Alla radice del filoimperialismo di sinistra

Riportiamo un'utile servizio sul ruolo delle sette trotskiste in Siria. Importante non è il nome sotto cui si coprono, ma lo scopo effettivo che perseguono al servizio dell'imperialismo in tutto il mondo, componendo e scomponendo fantomatiche Internazionali. Contro il movimento comunista all'epoca di Trotsky, nel periodo della guerra fredda in Polonia e altrove e oggi contro gli stati indipendenti come la Siria.

Rambo rosso

Alessandro Lattanzio

Fonte: Stato e Potenza
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9 giugno 2013


"Nonostante e contro l'enorme accerchiamento e le calunnie contro le masse rivoluzionarie siriane, gli sfruttati siriani resistono eroicamente contro le truppe assassine di al-Assad, bene armato da Putin e Hu Jintao, i più grandi agenti dell'imperialismo… Fermiamo il genocidio di al-Assad contro le masse eroiche della Siria!". Inutile continuare, questo testo allucinato è tratto dal volantino di una sedicente brigata 'Leon Sedov' (Qatiba Sedof al-Laith), costituita da presunti 'lavoratori rivoluzionari trotzkisti'. Comunque, è utile per comprendere a quali fonti ideologiche si abbeverano certi sinistri sostenitori nostrani del terrorismo salafita in Siria.

Le due uniche fonti che riportano i proclami di questa presunta brigata 'rivoluzionaria' aderente al cosiddetto 'Esercito libero siriano', sono due microsette fringe dell'immensa galassia liquida del 'trotskismo' (o meglio, post-trotskismo, avendo sostituito ogni grammo di analisi marxista con un luogocomunismo inacidito dal politically correct liberal): Democracia Obrera, microsetta trotskista argentina con annessa relativa micro-internazionale (Fracción Leninista Trotskista Internacional) dalle propaggini in Cile, Venezuela, Perù, Giappone, Nuova Zelanda e USA. Inutile dire che il principale bersaglio di queste marionette 'rivoluzionarie' è il processo d'integrazione bolivariano e i suoi leader: Chavez, Morales, Castro, ecc. L'altra microsetta è l'International Socialist League (ISL), un'organizzazione 'bolscevica' casualmente israeliana, diretta da Yossi Schwartz.

Schwartz è un rinnegato della sezione canadese della Lega comunista internazionale (quartinternazionalista), la Lega trotskista del Canada che abbandonò fondando una micro-setta chiamata Militanti per la Quarta Internazionale, che al massimo del suo fulgore contava ben 6 (sei) aderenti, che nel 2002-2003 assunse il nome di Socialist Workers League nel tentativo di infiltrarsi nel movimento democratico israelo-palestinese Abnaa al-Balad. Fallita la manovra, ben presto nella SWL esplose una lotta tra fazioni, tra chi voleva allearsi con il Partito Comunista d'Israele - Hadash e la maggioranza astensionista. La fazione minoritaria, cioè Schwartz, alla fine riconobbe "il diritto del popolo israeliano all'autodeterminazione", praticando l'entrismo verso il Partito laburista israeliano. Nel luglio 2007 la fazione guidata da Schwartz assunse il suo attuale nome, Internationalist Socialist League. L'ideologia della microsetta in questione definisce gli Stati socialisti delle realtà basate sul 'capitalismo di Stato' che vanno combattute, prima ancora di affrontare il capitalismo stesso. Una teoria fringe molto in voga nell'estrema sinistra radicata nelle metropoli occidentali, ma soprattutto un abile alibi usato da questi 'rivoluzionari' occidentali per allinearsi de facto all'imperialismo della NATO. Perciò non sorprende l'allineamento con l'integralismo islamista, è funzionale al programma di distruzione degli 'Stati operai deformati' rivendicato dall'ISL, nel frattempo fusasi con la Revolutionary Communist International Tendency, un'organizzazione creata nel 2012, presente in USA e Austria ed intenzionata a costruire la Quinta Internazionale post-trotskista combattendo contro il sessismo e il razzismo e, perché no, anche salutando le 'gloriose azioni' dell'Esercito libero siriano. Così come insegna il capo rivoluzionario israeliano 'antisionista' Schwartz, che nella sua allucinata 'analisi' degli eventi non tralascia di rilanciare alcuna delle menzogne ideate dalla propaganda atlantista e islamista, al-Jazeera in testa. Certi nostri 'rivoluzionari antimperialisti e antifascisti', scatenati contro la Siria baathista, hanno avuto dei maestri capaci, che hanno saputo insegnargli a sopportare la schizofrenia derivante dal proclamarsi contemporaneamente sia nemici del sessismo-razzismo che sostenitori di al-Qaida (nota in Siria come Jabat al-Nusra o ELS).

