Appello di ICDSM-ITALIA
Intellettuali ed artisti di molti paesi, tra i quali il maggiore drammaturgo inglese vivente, Harold Pinter, ed il piu' grande scrittore di lingua tedesca contemporaneo, Peter Handke, hanno recentemente diffuso un testo nel quale esortano ad attivarsi per la liberazione di Milosevic, per lo scioglimento dell'illegittimo "tribunale" dell'Aia, e per una vera indagine e condanna dei crimini di guerra commessi in tutti questi anni contro la Jugoslavia ed i suoi abitanti.
La battaglia per la difesa di Milosevic non va sottovalutata. Essa ha un valore strategico, e non solo etico, in quanto puo' avere conseguenze importanti per tutte le altre battaglie internazionaliste del movimento contro la guerra.
Infatti, con il processo-farsa contro Milosevic, le grandi potenze imperialiste vogliono creare un precedente. Esse vogliono avere mano libera in futuro nelle loro decisioni sugli assetti del pianeta; vogliono avere formalmente riconosciuta la facolta' di stabilire ad arbitrio quali guerre scatenare, contro chi e con quali mezzi; esse vogliono garantirsi la impunita' su tutti i propri crimini di guerra, e si arrogano la facolta' di giudicare e condannare - anche formalmente, non solo mediaticamente - le loro stesse vittime... condannandole persino al risarcimento dei danni causati da loro stesse, con le loro guerre imperialiste!
Dopo Milosevic, potrebbe essere la volta di Saddam; e non illudiamoci: la "guerra preventiva e permanente" non finisce certo in Iraq. Ma intanto, i crimini di Pancevo (1999) o di Falluja (2004) chi li dovrebbe giudicare? Il "tribunale" dell'Aia si e' ostinatamente rifiutato di aprire qualsivoglia procedimento per tutti quei crimini di guerra, ben documentati, commessi dalla NATO nella primavera del 1999, in spregio alle richieste formali e nonostante tutta la documentazione pervenuta.
Certo, chi assiste al "dibattimento" dell'Aia assiste al fallimento totale dell'impianto accusatorio: Carla Del Ponte non riesce a dimostrare alcuna imputazione, nonostante siano stati convocati sinora circa 300 "testimoni". Ma le cancellerie occidentali impongono che il "processo" continui, e che esso abbia l'esito che e' stato scritto gia' prima dell'inizio della farsa. Una farsa gestita da una istituzione illegittima, e nella quale tutti i diritti e le procedure giuridiche standard sono quotidianamente calpestati.
Anche se i giornalisti hanno evitato di riportare quanto e' successo finora nelle aule dell'Aia, "coprendo" il processo-farsa con un velo di censura di fatto, 33mila pagine di verbali testimoniano quanto sopra.
Il 22 giugno il "dibattimento" dovra' riprendere, con l'inizio della fase cosiddetta della "autodifesa", dopo alcune settimane di interruzione seguite alla fine della fase cosiddetta "dell'accusa". La nuova fase iniziera' con una lunga dichiarazione di Milosevic, il quale ha chiesto che poi siano chiamati a testimoniare anche molti responsabili politici occidentali, i quali dovranno rispondere delle loro stesse scelte e delle conseguenze di queste per la Jugoslavia e per tutti i suoi cittadini.
Dunque, dobbiamo impedire che la storia tragica e vergognosa di questi anni in Jugoslavia sia scritta esclusivamente sulla base delle "sentenze giudiziarie" dettate dai servizi di intelligence della NATO. Per questo, noi possiamo essere di grande aiuto, in effetti. Sara' sufficiente far circolare i testi di cio' che e' stato e verra' detto in quell'aula. Ne' piu' ne' meno. I giornalisti hanno evitato finora di fare cronaca sul "processo", perche' non conviene ai loro datori di lavoro: percio' dobbiamo pensarci noi.
E' necessario costituire subito una rete di persone disponibili a TRADURRE DALL'INGLESE IN LINGUA ITALIANA. Ogni giorno le pagine di nuovi verbali saranno decine e decine: si trattera' di selezionarne una parte e di dividerci il lavoro di traduzione e diffusione dei testi.
Affinche' tutti sappiano, e nessuno possa dire: "Io non sapevo".
Senza mezzi finanziari, la difesa di Milosevic non ha chances. Tanto per fare un esempio: anche i viaggi, per l'Aia e ritorno, dei testimoni convocati da Milosevic, andranno finanziati con i soldi della difesa.
Inoltre, serviranno soldi per pubblicare i testi relativi al "processo- farsa", poiche' la diffusione via internet ha una presa limitata, e con il trascorrere del tempo si disperde e si va perduta. Si valuta che sia indispensabile raccogliere almeno 10mila euro al mese per far fronte a tutte le necessita' di assistenza legale, di documentazione e di comunicazione.
La Sezione Italiana dell'ICDSM, ringraziando tutti quelli che hanno finora contribuito alla campagna di autofinanziamento (sono gia' state raccolte alcune migliaia di euro), chiede che lo sforzo in tal senso prosegua, cosi' come sta proseguendo in tutte le altre realta' nazionali.
Si badi bene: NON ESISTONO ALTRE FONTI DI FINANZIAMENTO. Una recente legge passata dal Parlamento serbo - che in linea di principio avrebbe garantito una parziale copertura delle spese - e' stata subito "congelata" in seguito alle minacce occidentali. Una qualsivoglia campagna di finanziamento su basi volontarie a Belgrado e' praticamente irrealizzabile: a causa delle scelte estremistiche, in senso neoliberista, del regime instaurato il 5 ottobre 2000 la situazione sociale e' disastrosa, la disoccupazione dilaga, i salari sono da fame, chi ha i soldi per mangiare li tiene ben stretti e non rischia certo la galera (o peggio: vedi le torture in carcere nella primavera 2003, durante la cosiddetta "Operazione Sciabola") in attivita' politiche o di solidarieta' a favore di Milosevic, che viene tuttora demonizzato dai media locali - oramai tutti in mano a societa' occidentali, soprattutto tedesche - esattamente come da noi. I nuovi ricchi votano i partiti filo- occidentali e di destra, e preferiscono che Milosevic marcisca in carcere, insieme alla loro cattiva coscienza.
A tutti deve essere infine chiaro - se ancora ci fosse bisogno di ripeterlo - che al di la' delle menzogne giornalistiche NON ESISTE ALCUN "TESORO NASCOSTO" DI MILOSEVIC, e che il nostro impegno per la sua difesa e' insostituibile oltreche' indispensabile.
(A cura del coord. tecnico, sulla base delle decisioni prese nel corso della ultima riunione interna, a Roma il 18 aprile u.s.)
Per contribuire finanziariamente:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC