo del lavoro non esiste (o esiste in modo fievole) alcuna figura che difenda (sempre sulla linea difensiva!) i pochi diritti rimasti per i lavoratori. Ciò si verifica sia perchè il Sindacato ha perso, da moltissimo tempo, il proprio potere contrattuale e sia perchè la classe dirigente sa gestire a proprio piacimento un mondo del lavoro decisamente frantumato in diverse e piccole unità operative.

Per ciò che concerne il tempo libero, lo scollamento generazionale, per quanto stupido possa essere, lo si vede la sera. Prima si usciva e si passeggiava di più rispetto ad adesso. Ora ci si "masturba" in casa col proprio televisore, computer; i giovani sotto le piste offuscate di discoteche e locali ... in (è proprio vero che si fuma troppo, si viaggia tanto e si fa poco l’amore?)

Si è demolita una comunicazione intracircoscrizionale (di quartiere) che manteneva certe attività sociali.

La conseguenza di ciò risiede sicuramente nei mass-media che "ingessano" i nostri cervelli. Penso che la classe dirigente e il grande potere finanziario disponga di squadre di psicologi deviati che lavorano per la realizzazione di un generalizzato ed omologato sfaldamento sociale in stile liberty-USA, cioè: ricerca del lavoro per ottenenre miglior qualità della vita, mentre questa ricerca si traduce in un bieco odio razziale e spirito manageriale.

Chi vi scrive è un iscritto a Rifondazione Comunista, che vede, però, una triste prospettiva per questo partito (come d’altra parte hanno dimostrato le elezioni europee ultime), perchè privo da tempo di una chiara e definita progettualit à e di punti di riferimento politici.

Questo non significa che uscirò dal partito, perchè anche io sono complice di questo sfaldamento della sinistra (sinistra divisa addirittura all’interno dei famosi centri sociali), a cui intendo rimediare rimanendo in un circolo di partito che riesce ancora a parlare ad un’opinione pubblica più ampia rispetto ad altre piccole forze esistenti nella sinistra; che sono però inconsistenti finchè rimangono nel loro guscio di purezza.

Per dare consistenza alle proprie azioni bisogna avere il maggiore coinvolgimento pubblico possibile (anche fosse approvazione ideologica). Ciò lo si può ancora fare all’interno di un partito per quanto esso sia integrato nel sistema della democrazia liberale parlamentare, quale quella del nostro paese; ma per lo meno esso risulta essere il più vicino all’idea di un comunismo che ormai quasi tutti (addirittura gruppi della sinistra ex estremista) danno per morto.

Mentre il comunismo, inteso come ideale e come scienza, si evolve, non muore.

Marx disse che il capitalismo ha un potere rivoluzionario estremamente elevato, proprio perchè si rinnova continuamente grazie ai mezzi di produzione ed economici che esso detiene.

Il comunismo deve evolversi così come fa il capitalismo, cercando di entrare in possesso delle "armi" che questo detiene per poi distruggerlo e sostituirle con le "armi" del comunismo.

Come fare?

Ogni organizzazione politica (associazione, partito, ...) che appartiene all’area comunista (e non di sinistra in senso lato) deve collaborare insieme per avere una maggior forza combattiva, attraverso il rispetto di un programma (a breve e a lungo termine) che verrebbe istituito in una riunione. Tale programma-progetto non deve necessariamente essere reso pubblico e diffuso all’opinione pubblica. Se necessario, è meglio che esso rimanga a conoscenza delle sole forze che hanno partecipato alla sua fondazione-stesura. Le proprie "armi" non bisogna farle conoscere al nemico, ma soltanto i loro proiettili.

Bisogna vincere gli attriti tra le varie forze comuniste che partecipano a questo progetto, pur rinunciando a dei principi che ogni gruppo ritiene importanti, ma non indispensabili alla riuscita di un progetto comunista.

Ritrovarsi periodicamente al fine di aggiornare (soprattutto per il breve periodo) il programma istituito.

Il programma deve avere uno scopo attuativo e non solo ideologico, al fine di incidere il più possibile sul tessuto urbano, nazionale e, possibilmente internazionale (visto che si parla così tanto di globablizzazione).

Un’ultima cosa:
visto la guerra che si è svolta nei Balcani,
visto le morti sul lavoro,
vista la precarizzazione del lavoro,
vista la privatizzazione delle "aziende" ospedali e scuole,
visti gli ecosistemi deturpati,
visto i contratti nazionali del lavoro a favore di Confindustria e Confcommercio e a scapito della classe operaia ed impiegatizia,
l’intervento delle Brigate Rosse per l’omicidio di Massimo D’Antona sembra essere di poco conto.

