Italia: le contraddizioni aumentano

A fronte di una sinistra ridotta allo stato gassoso e dell'inesistenza di comunisti politicamente organizzati, l'esito è scontato?

Partiamo dall'evoluzione della situazione politica. Letta è stato liquidato in malo modo perchè, continuando a dire bugie sulla situazione economica e sociale e a fronte di una politica di facciata che ha finito per scontentare anche quelli che contano, come il presidente della Confindustria, ha permesso a un avventuriero come Renzi di presentarsi come il salvatore della patria. Con l'aiuto di tre milioni di elettori delle primarie, cioè di un popolo osceno e senza discernimento critico, Renzi ha fatto un'operazione rocambolesca che ha resuscitato Berlusconi facendolo apparire come padre costituente e azzerando quel che rimaneva di discriminante tra un condannato per truffa allo stato e qualcosa che possa somigliare all'onestà politica.

La questione a questo punto non è tanto quella di fare considerazioni sul renzismo e sulla sua pericolosità mascherata dalla faccia di pupazzo di plastica. Forse è il caso di non prendere troppo sul serio il nuovo possibile capo del governo.

Di fronte allo spregiudicato Renzi, anche se gode dell'appoggio del pregiudicato Berlusconi, stanno due difficoltà non indifferenti. Una è rappresentata da Alfano e dal Nuovo Centro Destra i quali hanno capito che l'accordo Renzi-Berlusconi è lì per fotterli, cioè portarli alle elezioni ravvicinate che sarebbero l'anticamera della loro liquidazione politica. Il 'compagno' Alfano dunque resiste e impedisce che i furbetti della new generation possano fare il colpo. Per lui è questione di vita o di morte, anche se l'opportunismo può portare all'eutanasia.

IL secondo ostacolo che si presenta a Renzi non è tanto il programma, dal momento che con le chiacchiere nessuno si illude che si possa cambiare qualcosa di credibile, ma la crisi che dunque non si supera, ma può senz'altro aggravarsi. Prepariamoci dunque a nuove sorprese e a nuovi eventi. La questione centrale però non è quella di fare commenti politici sui protagonisti di questa nuova fase, quanto di domandarci come si può uscire dal ruolo di spettatori e diventare protagonisti politici.

Per uscire dal velleitarismo e dalla politica gridata (che non è una critica a Grillo, che sta facendo egregiamente la sua parte), bisogna dire come stanno le cose dal punto di vista oggettivo. Rispetto alla sinistra, l'ascesa di Renzi dimostra che essa ha raggiunto ormai lo stato gassoso, intendendo con questo che manca qualcosa di concretamente definito in grado di creare un'alternativa programmatica e un vero contrasto alla deriva istituzionale che rende possibile la nuova legge truffa elettorale e la riabilitazione di Berlusconi. Tutto si lega, come sempre, ai movimenti del PD, senza che emerga un settore consistente che sia in grado di dare battaglia. Siamo ancora alle scaramucce, dietro cui si intravedono i soliti noti della sinistra 'alternativa', di cui conosciamo bene le vicende.

Se sotto il cielo il caos è grande, potremmo dire che la situazione è eccellente. Ma manca il soggetto che la possa sfruttare: i comunisti. Sarebbe il caso, date anche le circostanze internazionali, che una riflessione su questo si faccia. Ma anche qui occorre ragionare sulle condizioni di una riorganizzazione che in questi anni non ci sembra siano state preparate con una certa serietà.

Erregi

20 febbraio 2014