Ritorniamo in Siria, dove durante la rivolta salafita ha avuto il tempo di formarsi un presunto Comitato dei lavoratori internazionalisti volontari e la loro relativa brigata 'Leon Sedov', che prontamente hanno aderito all'ELS per combattere contro il Baath e avviare la pulizia etnica contro gli alawiti. Per capire i toni e l'ideologia effettiva di questi 'lavoratori rivoluzionari', basta riportare uno stralcio della loro dichiarazione di guerra al governo della Siria: "Per una seconda rivoluzione libica per finirla una volta per tutte con il Gheddafismo"… si, avevo dimenticato di dire che tutte, ma proprio tutte le organizzazioni qui accennate, hanno supportato entusiasticamente la distruzione della Jamahiryia Libica spacciandola come rivoluzione proletaria! "Per l'unità dei nostri fratelli curdi contro i tiranni, che vivono del sudore di questi popoli! Per l'espropriazione delle compagnie petrolifere e del gas di Der Azzor per por fine alla fame della gente!". In sostanza si auspica lo smembramento della Siria in favore di un grande Kurdistan filo-statunitense e lo smantellamento dell'industria petrolifera siriana, che è statale, per consegnarla ai pescecani del capitalismo occidentale e del parassitismo saudita-qatariota. Tra l'altro, quest'ultima è un'azione 'rivoluzionaria' già applicata dai mercenari salafiti, che a quanto pare hanno letto i ponderosi programmi di queste microsette fringe rivoluzionarie al servizio dell'imperialismo.

Mentre tali settari allucinati invocavano le gesta della sedicente brigata 'Leon Sedov', "nucleo delle masse di sfruttati che eroicamente resistono all'offensiva controrivoluzionaria del macellaio al-Assad in nome dell'imperialismo", a gennaio il 'compagno', ma militante, Abu Nur, fondatore e capo della medesima brigata 'Leon Sedov', veniva liquidato assieme a migliaia di altri terroristi, dall'Esercito arabo siriano. Il fantomatico Abu Nur, di cui non si dice null'altro se non il nome di battaglia, viene celebrato da Yossi Schwartz accanto a una lunga sfilza di insulti rivolti esclusivamente contro Siria, Russia, Cina, India, Iran, Venezuela, Cuba e i critici occidentali delle menzogne spacciate dai media occidentali e wahhabiti, mentre da vero rivoluzionario tace, se non nega apertamente, il supporto fornito ai terroristi islamisti in Siria dalla NATO e dalle petormonarchie.

Essendo la 'Leon Sedov' una brigata 'internazionalista', sovviene il legittimo sospetto che si tratti dell'ennesima qatiba di estremisti islamici stranieri, addestrati, armati e infiltrati in Siria dai noti campioni del socialismo rivoluzionario: la CIA, le compagnie dei mercenari, le intelligence francese, inglese, turca e israeliana, gli sceicchi qatarioti e sauditi. In effetti, scorrendo i testi dei proclami diffusi da questa qatiba presuntamente trotskista, si leggono frasi come "Aleppo: un combattimento feroce contro l'esercito di occupazione di al-Assad", che farebbe pensare alla denuncia secondo cui l'esercito degli alawiti opprime i sunniti salafiti, oppure "A più di 30 anni dal massacro di Hama" che sembra rivendicare continuità storica con l'insurrezione armata voluta dai Fratelli mussulmani nel 1982. Tutto ciò indica che i presunti ribelli 'trotskisti' in Siria e i loro sponsor 'quintinternazionalisti', sembrino più che altro supportare l'integralismo islamico dei Fratelli mussulmani e di al-Qaida. Tutto ciò è in piena coerenza con i piani sovversivi imperialisti contro la Siria e i suoi alleati Russia, Cina e Iran, qualificati da imperialisti da questi 'trotskisti', se non da fascisti da certi altri 'maoisti'.

      Fonti:

FLTI-CI
IS League
IS League
Democracia Obrera
One Solution Revolution