Meglio il PRC che la politica virtuale

Cari compagni,

(...) Quali sarebbero "le soluzioni facili"? Entrare o restare in Rifondazione? Qui non si tratta di parlare di cose "facili" e cose "difficili". Puramente e semplicemente, Rifondazione esiste mentre il resto è virtuale. O pensiamo forse che le realtà che si sono incontrate a Firenze in modo così proficuo (è una battuta) abbiano qualche significato aldilà della sparuta cerchia di apostoli che ciascuna di esse si porta appresso? E per di più degli apostoli litigiosi con i loro pari delle altre sette, apostoli litigiosi, prolissi e noiosi, che passano la vita e recitare le litanie e a comminare scomuniche proprio come se fossero i padri della chiesa. Questa gente è riuscita a ridurre il marxismo-leninismo, erede (si diceva un tempo) della filosofia classica tedesca, dell’economia classica inglese e (soprattutto) dell’illuminismo francese, al rango delle dispute tra i nominalisti e i realisti del Medioevo. Rifondazione non è una "soluzione facile", è l’unica cosa che c’è. Quanto al fatto che l’impianto politico lasci a desiderare, è un problema dei compagni che dovrebbero farvi lavoro politico all’interno. I compagni de "l’Ernesto", a mio parere, dovrebbero un po’ di più organizzare la loro area (...) Perdonate il mio illuminismo, ma continuo a pensare che la battaglia prioritaria da fare oggi sia quella della "Aufklärung", della chiarificazione dei tempi grami in cui viviamo e in cui (temo) sempre più vivremo. Bisogna spiegare che Milosevic è finito in galera non per il Kosovo ma perché non ha messo a disposizione della Nato il territorio del suo paese. Bisogna spiegare che D’Alema è riuscito a stare in piedi perché ha messo a disposizione della Nato e degli americani Aviano e i bombardieri. Che, così facendo, si è venduto l’anima e ha fatto tabula rasa di una storia di più di 70 anni, come quella del Pci (...). Che adesso i padroni l’hanno "dismesso" perché il signor Bush è di un’altra cordata. Che noi siamo una colonia, quando arrivano Kennedy e Clinton arriva il centro-sinistra e quando arrivano Truman e Bush arriva il centro-destra. (...) Sono queste le cose che contano, perché con quest’altro governo e con i chiari di luna che ci sono a livello internazionale, chissà dove andremo a finire. Tra parate militari, allarmismi all’ennesima potenza sul G8 di Genova e provocazioni come quella che ha colpito i compagni di Iniziativa Comunista (concordo pienamente col vostro articolo in merito), qui ci avviamo verso un clima di vero e proprio maccartismo e strategia della tensione. Rifondazione non sarà un granché, ma a me personalmente la cosa non sembra una priorità. Più importante mi sembra il fatto che la gente venga portata in questura o dai carabinieri per essere identificata perché distribuisce volantini con una colomba di Vauro che dice che la parata militare è una gran rottura di uova. Più importante mi sembra il fatto che la gente finisca dentro, in isolamento, per un’imputazione di "associazione sovversiva", reato del codice Rocco. Più importante mi sembra, in breve, il fatto che le stesse libertà democratico-borghesi siano in pericolo. Tutto ciò mi sembra prioritario rispetto a Bertinotti, a Rifondazione, a Firenze, ecc. Non vorrei che un giorno non lontano, mentre stiamo infinitamente discutendo delle caratteristiche del partito d.o.c., si finisse tutti quanti come il povero Hilferding, prelevato in pantofole dalle camicie brune in casa sua. Forse sono troppo impressionabile, forse mi spavento troppo. Ma delle volte mi sembra che noi non abbiamo proprio i piedi per terra. Con affetto,

Emanuela Caldera


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