Sinistra unita

Le elezioni spagnole e lo sviluppo del movimento rivendicativo in Francia hanno messo in evidenza che la strada dell’unità a sinistra, così come la concepiscono il PCE e il PCF non approda a nulla. Questi due partiti, meglio dire partitini dal momento che navigano attorno al 5% dei voti, stanno dimostrando solo di essere portatori d’acqua al mulino dei partiti socialisti senza ottenere risultati. In Spagna la secca sconfitta del cartello della sinistra ha bloccato sul nascere l’esperienza, determinando un astensionismo di sinistra molto alto. In Francia, le scelte del PCF hanno creato le condizioni perchè i trotskisti superassero il 5% dei voti, non solo, ma ora il partito deve fare i conti con una protesta sociale di massa. Nelle condizioni attuali l’unità con la socialdemocrazia non paga perchè essa rappresenta un modello di governo che non crea consensi a sinistra. In Italia si rischia la stessa cosa. Dopo le oscillazioni che hanno portato alla rottura con Cossutta, il PRC ha ripreso a tessere la sua trama per ricucire, a partire dalle elezioni regionali, i rapporti con l’Ulivo, sostenendo Bassolino, Turco, Cacciari, Fava, Badaloni. E’ lecito prevedere che questa scelta non avrà esiti diversi dall’esperienza spagnola e francese. Anche rispetto allo scontro interno al PRC. Nascerà un nuovo partito trotskista dalle ceneri di Rifondazione?

Ritorna alla prima pagina