Governo Letta, ridotta o fortezza?

Sembrava che ci fosse stata, col governo Letta, la replica dell'operazione Napolitano, la nascita cioè di un potere forte sganciato dalla miseria della politica quotidiana e che avesse una sua autonomia dovendo rispondere a una regia interna e internazionale che non passa per i parlamenti. Per capirci, le attenzioni di Obama, della Merkel e la stessa operazione Alfano stavano a significare che Letta diventava la linea del Piave dietro cui si attestava la borghesia per far fronte non tanto e non solo alla crisi economica, quanto a quella politica. Con un PD e un PDL allo sbando e con la presenza del movimento 5Stelle che scuote gli equilibri.

La partenza del governo Letta voleva creare l'immagine che si stesse passando dal fumo al governo del fare e che questo avrebbe messo d'accordo le forze che reggono il sistema, tanto quelle di destra che quelle che per convenzione vengono definite di sinistra. Sembrava dunque che attorno all'attuale governo si andasse costruendo una fortezza contro cui erano destinati a infrangersi i flutti della crisi economica e della protesta sociale.

Ora, dopo qualche mese di esperienza, Letta più che una fortezza appare come una ridotta militare dove si va rifugiando un governo alle prese con problemi che appaiono non facilmente risolvibili. Questi problemi si chiamano decadenza di Berlusconi, caso Cancellieri, legge di stabilità e tifone Renzi. Ognuno di questi problemi non può essere affrontato e risolto con facilità e le battaglie producono per Letta ferite sempre più profonde che ne minano la credibilità e la possibilità di continuare a ingannare la gente. E' possibile che a breve i giochi, compresi quelli elettorali, si riaprano, ma allora quale sarà la nuova linea del Piave?

Non è facile individuarne una perchè l'ipotesi del governo a guida Renzi non potrà essere un toccasana. Semmai potrà testimoniare quanto la crisi sia complicata e si avviti su se stessa senza trovare soluzioni credibili.

Se questo è lo scenario dobbiamo prepararci a una prospettiva di approfondimento della crisi da tutti i punti di vista, quello politico e quello economico-sociale, e ad un innalzarsi dello scontro che porrà questioni di adeguamento per chi si troverà sulla breccia. Un adeguamento che riguarda i livelli di organizzazione e di qualità della strategia da adottare.

Erregi

20 novembre 2013