La lotta per la Conferenza Internazionale sull'Iraq dell'1-2 ottobre

Dal 31 agosto sciopero della fame

IRAQ LIBERO – COMITATI PER LA RESISTENZA DEL POPOLO IRACHENO

Bollettino del 27 agosto 2005

Per la Conferenza internazionale
del 1-2 ottobre 2005
vai sul sito
www.iraqiresistance.info

Questo bollettino contiene:


DAL 31 AGOSTO SCIOPERO DELLA FAME

Lo abbiamo già detto: la Conferenza Internazionale sull’Iraq degli inizi di ottobre è sotto attacco. Di seguito potete leggere le ultime novità. E’ un attacco che parte direttamente dagli USA e che si muove su tre direttrici: 1) La negazione dei visti ai rappresentanti iracheni decisa da Fini. 2) Il tentativo di criminalizzazione degli organizzatori della conferenza portato avanti da alcuni organi di stampa dell’area governativa (in primo luogo “Libero”). 3) Le pressioni esercitate in vario modo sugli amministratori e sulle strutture alberghiere di Chianciano.

E’ un attacco coordinato e concentrico che mira ad impedire la conferenza, ad affermare l’equazione resistenza uguale terrorismo, a cancellare ogni diritto democratico, perfino quello alla libera espressione del pensiero. E’ l’attacco di chi non vuole che si parli di una pace giusta basata sul diritto all’autodeterminazione che il popolo iracheno si sta conquistando con la lotta di liberazione in corso. E’ l’attacco di chi non vuole che si parli delle vittime dell’occupazione, delle torture di Abu Graib, dei desaparecidos.

Noi non ci stiamo. La posta in gioco è troppo alta. E siamo convinti che in molti lo abbiano ormai ben chiaro. I messaggi di sostegno e solidarietà che ci stanno arrivando dall’Italia e dal mondo intero lo confermano.

PER QUESTO, A PARTIRE DA MERCOLEDI’ 31 AGOSTO, DIVERSI RAPPRESENTANTI DI IRAQ LIBERO INIZIERANNO LO SCIOPERO DELLA FAME CON UN PRESIDIO PERMANENTE SOTTO IL MINISTERO DEGLI ESTERI.

E’ questa una forma di lotta estrema da utilizzarsi nelle situazioni estreme. Noi pensiamo che l’attacco alla libertà ed alla democrazia in Italia sia proprio arrivato ad un punto estremo. Se anche il diritto di parola, che è il padre di tutti i diritti, è sotto attacco vuol dire che non c’è tempo da perdere. E pensiamo che il regolare svolgimento della Conferenza, con la presenza di tutti i relatori, sia oggi il metro con il quale si potrà misurare lo stato reale della democrazia in Italia. O fermiamo in tempo la deriva autoritaria o sarà inutile lamentarsi dei suoi futuri approdi.

CHI SONO GLI IRACHENI A CUI FINI NEGA IL VISTO

Sabato 27 agosto – ore 16,10
Comunicato stampa del comitato organizzatore della Conferenza di Chianciano


Considerato che la Farnesina ha dichiarato di non aver concesso il visto a 4 esponenti iracheni, previsti tra i relatori della conferenza internazionale di Chianciano, pubblichiamo l’elenco completo dei visti richiesti al Ministero degli Esteri e presso le ambasciate di Bagdad, Damasco e Sanaa. E’ bene che tutti conoscano chi sono realmente quelli che per Fini, dopo la lettera dei 44 parlamentari USA, sono diventati “personaggi pericolosi”.

Facciamo presente che c’è un’incongruenza tra quanto annunciato oggi dal Ministero degli esteri, che – secondo la stampa – parla di 4 visti negati; con la comunicazione che il comitato organizzatore ha ricevuto due giorni fa sempre dal Ministero, che parlava semplicemente di negazione dei visti richiesti, che sono in totale 9, perché ai sei relatori sopraelencati vanno aggiunti tre traduttori.

Infine ricordiamo che dall’Iraq ci sono giunte ieri due nuove ed importanti richieste di partecipazione alla conferenza di Chianciano. Si tratta di: Haj Ali, l'uomo incappucciato con i fili elettrici attaccati al corpo, simbolo delle torture di Abu Graib che oggi fa parte dell'Associazione dei prigionieri vittime dell'occupazione americana, e dell’associazione “Donne Accusano”, costituita da ex prigioniere che denunciano le violenze sessuali subite dagli americani.

