Sabato 13 gennaio a Roma due appuntamenti importanti
per fare il punto sulla questione uranio impoverito
e sulle iniziative da prendere.

La mattina dalle ore 10 presso la Università Valdese (via Pietro Cossa 40, Roma - vicino a piazza Cavour) si riunisce la Rete AUI (Aboliamo l'uranio impoverito). L'ordine del giorno prevede lo scambio di informazioni sulla situazione e l'assunzione di decisioni riguardo alle iniziative da prendere anche sul piano legale per
1. accertare le responsabilità di coloro che hanno inviato personale militare e civile nelle zone contaminate dall'uranio senza prendere adeguate misure di sicurezza;
2. imporre l'assistenza sanitaria alle vittime già accertate o potenziali;
3. assicurare il risarcimento ai familiari delle vittime;
4. stabilire la liceità della commissione nominata dal Ministro della Difesa, che non è super partes in questa vicenda ma è anzi tra i principali organi sotto accusa.

La rete AUI si darà il giorno 13 anche una struttura organizzativa minima adeguata a questi obiettivi. Intanto forniamo alcuni numeri utili a cui rivolgersi fin d'ora per informazioni ed assistenza:
Anavafaf (Associazione Nazionale Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti) 06/9701182 (pasti@mclink.it)
Gettiamo le Basi di Cagliari 070/823498
Fondazione Pasti di Roma 06/8174010 (pasti@mclink.it)
Angesol di Padova 049/8874944
Osservatorio etico-ambientale di Milano 02/21591373
Sos Soldati di Taranto (www.peacelink.it)
Osservatorio sui Balcani di Brindisi 0831/453312
Assodipro di Udine 0432/21112
Radio Base di Venezia 0438/33051
LIDU di Roma 06/6796754.
Associazione Obiettori Nonviolenti 0338/2347267
GAVCI (Gruppo Autonomo Volontariato civile in Italia) P. Cavagna 051 6927098
Centro Studi Sereno Regis, Torino 011/532824 (regis@arpnet.it)
MIR (Movimento Internazionale Riconciliazione)
Rifondazione Socialista, 011/ 8395140

Nel pomeriggio dalle ore 16 sempre presso l'Università Valdese si terrà sugli stessi temi la riunione della sezione italiana del Tribunale Ramsey Clark e la questione dell'uranio sarà nuovamente esaminata dal punto di vista dei crimini commessi contro la Jugoslavia, delle violazioni del diritto internazionale e delle violazioni della Costituzione italiana.

In questa sede saranno nuovamente prese in esame le responsabilità per la contaminazione nucleare e chimica del territorio jugoslavo e per i danni inferti alle popolazioni, saranno riprese in esame le iniziative legali intraprese contro il governo italiano per violazione della costituzione e per tutti i crimini commessi con la guerra alla Jugoslavia, saranno proposte iniziative di mobilitazione per sollecitare il ritiro delle truppe dai Balcani (il cui mandato il 29 dicembre è stato prorogato di altri sei mesi) e per contrastare la riorganizzazione in senso bellicista del sistema militare europeo e italiano.

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