Una lettera del compagno Bonali

A proposito del male minore

Cari compagni,

vorrei dare qualche ulteriore riga di risposta al nostro interlocutore Rosario Ventresca di Sanremo (sperando che abbia rinnovato l’abbonamento), che nella sua lettera del 14 novembre ’99 afferma la necessità di schierarsi con D’Alema contro Berlusconi in nome della politica del "male minore".

Il fatto è che, tra privatizzazioni, distruzione dello "stato sociale" e della stessa democrazia politica borghese mediante federalismo, presidenzialismo, leggi elettorali sempre più truffaldine, violazioni "per legge" sempre più pesanti del diritto di organizzazione sindacale e di sciopero, guerra, il contenuto reale e sostanziale della politica del "centro-sinistra" è lo stesso della peggiore destra cleptocratica (Berlusconi), fascista (Fini), razzista (Bossi). E che di conseguenza l’inevitabile, crescente malcontento di massa contro un tale corso politico reale reazionario ed antipopolare, non trovando sbocchi veramente alternativi e di sinistra, tende sempre più a cadere vittima della peggiore demagogia fascista e leghista, con conseguenze che potrebbero essere tragiche. Il problema non è di scegliere tra "meno peggio" e "tanto peggio, tanto meglio", bensì fra cercare di strappare insignificanti correzioni che non convincono nessuno delle scelte politiche antipopolari del centro-sinistra (come fanno, con diverso grado di impudenza, i due partiti parlamentari che si definiscono "comunisti"), lasciando nel contempo ad Alleanza Nazionale e Lega Nord la possibilità di incanalare la rabbia delle masse lavoratrici e sfruttate in senso nazista (uso questo termine in senso lato, ben consapevole della sua gravità, che mi sembra peraltro adeguata ai tempi ed ai rischi incombenti, con un occhio a ciò che succede a poche decine di chilometri ad oriente della nostra penisola); oppure scontare una gestione solo un po’ più sfacciatamente reazionaria di una tale politica da parte del centro-destra, lavorando pazientemente alla preparazionedi un grande movimento politico veramente alternativo, innanzitutto di dura opposizione, ma finalizzato ad imporre, quando ne avrà la forza, una svolta politica realmente alternativa e di progresso.

Credo che "con un governo di destra", per usare le parole del nostro interlocutore, ed una opposizione realmente di sinistra si possa lavorare meglio che con un governo sedicente di sinistra che fa una politica di destra ed un’opposizione apertamente razzista, ancor più guerrafondaia, votata alla pulizia etnica.

Vorrei fare anche un’altra considerazione, nell’ambito del dibattito e confronto di idee ed esperienze da voi sollecitato circa il difficile, indispensabile cammino della ricostituzione di un partito (e un’internazionale) autenticamente comunista: ritengo fondamentale e prioritaria, nell’ambito di questo processo, un’efficace e conseguente lotta ideale contro il cosiddetto "pensiero unico", che cominci col fare chiarezza circa le esperienze del "socialismo reale", e quindi con lo smontare le mistificazioni ideologiche borghesi sul presunto "fallimento" di quelle esperienze storiche.

E’ assolutamente necessario riaffermare e diffondere la verità (mai quanto a questo proposito rivoluzionaria!), secondo cui quelle esperienze non sono affatto fallite, come vuole l’ideologia dominante, bensì sono state sconfitte in una durissima, cruentissima lotta di classe. Fallito è casomai il capitalismo reale, che in luogo di condizioni di discreto benessere o perlomeno di povertà dignitosa (nei casi più oggettivamente svantaggiati) ha portato ai paesi ex socialisti miseria nera, criminalità mafiosa, degradazione culturale e morale, perdita di dignità e di indipendenza nazionale, guerre interetniche e "pulizie etniche" di stampo nazista (laddove per decenni si era avuta una convivenza, se non facile e idilliaca, dato che non esiste nessun paradiso in terra - e neanche nel cielo! - comunque pacifica e spesso costruttiva e serena); in una parola, la restaurazione capitalistica ha portato la barbarie in luogo della civiltà socialista (perdifettosa e limitata che essa fosse, anche a causa della aggressiva, forsennata ostilità del mondi capitalistico, non dimentichiamolo!).

Circa questa tremenda sconfitta della civiltà e del progresso è naturalmente necessario studiarne le cause e comprenderne la dinamica, impiegando e sottoponendo a verifica e facendo crescere e avanzare il grande strumento teorico del socialismo scientifico (del resto tutta la scienza marxista nasce di fatto e si sviluppa ragionando sui limiti e le sconfitte del movimento operaio e socialista!), anzichè rifugiarsi nella ripetizione talmudistica e sterile di principi avulsi dal confronto con la difficile, durissima realtà effettuale, o nella riproposizione di atteggiamenti utopistici, velleitari, campati in aria, di fatto utili alla conservazione sociale in quanto del tutto inefficaci (e già mi sembra che qualcosa di molto interessante si sia cominciato a fare in questo senso: penso tra l’altro alle analisi di studiosi comunisti come Andrea Catone e Domenico Losurdo).

Saluti comunisti.

Fiorenzuola, 31 dicembre 1999

Giulio Bonali

Ritorna alla prima pagina