Fini negherà i visti anche a loro?

Comitato organizzatore della Conferenza Internazionale di Chianciano



CONFERENZA SOTTO ATTACCO

I VISTI NEGATI – Il Ministero degli esteri getta la maschera

Alla fine il Ministero degli Esteri ha fornito la motivazione ufficiale della negazione dei visti ai relatori iracheni decisa da Fini. La motivazione formale fa riferimento a “valutazioni di vario ordine tra cui quelle attinenti all’ordine pubblico e alla sicurezza” in base alle quali, dice il Ministero, “si è deciso – in piena autonomia e senza alcun condizionamento di Autorità straniere – di non concedere i visti richiesti”. Eh no! Troppo facile trincerarsi dietro frasi così generiche. Ed è proprio la negazione di “alcun condizionamento di Autorità straniere” a rivelare la vera natura della decisione presa.

Il condizionamento c’è stato eccome, e siamo in grado di provarlo:
Alle 20,56 del 1° agosto il funzionario dell’ambasciata italiana a Bagdad, Mainardo Benardelli, così scriveva al comitato organizzatore della conferenza: “In linea di massima, no problem per i visti”.
Il 4 agosto la lettera dei 44 parlamentari USA diventava di dominio pubblico.
L’8 agosto, alle ore 9,18, il solito funzionario ci inviava da Bagdad il seguente messaggio: “Mi spiace comunicare che la richiesta di visto per i Vostri ospiti è stata negata dal Ministero Esteri”.

Le date sono chiare, il contenuto dei messaggi pure. Che non ci si venga a raccontare frottole!

Se poi la frottola è quella della “sicurezza”, ci si spieghi il perché i relatori iracheni sono diventati pericolosi per la sicurezza nazionale solo dopo la divulgazione della lettera da Washington.
E noi pensiamo che il governo italiano farebbe meglio ad evitare il tasto della “sicurezza”. Forse l’Italia è diventata un luogo più sicuro dopo che il governo Berlusconi si è messo al carro di Bush inviando le truppe a Nassirya?
Tutti sanno che è vero esattamente il contrario. Lo sanno benissimo anche all’interno del governo, tanto è vero che è in atto uno scontro (di cui le recenti dichiarazioni di Scelli sono solo un aspetto) sul ruolo e sulla gestione della presenza italiana in Iraq.

I visti sono stati negati – i fatti sono evidenti – per la pesante ingerenza Usa. Si può comprendere che i servi si vergognino di essere tali. Quello che non si può accettare è che su questo vergognoso servilismo ci sia stato finora il silenzio della grande stampa e delle forze politiche.
La battaglia per i visti deve dunque continuare. E su questo, tutti, prima o poi dovranno pronunciarsi.

IL TENTATIVO DI CRIMINALIZZAZIONE – La campagna di Libero

E’ in atto da alcuni giorni una campagna di stampa, condotta principalmente da “Libero”, che ha il chiaro intento di criminalizzare le forze che animano il movimento a sostegno della lotta di liberazione del popolo iracheno. Di questo abbiamo già scritto a sufficienza nel precedente notiziario e non ci dilunghiamo. Ma siccome, ovviamente, non sono in molti a leggere “Libero” è utile riportare quantomeno i titoli, affinché si comprenda la virulenza dell’attacco che proviene da questo organo del partito americano in Italia.
- 23 agosto – pag 1 e 3 - “Soldi raccolti in Italia per i terroristi: ecco il documento”. Il documento naturalmente è quello dei soliti 44.
- 24 agosto – pag 1,2 e 3 – “Svegliati ministro – Nessuno si muove per bloccare la colletta a favore dei terroristi”. Il ministro che dovrebbe svegliarsi è ovviamente Pisanu e a tale proposito vengono intervistati alcuni esponenti governativi (Saponara, Boniver, Selva).
-25 agosto – pag 10 – “La sinistra sostiene i no global che fanno colletta per i terroristi”. Vengono citati in particolare Vattimo, Bocca e don Gallo. Nella stessa pagina intervista al ministro Giovanardi dal titolo “Adesso devono intervenire i giudici”.
-26 agosto – pag 6 – “Ancora aperti i conti pro guerriglieri”. Ma quali sono questi benedetti fondi? Libero chiarisce, citando ancora i 44 ed il capo dell’antiterrorismo Dia, Caleb Temple, che “il casus belli è il raduno internazionale organizzato per ottobre a Chianciano”. Non a caso il numero di conto corrente di Iraq Libero viene citato quotidianamente dal giornalaccio di Feltri.
-27 agosto – pag 6 – “Interrogazione contro la colletta pro-terroristi”. Il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Lucio Malan, annuncia la presentazione di un nuovo esposto alla magistratura (Libero scrive “alla polizia”) e 3 nuove interrogazioni parlamentari. Secondo Libero, Malan nella foga di chiedere misure repressive sarebbe arrivato a scrivere che “è difficile immaginare un caso più scoperto, chiaro e autocertificato di associazione con finalità di terrorismo”.

