Perché difendere Slobodan Milosevic

Prendiamo spunto dalla lettera inviata ad Aginform, n 27/2002, nel!a quale si chiede quale sia il senso di difendere Milosevic. Su Milosevic, già dal 1989, quando egli pronunciò il discorso in occasione del seicentesimo anniversario della battaglia di Kosovo Polje, piovono accuse di ogni tipo. In questa lettera, in particolare, l’accusa (da parte dì un comunista) è quella di essere un leader socialdemocratico; ma esponenti moderati e socialdemocratici lo accusano di essere un dittatore di destra, totalitario e fascista, mentre viceversa quelli di destra gli rimproverano di essere stalinista e statalista. In un recente dibattito che abbiamo ascoltato, in occasione della presentazione del libro "Imputato Milosevic" di Massimo Nava, qualcuno ha rimproverato a Milosevic di NON essere neanche nazionalista, dopo che invece in tutti questi anni lo avevamo sentito accusare di essere ultranazionalista aggressivo, "massacratore etnico", eccetera. Insomma, ognuno ci mette del suo, ma nessuno di questi che salgono in cattedra a dare giudizi di solito conosce i! pensiero di Milosevic per come egli stesso lo esprime. In particolare, quasi nessuno ha letto il discorso sull’anniversario di Kosovo Polje, che e’ stato falsificato dai giornalisti e dai commentatori; nessuno di costoro conosce il programma politico dell SPS, ne’ tantomeno sa che nel partito, oggi in crisi a causa di molti opportunismi, erano iscrìtti moltissimi di nazionalità diversa da quella serba; infine, molti fanno finta di non conoscere le critiche chiare e forti che Milosevic ha fatto all’Occidente ed alla leadership fiìooccidemale, oggi al potere, che sta svendendo il paese e portando la popolazione alla rovina.

Milosevic può non essere difeso per la sua specifica ideologia politica, ma va sicuramente difeso per essersi ed essere tuttora schierato contro la aggressione che l’imperialismo attua nei confronti del suo paese: aggressione militare, diplomatico-politica, economica, ed a base di menzogne e guerra psicologica. Milosevic è un patriota, nel senso positivo di colui che difende la propria terra. Nemmeno Allende era comunista eppure non c’è alcun dubbio che andasse difesio strenuamente: neppure Benes era comunista, eppure tra Benes ed i nazisti tedeschi non dovremmo nutrire dubbi. Invece purtroppo la mentalità occidentale, moralistica e saccente, spinge chiunque a fare centomila distinguo anziché lottare per un fronte unito degli antimperialisti. Così mentre gli USA e l’Europa attaccavano la Jugoslavia, queste anime belle criticavano il suo Presidente, usando tutto il bagaglio di notizie false e tendenziose fornitogli proprio dalla propaganda della NATO! Oggi è sotto gli occhi di tutti lo sfacelo dello stato sociale, delle condizioni di vita che lo Stato jugoslavo, grazie alla politica diretta da Milosevic, ancora tutelava, difendendo in particolar modo la proprietà pubblica nei settori strategici. Adesso invece il capitale monopolistico straniero ha il via libera per andare al saccheggio del paese, saccheggio iniziato dalle ONG e da quelle organizzazioni internazionali, come l’OSCE e l’UNMIK, che ad esempio in Kosovo stanno espropriando il complesso minerario-industriale di Trepca. Questo con Milosevic non sarebbe stato possibile.

Di tante accuse, smascherate via via e delle quali è stata dimostrata la falsità, vorremmo sapere oggi quale rimane ancora in piedi! Il "processo" a Milosevic è una farsa, basta seguire il dibattimento per vedere che non c’è nemmeno un capo di imputazione che abbia un po’ di consistenza. Milosevic sta pagando per essere stato contrario alla occupazione NATO della Jugoslavia intera, prevista nell’ultimatum di Rambouillet, smacco per il quale la NATO dopo aver bombardato tutto il paese, mettendolo in ginocchio, vuole oggi pure riscrivere la storia recente (cancellando anche lo stesso nome Jugoslavia!).

Milosevic è "un soggetto" democraticamente eletto 2 volte a presidente della Serbia ed una a presidente della RF di Jugoslavia, dunque ha rappresentato la stragrande maggioranza. E’ stato sostenuto da quelli che l’hanno eletto e da quelli che non l’avevano eletto, di fronte alla barabara aggressione della NATO. La sua consegna al Tribunale dell’Aia è stata il frutto di un ricatto (e per la sua consegna alla "far west" va tutto il nostro disprezzo jugoslavo all’attuale governo Djindjic, tanto più perché eseguito a Vidovdan, una data il cui significato nel contesto non chiediamo a Italo di dover conoscere!). Milosevic è stato incriminato perché lo scempio commesso dai bombardamenti con le bombe arricchite all’uranio impoverito venisse giustificato!

Ivan
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia

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