Abolire il Tribunale speciale degli imperialisti
Liberare Milosevic

Fin dai giorni dell’arresto di Milosevic a Belgrado, il Tribunale Ramsey Clark sui crimini della NATO lanciò un appello (vedi l’ultimo numero di Aginform) per dar vita anche in Italia a una forte campagna per lo scioglimento del Tribunale speciale sulla Jugoslavia e per la liberazione di Milosevic. Questo appello è stato raccolto da più parti e sta alla base di un incontro nazionale che si terrà a Milano il 24 giugno prossimo, organizzato dal Tribunale Clark nel quadro della festa provinciale di Liberazione. Obiettivo dell’incontro è la migliore strutturazione di un comitato nazionale che porti avanti la campagna, anche in collegamento con le tante iniziative in altri paesi e soprattutto nella Jugoslavia stessa.

In questa stessa pagina riportiamo un intervento - in risposta all’appello - del compagno Domenico Losurdo, che sottolinea l’infamia dell’arresto di Milosevic e del processo internazionale che si vorrebbe inscenare contro di lui, e invita a creare gli strumenti di una forte mobilitazione generale contro l’imperialismo e la guerra in una situazione che si sta facendo sempre più grave.

Pubblichiamo anche una scheda tecnica sulle basi illegali e le tante mostruosità giuridiche del Tribunale speciale per la Jugoslavia, che lo fanno assomigliare assai più all’Inquisizione con cui si faceva un tempo "giustizia" degli eretici che a un tribunale moderno. L’istituzione stessa di questo organismo figura giustamente tra i capi di imputazione formulati da Ramsey Clark contro la NATO, sullo stesso piano dell’uranio e dell’aggressione militare. E in effetti il ruolo di puro strumento NATO esercitato dal tribunale non ha avuto che conferme - e clamorose - dai fatti: basta pensare al rifiuto di considerare come criminose anche solo singole azioni della NATO, come per esempio il bombardamento della televisione serba, e l’arresto invece del direttore Dragoljub Milanovic della televisione bombardata con l’imputazione di non aver dato l’ordine di evacuazione! Con l’incriminazione di Milosevic mentre cadevano le bombe e la pretesa ora di trascinarlo all’Aja, si è raggiunto un livello che supera ogni pur audace immaginazione. Eppure in occidente le voci ipocrite di compiacimento o "speranza" per l’operato di questo organismo sono ancora numerose e non solo tra i suoi diretti ispiratori e finanziatori ma anche in aree cosiddette progressiste. Smascherarle e fare chiarezza è dunque un compito importante. Ed è importante sviluppare in Italia una capacità di mobilitazione al fianco di quella parte assai grande del popolo serbo che resiste nonostante tutto ai ricatti e alle intimidazioni, sapendo di rappresentare la dignità e la sovranità del paese che oggi i suoi governanti collaborazionisti si mettono sotto i piedi. A Belgrado e in altre città jugoslave, nonostante il silenzio dei media, ci sono state e continuano a esserci manifestazioni imponenti per la liberazione di Milosevic. "L’arresto di Milosevic - come si legge nell’appello firmato da centinaia di migliaia di persone in alcuni paesi dell’Europa orientale - è un tentativo dei dirigenti NATO di incolpare il popolo serbo per i crimini commessi dalla NATO contro la Jugoslavia. ... Noi esigiamo che finisca l’arbitrario rapimento, arresto, vessazione e persecuzione dei dirigenti, dei patrioti, dei soldati e del popolo della Jugoslavia, il cui vero crimine è stato quello di essere esempio di Resistenza all’aggressione della NATO. Libertà per Slobodan Milosevic, subito... In carcere i veri criminali: i dirigenti della NATO".

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