Il tentativo è dunque chiarissimo. Spostare l’attenzione dai temi della conferenza criminalizzandone gli organizzatori. Siamo alla caccia alle streghe, alla richiesta di chiusura di conti alla luce del sole che servono a finanziare attività politiche lecite e pubbliche. Ma anche l’autofinanziamento per costoro è ormai da considerarsi un reato, dato che concepiscono la politica come attività destinata esclusivamente ai frequentatori delle ville sarde di Berlusconi.

LE PRESSIONI SU CHIANCIANO – L’attacco di Forza Italia in Toscana

Dopo le mozioni di Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana ed in quello comunale di Firenze, è stata avviata una campagna di stampa da parte del “Giornale della Toscana”.

Questi i titoli:
25 agosto – pag. 1 e 4 – “A Chianciano il raduno anti-USA”. Forza Italia: “Martini vieti la manifestazione”.
26 agosto – pag. 1 e 2 – “Raduno anti-USA, l’Ucoii dica no”, titolo che annuncia una pressione sulla comunità islamica in Toscana vista la presenza di Hamza Piccardo tra i relatori alla conferenza.
27 agosto – pag 3 – “Pisanu verifichi i rischi sulla sicurezza”, con la notizia di lettere inviate da Forza Italia al prefetto di Siena ed al sindaco di Chianciano.

Ed è proprio su Chianciano che la pressione si fa più forte. Se dalla destra più sguaiata la conferenza viene presentata come un incontro del non meglio precisato “terrorismo internazionale”, da ambienti governativi vengono diffuse ad arte voci sulla blindatura della cittadina termale, sulla presenza di centinaia e centinaia di poliziotti. Un modo semplice per confondere e terrorizzare gli abitanti di Chianciano.

A questo punto, chiediamoci: chi sono i veri terroristi? Chi vuole svolgere una conferenza per il diritto alla pace, alla liberazione dagli occupanti ed all’autodeterminazione di un popolo, o chi spaventa la comunità di Chianciano con le minacce e la menzogna deliberata?


SOSTEGNO E SOLIDARIETA’

In tanti sostengono la realizzazione e gli scopi della Conferenza

Sta crescendo in questi giorni il sostegno e la solidarietà affinché la conferenza possa svolgersi regolarmente e gli scopi per cui è stata pensata vengano raggiunti.

APPELLO PER I VISTI

Continuano a giungere numerose ed importanti adesioni all’appello perché siano dati i visti ai relatori iracheni. Per ragioni di spazio pubblicheremo l’elenco aggiornato nel prossimo bollettino. Segnaliamo però da subito, perché era saltato per un disguido tecnico, il nome tra i primi firmatari del filosofo francese Georges Labica.

Per esprimere una protesta immediata contro la decisione di Fini sui visti scrivere a sg.segreteria@esteri.it o faxare al 06-36914239 del ministero degli esteri.

ADESIONI ALLA CONFERENZA DALL’IRAQ

- Haj Ali, l'uomo incappucciato con i fili elettrici attaccati al corpo, simbolo delle torture di Abu Graib, ci ha dato la sua piena disponibilità a venire alla conferenza. Oggi fa parte dell'Associazione dei prigionieri vittime dell'occupazione americana. Fini negherà i visti anche a lui?
- L’associazione “Donne Accusano”, costituita da ex prigioniere che denunciano le violenze sessuali subite dagli americani, ci ha comunicato anch’essa la volontà di essere presente a Chianciano.

