Bologna, 9 aprile 2016
Le decisioni dell'assemblea di Pubblico Impiego in Movimento

Premessa

Dopo alcune assemblee territoriali, delegati\e e lavoratori\trici del pubblico impiego si sono dati appuntamento per una prima assemblea nazionale che si è tenuta sabato 9 aprile a Bologna. L'assemblea ha votato un ordine del giorno che impegna tutti a costruire un percorso di lotte e di iniziative in difesa dei lavoratori e dei servizi pubblici.

Il documento votato dall'assemblea

Come nasce l'assemblea di Bologna

L'assemblea di Pubblico impiego in movimento, riunitasi a Bologna il 9 Aprile 2016, nasce da un percorso avviato dall'autunno da parte di delegati\e del sindacalismo di base impegnati a costruire una piena opposizione ai processi in atto di ristrutturazione capitalistica, di devastazione dei territori, di soppressione delle tutele e dei diritti conquistati negli anni passati.
Cercando così di superare le proprie inadeguatezze, far tesoro degli errori e dei limiti significa dotarci di analisi comuni e di uno strumento adeguato per la ripresa del conflitto nella pubblica amministrazione ove opera la forza lavoro anagraficamente piu' vecchia e rassegnata del paese, una forza lavoro in continua diminuzione e sotto attacco per le politiche europee.

L'assemblea approva il seguente ordine del giorno

La firma dell'accordo del 5 Aprile che dà vita ai 4 comparti rappresenta un attacco diretto alla democrazia sindacale e al potere contrattuale dei lavoratori e delle lavoratrici.
- l'accordo del 5 Aprile offre al Governo la possibilità di andare verso la definizione dei nuovi contratti pubblici. A tal riguardo l'assemblea si impegna a costruire sui territori e nei luoghi di lavoro iniziative unitarie per rivendicazioni comuni.
La democrazia sindacale è di tutti\e perchè sono in gioco i poteri decisionali dei lavoratori, delle lavoratrici e non puo' esser quindi una variabile dipendente dal pareggio di bilancio e dalla riduzione della spesa pubblica. In queste settimane, alcuni diritti come quello di assemblea e di riunione nei locali pubblici sono messi in pericolo dalla Amministrazione comunale di Bologna che ha cancellato un vecchio accordo che riconosceva il diritto di sede e di assemblea per tutte le realtà votate dai lavoratori\trici

Per una piattaforma alternativa contrattuale

Il rinnovo dei contratti deve partire da una considerazione preliminare: ad uguale lavoro uguale salario e contratto, no ai superminimi riassorbibili, no ad aumenti irrisori che non permetteranno recupero del potere di acquisto e allo stesso tempo saranno vincolati alle discriminanti, e spesso clientelari, valutazioni dirigenziali.
L'ideologia del merito in questi anni è servita per dividere i lavoratori della Pa, per togliere loro salario senza portare alcun beneficio ai servizi pubblici e alla cittadinanza che mai come oggi ha subito tagli, rincari con diritti inalienabili sotto assedio, in primis quelli alla salute e alla istruzione sotto assedio. Urge invece ripristinare i vecchi scatti di anzianità come forma di tutela salariale.
Pensiamo che una piattaforma contrattuale non possa eludere la rimozione del blocco delle assunzioni e la stabilizzazione dei precari. Migliaia di precarie e precari da anni aspettano giustizia e non vogliono barattare i loro diritti con una elemosina che per altro non riconoscerebbe l'uso illegittimo della loro forza lavoro da parte della Pubblica amministrazione; a tal riguardo emblematici i casi del Comune di Roma , di Napoli e degli enti di ricerca.
La piattaforma contrattuale deve rimettere al centro anche la questione degli appalti rinnovati al ribasso con ripercussioni solo negative per il salario e i contratti del personale esternalizzato. E' proprio la definizione di cosa sia oggi il pubblico a dovere essere oggetto di discussione e la vecchia parola d'ordine a parità di lavoro, uguale salario e contratto è oggi piu' che mai attuale in antitesi alle privatizzazioni. Da parte nostra, la rivendicazione di una quattordicesima è la risposta alla gestione clientelare del salario nella contrattazione di secondo livello.
Arrestare la mobilità tra comparti, e non solo, dei lavoratori della PA che questo nuovo modello contrattuale potrebbe alimentare per non assumere precari e bandire nuovi concorsi.

Le prospettive nell'immediato futuro

L'assemblea vuole intraprendere un percorso comune dandosi dei metodi e delle prospettive che sappiano rispondere alle richieste di unità dei lavoratori e delle lavoratrici rivolte non solo al sindacato di base.
Ancora una volta ribadiamo che l'unità si costruisce sulla radicalità e su percorsi trasparenti , sulla urgenza di scongiurare che jobs act e testo unico sulla rappresentanza siano estesi al pubblico impiego e magari sia proprio il pubblico il banco di prova per sperimentare una ulteriore e definitiva contrazione del diritto di sciopero come annunciato da Renzi all'indomani dello sciopero del 18 Marzo.

Lavoratori della Pa contro lo smantellamento dei territori

L'assemblea di Bologna e pubblico impiego in movimento invitano ad andare a votare si il prossimo 17 Aprile contro le trivelle e la devastazione ambientale perchè la difesa dei beni comuni non sia solo un astratto principio ma una pratica che vada oltre la scadenza referendaria

Le decisioni finali e le iniziative concrete

L'assemblea concorda

di costruire un manifesto comune che riassuma la nostra piattaforma contrattuale e il metodo di lavoro sui quali indire assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio, una piattaforma da integrare con la tutela e il potenziamento dei servizi pubblici
darci alcune scadenze comuni, con il personale della Pa e la cittadinanza, a partire da una settimana di informazione e mobilitazione da gestire nei singoli territori
di lanciare una campagna che restituisca dignità all'agire sindacale soprattutto oggi che il sindacato cosiddetto rappresentativo è passato dalla concertazione alla diretta complicità con il Governo.

Per dare concretezza a questo percorso, l'assemblea del 9 aprile e Pubblico impiego in movimento daranno vita

     - ad una giornata seminariale di approfondimento sui decreti Madia e sul processo di ristrutturazione che investe i settori pubblici e la società
     - a una campagna rivendicativa sui contratti
     - alla costruzione sui territori di comitati in difesa dei servizi pubblici.

Il diritto alla istruzione è di tutti\e. Una proposta sui test invalsi
Invitiamo il sindacalismo di base, infine, a costruire una unica scadenza nella scuola contro i test invalsi non dimenticando di far conoscere le comuni istanze a studenti e genitori per una battaglia che sia anche culturale, per un sapere diffuso e non funzionale alla mercificazione.

Nasce un coordinamento stabile

Diamo vita ad un coordinamento stabile delle realtà di base, dei delegati \lavoratori della Pa e a partire da oggi ci riuniremo periodicamente per estendere e rafforzare la mobilitazione e dare forza alle proposte scaturite dalla assemblea. Su questi argomenti si propone, infine, una scadenza nazionale entro la fine di giugno.

Assemblea del 9 aprile in movimento