Il PRC non è l'universo dei comunisti

Cari compagni,

dopo aver letto gli ultimi numeri di Aginform il sentimento che provo e‘ veramente atipico. Forse potrei dire che sono sconcertato. Infatti da un lato osservo una chiarezza di vedute sul partito di Bertinotti che, se ha un difetto è solo di essere eccessiva, nel senso che si potrebbe perfino rimanerne abbagliati, da tutta questa luce..., ma d’altra parte mi sembra di aver capito che molti compagni di Aginform, o permangono dentro Rifondazione Comunista (e quindi, in particolare, la votano) accettando la propria posizione minoritaria, o comunque considerano quel partito "l’unica cosa che c’è" e quindi mantengono un atteggiamento di semplice critica al vertice del partito (protestando per gli spazi negati, ecc., ecc.) ma considerando comunque quel partito la propria "casa", un po’ come fece Pietro Secchia il quale, estromesso da ogni incarico dirigente, decise di restare comunque nel partito e difese sempre questa scelta come l’unica effettivamente razionale.

Ma il compagno Secchia fece questa scelta nel PCI, nel partito che comunque manteneva una continuità con la propria tradizione Marxista-Leninista, il Partito della stragrande maggioranza della classe operaia, il Partito di Togliatti, dirigente (comunque) della Terza internazionale. Secchia semplicemente accettò la propria sconfitta nell’ambito delle regole leniniste. Per quanto subdolo sia stato Togliatti nello stendere la ragnatela in cui rimase intrappolato, Secchia non ritenne (giustamente) che vi fossero gli estremi per la propria fuoriuscita.

Ma cosa ha in comune Bertinotti con Togliatti? Cosa ha in comune Rifondazione Comunista col Partito fondato da Gramsci sull’onda dell’Ottobre, il Partito che voleva "fare come in Russia", il Partito che fu sezione della grande Terza Internazionale, terrore dei fascisti e della borghesia capitalistica di tutto il mondo?

Il PdRC già quando è nato, non era una semplice costola dell’ex PCI. E in seguito divenne sempre più il partito dei "liberamente comunisti", espressione usata per giustificare la coesistenza all’interno di uno stesso partito di ciò che non può coesistere, della materia e dell’antimateria. Il PdRC divenne una accozzaglia eclettica di trozkisti, "leninisti" (dove la sottrazione del vocabolo "Marxista-" ha il significato di prendere le distanze da Stalin), socialisti-rivoluzionari, anarcosindacalisti, anarchici tout court, zapatisti ecc., in definitiva di tutto ciò che è, nella migliore delle ipotesi "di sinistra" (forse) ma certamente non Comunista.

E i compagni di Aginform che militano nel PdRC cosa vogliono essere? Un ulteriore "ismo" all’interno di quel Partito? Anche quando sono i trozkisti ad aver vinto la loro battaglia ideologica?

Negli ultimi tempi infatti, come è stato ben analizzato su Aginform, il trozkismo più squallido è arrivato al vertice impersonato direttamente dal segretario del partito Bertinotti. L’altro giorno, in uno dei vari salotti televisivi in cui si discute di politica, ho potuto vedere Bertinotti che, di fronte a dei compiacenti giornalisti della stampa borghese, si guadagnava il loro rispetto affermando solennemente che "certamente il comunismo storico ha subito delle degenerazioni molto gravi", e che queste "gravi degenerazioni" sono "essenzialmente riconducibili al concetto di stalinismo".

Per il segretario di Rifondazione Comunista la "rifondazione" significa evidentemente la cancellazione della storia del movimento comunista, considerata "orribile". Non significa affatto, come ho letto recentemente su uno degli articoli di Aginform, la rifondazione del Partito Comunista, nel senso Marxista-Leninista del termine. E` perfettamente inutile tentare di convincere un vertice di Partito oramai palesemente trozkista a costruire un nuovo Partito Comunista. I trozkisti, come ben sappiamo, sono un’articolazione della borghesia, non del proletariato. Hanno precisamente la funzione di infiltrarsi nel proletariato per demoralizzarlo. Come e` possibile pensare di convincerli con argomenti logici dell’inconsistenza delle loro posizioni? Risulta che anche uno solo dei documenti pubblicati da Aginform sia stato discusso dai trozkisti e para-trozkisti della maggioranza di RC? Evidentemente no! E come potrebbe essere altrimenti? Come potrebbe un tentativo di chiarificazione avere effetto su elementi che hanno come propria missione quella di seminare il caos ideologico (con la scusa della lotta al "dogmatismo") allo scopo di demoralizzare la classe operaia?

Nè è possibile dire che RC è il partito della classe operaia, il che giustificherebbe una lotta interna fra Marxisti-Leninisti e le altre componenti pseudo-comuniste per l’egemonia. Quanta classe operaia infatti adesisce a Rifondazione Comunista? Se è per questo allora avrebbe più senso per i Marxisti-Leninisti militare nei DS! E poi perchè si esclude sempre il PdCI? il partito di Cossutta e Diliberto? Io francamente credo proprio che voterò per loro alle prossime elezioni. Se non altro è un Partito dove non si vedono trozkisti e non si sente mai Cossutta o Diliberto utilizzare la categoria dello "stalinismo" (da combattere) allo scopo di rassicurare la borghesia sulle proprie intenzioni reali (come fa Bertinotti). Nell’attuale fase a me questo sembra già qualcosa... d’altra parte che utilità ha non votare?

Saluti

Italo


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