Personalmente non condanno la motivazione che ha indotto le nuove BR a uccidere D’Antona, ma non sono d’accordo sul modo con cui esse hanno agito, cioè: uccidere una persona, politicamente importante, senza che prima vi sia stato un appoggio ufficioso delle componenti operaie, almeno. Vi doveva essere un’aperta denuncia di queste componenti sulla trattativa e la concertazione che D’Antona svolgeva con gli industriali e con apparati statali.

Saluti comunisti
Francesco Matera
Sesto S. Giovanni, 17 luglio 1999.

UN UTILE STRUMENTO

Cari compagni,

ho letto con vivo interesse i numeri di Aginform, cui ho spedito l’importo dell’abbonamento. Credo che uno strumento come può essere la rivista Aginform, dopo l’esperienza passata di Fax, sia utile al dibattito tra i compagni.

In questi anni con continui dibattiti tra le varie forze che si ispirano ai principi comunisti, si stanno chiarendo alcune questioni che riguardano l’identità e i compiti dei comunisti.

Credo che la rivista Aginform possa essere il veicolo di tale compito anche in Italia, dove il compito diventa arduo nel riuscire a coinvolgere quelle forze che richiamandosi al comunismo potrebbero far parte di un progetto di ricostruzione del movimento o partito dei comunisti, sia ben inteso che da tale progetto devono essere escluse a priori le varie forme di trotskismo, bordighismo, sinistra europea, ecc.

Augurandovi buon lavoro vorrei chiedervi se la rivista Agenzia di Informazione esce ancora e se è possivbile ricevere gli arretrati dal numero 3 del 15 giugno 1997.

Saluti comunisti
Carlo Catapane
Cremona

UN POSITIVO PROGETTO INTERNAZIONALISTA

Cari compagni, domattina vado a fare l’abbonamento ad AGINFORM del quale, anche a nome del compagno Arrigo Arrigoni (salvatore della testata di Nuova Unità) riconosco con gratitudine la progenitura di un progetto internazionalista che ritengo positivo e ricco di possibilità, dove è evidente la sincerità marxista-leninista. Vi rendo noto di aver scritto una lettera, per conoscenza, ai compagni di Nuova Unità e del Centro Lenin Gramsci: Antonini, Bernardini, Donno, Nocera, Cappinera, Scavo, Francone Carla, ecc., una lettera che in sintesi dice di diffidare di approcci o abbracci con i cossuttiani e i DS. Ma anche di Bertinotti fino a quando teorizzerà di due o più sinistre. Se non daremo ai traditori del comunismo il loro vero nome sar à impossibile tracciare la linea di demarcazione tra i veri e i falsi comunisti e non avremo alcuna possibilità da parte delle masse, soltanto "oppieremo" queste ultime, come in fondo, sinora, ha fatto Rifondazione.

A risentirci. Abbraccio tutti i compagni e vi auguro un proficuo lavoro di unità per il comunismo e l’internazionalismo proletario.

Gianfranco Robustelli
Tirano (SO)

RISCUOTE INTERESSE

l’Associazione Centro di Documentazione di Pistoia, - come, probabilmente, vi é noto -nell’ambito dell’attività culturale che l’ha sempre contraddistinta, ha aperto già da molto tempo al pubblico la propria biblioteca il cui fondo è costituito dalle pubblicazioni italiane e straniere raccolte dal 1968 ad oggi su tematiche sociali, politiche e culturali. Siamo divenuti ormai una realtà nell’ambito della ricerca storico-culturale della nostra città. Il considerevole patrimonio della biblioteca conta circa 5.000 diverse testate di periodici, 20.000 opuscoli e volantini, circa 10.000 volumi editi da oltre 1.000 case editrici italiane ed estere...

Siamo felici di aver ricevuto in visione il numero 1 del Marzo 1999 della vostra pubblicazione AGINFORM, non solo per l’interesse che ha riscontrato nella nostra redazione, ma anche perché, per essa, abbiamo potuto constatare una discreta richiesta di una certa parte della nostra utenza.

Per questo motivo saremmo lieti di porer stipulare con voi un rapporto di cambio tra la vostra Rivista ed il nostro Per il sessantotto.

Vi saremmo molto grati, naturalmente, se poteste inviarci tutti i numeri a noi mancanti fino ad oggi, al fine di completarne la collezione, per un migliore utilizzo da parte dei nostri utenti.

Stiamo cercando di offrire un servizio di consultazione piuttosto completo alla nostra utenza che per quanto non sia menzionabile per quel che riguarda il numero lo é sicuramente dal punto di vista dell’esigenza.

Ringraziandovi ancora per la vostra attenzione, vi salutiamo anticipatamente, e vi inviamo gli ultimi due numeri della nostra pubblicazione.

Centro di Documentazione Pistoia


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