A un anno dall'inizio del bombardamento su larga scala della Jugoslavia, quella che è stata una vera e propria "dichiarazione di guerra" dell'imperialismo USA e dei suoi subordinati a tutti i paesi del mondo che intendono mantenere un livello significativo di indipendenza e di controllo delle proprie risorse continua a dominare la scena mondiale. Per il momento gli aerei NATO sono relativamente inattivi, ma insieme alle più brutali pressioni contro la Jugoslavia continua e anzi si è intensificata - dai paesi Baltici all'Ucraina fino al Caucaso e all'Asia centrale - la penetrazione NATO verso l'est, reso sempre più instabile dalla crisi ormai galoppante determinata dalla restaurazione capitalistica. Tutte le forze di progresso in tutto il mondo e tutti i paesi che non si vogliono vedere ridotti a colonie sono di fronte al compito di dare una risposta adeguata.
Che questa risposta, da cui può maturare una situazione nuova, non sia scritta solo nel libro dei sogni lo ha dimostrato anche la piccola Jugoslavia, con la sua tenace resistenza, che non è stata piegata nè dai bombardamenti, nè dall'embargo, nè dalle manovre dell'imperialismo per creare nuove secessioni e divisioni interne. I mesi trascorsi, del resto, hanno fatto cadere miseramente i pretesti propagandistici con cui la NATO aveva cercato di giustificare la guerra, e quel ceto intellettuale e politico (spesso "di sinistra") che si è speso nei paesi NATO per far digerire la guerra a un'opinione pubblica quanto meno dubbiosa, ha oggi qualche difficoltà in più. Una forte ripresa dei movimenti di massa contro la guerra è possibile in tutta lEuropa. Un segnale viene anche dalla crescita in molti paesi - compreso il nostro - del movimento per l'incriminazione dei capi di governo della NATO. Intorno a questo obiettivo si stanno aggregando forze e solidarietà significative, che possono innescare una mobilitazione più ampia. Ma ecco, su questo, le notizie più importanti.
Sul piano internazionale, alle iniziative già segnalate su Aginform si sono aggiunte quelle del "Tribunale Popolare Internazionale" lanciato nei paesi dellEuropa orientale su iniziativa dellAssemblea Panslava. Dopo Yaroslav (Russia, 14 dicembre), il Tribunale Popolare Internazionale ha tenuto una seconda importante assemblea a Kiev (Ucraina) il 23 gennaio e si è coordinato in quella sede con liniziativa che fa capo a Ramsey Clark. Particolarmente significativa la voce di Vladimir Moiseenko, deputato comunista ucraino e presidente dellAssociazione Ucraina per la Ricostituzione dellURSS, che ha analizzato in profondità la strategia che la NATO sta perseguendo in Ucraina. Altre assemblee sono in preparazione a Praga, Belgrado, Amburgo, Varsavia e Minsk.
Anche in Italia liniziativa del Tribunale sta crescendo e raccogliendo molti consensi. In vista dellappuntamento di giugno (costituzione del Tribunale a New York), il lavoro in Italia si articola in cinque appuntamenti centrali previsti a Roma, di cui diamo il calendario preciso, e in molte iniziative delle varie strutture locali un po in tutta Italia.
Appuntamenti
Gli appuntamenti di Roma (sempre presso la Libreria del Manifesto, via Tomacelli) sono i seguenti:
25 febbraio ore 17.00
La violazione del diritto internazionale e della Costituzione e delle leggi italiane. Le denunce (circa 30) presentate in Italia. Intervengono R.La Valle, G.Cerminara, A.Bernardini, G.Mattina, P.Vilardo
3 marzo ore 17.00
Crimini contro lambiente, luranio impoverito, le bombe a grappolo. Intervengono C.Pona, F.Grimaldi, M.Saba, L.Triolo, F.Caffarelli.
17 marzo ore 17.00
La sovranita nazionale, le basi militari e la Nato in Italia. Intervengono F.Accame, L.Morgantini, G. Russo Spena.
7 aprile ore 17.00
Lattuale situazione nella Repubblica Federale Jugoslava, gli effetti dellembargo sulla popolazione, gli incitamenti alla guerra civile, i crimini e la pulizia etnica contro i serbi e le altre nazionalità nel Kosovo, lamministrazione coloniale insediata dalla NATO.
21 aprile ore 17.00
La disinformazione strategica, la Missione Arcobaleno.
E uscita anche una prima pubblicazione della sezione italiana del Tribunale con lintervento integrale di Ramsey Clark allassemblea del 1º novembre a Roma, la presentazione della Commissione di Inchiesta da parte di Sara Flounders (International Action Center) a New York il 31 luglio, una puntualizzazione sul ruolo del Tribunale ONU sulla Jugoslavia (uno strumento per la guerra della NATO) e interventi di G. Russo Spena, F.Grimaldi, G.Mattina, G. Cerminara, A.Bernardini, P.Vilardo, C. Pona, Michael Parenti.
La distribuzione è affidata ai compagni che possono richiedere determinati quantitativi alla segreteria (agli indirizzi sotto riportati).
Documentazione relativa al Tribunale
tel.06 5181048
fax 06 8174010
s.deangelis@agora.stm.it
pona@casaccia.enea.it
Le quote (necessarie per lo svolgimento dellattività) sono: L.100.000 per i gruppi, L.50.000 per i singoli.
La cifra con la causale "per il tribunale..." può essere versata sul CCP 82046004 intestato ad Agenzia di Informazione.