UN APPOGGIO DA DENIS HALLIDAY

Un messaggio di sostegno ci è pervenuto da Denis Holliday, ex capo Onu in Iraq. Denis Halliday, direttore del programma delle Nazione Unite "oil for food" in Irak dal 1.9.97 alla fine del settembre 1998, dimessosi allora in opposizione alla politica dell'embargo, ha inviato il seguente messaggio: "Per quanto riguarda la conferenza: appoggio la resistenza e la riconosco come legittima sotto l'articolo 51 della carta delle Nazione Unite, però personalmente sostengo soltanto la resistenza non-violenta. Spero che questo tema passi nella discussione. Tanti auguri di pieno successo".

INTERROGAZIONE DEL PRC ALLA CAMERA

Giovanni Russo Spena ed Elettra Deiana, deputati di Rifondazione Comunista, hanno presentato alla Camera la seguente interrogazione.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro degli Esteri:
premesso che :
- 44 membri del Congresso degli Stati Uniti hanno inviato il 28 Giugno 2005 una lettera rivolta all’ambasciatore italiano negli Usa Sergio Vento nella quale si sollecita la proibizione del convegno indetto a Chianciano (Siena) per il 1 e 2 Ottobre dal cosiddetto “campo antimperialista”;
- in seguito a quella lettera – resa pubblica dalla stampa italiana tra i quali il quotidiano “Libero” – l’ambasciata italiana a Baghdad avrebbe negato la concessione dei visti per partecipare alla conferenza ad alcuni esponenti dell’opposizione irachena tra i quali: Ayatollah Sheikh Jawad al KHALESI, leader del Iraqi National Foundation Congress; Ayatollah Sheikh Ahmed al BAGHDADI; Salah al MUKHTAR; Sheikh Hassan al ZARGANI, Portavoce internazionale del movimento di Muqtada al Sadr; Mohamad FARIS; Ibrahim al KUBAYSI, fratello del segretario dell’Alleanza Patriottica Irachena;
- se venisse confermata la decisione di negare i visti sulla base della pressione Usa, ci troveremo di fronte ad una inaccettabile lesione della sovranità nazionale del nostro Paese;

Per sapere:
- a che punto sia la concessione dei visti agli esponenti dell’opposizione irachena elencati in premessa ed in caso di diniego quali siano le ragioni – in base alla legge italiana- che giustificano tale rifiuto.

On.Elettra Deiana
On. Giovanni Russo Spena




Da alcuni giorni il partito americano in Toscana è scatenato. Mozioni in vari consigli (a partire da quello regionale toscano), proclami alla stampa, pressioni di ogni tipo sugli amministratori e sulle strutture ricettive di Chianciano. Lo stesso presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, viene chiamato in causa da Forza Italia che gli chiede di adoperarsi per impedire in ogni modo la conferenza del 1-2 ottobre.
Per questi motivi, affinché ognuno si assuma chiaramente le proprie responsabilità politiche, il Comitato organizzatore della conferenza ha scritto a Martini.

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA

Al Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini

Gentile presidente,
le scrivo a nome del Comitato organizzatore della Conferenza Internazionale che si terrà a Chianciano Terme sabato 1 e domenica 2 ottobre 2005, sul tema “Lasciamo in pace l’Iraq. Sosteniamo la legittima resistenza del popolo iracheno”.
Come certo saprà, il consigliere Angelo Pollina di Forza Italia ha presentato il 10 agosto scorso una mozione in cui chiede al Presidente ed alla Giunta Regionale di adoperarsi per impedire lo svolgimento della conferenza.
Analoghe iniziative da parte di rappresentanti istituzionali di Forza Italia sono in atto in altre assemblee elettive della Toscana, sicuramente presso il consiglio comunale di Firenze.
Contro le grossolane menzogne contenute nella mozione di Pollina abbiamo già dato incarico ai nostri legali di procedere con una querela per diffamazione.

Come le sarà noto, l’iniziativa di Pollina si collega esplicitamente ad una lettera senza precedenti di 44 membri del Congresso degli Stati uniti, con la quale si chiede al governo italiano, fra le altre cose, di impedire lo svolgimento della conferenza.
A seguito di questa gravissima ingerenza negli affari interni italiani, che calpesta spudoratamente la sovranità nazionale e colpisce a morte le libertà ed i diritti costituzionali del nostro paese, il ministro degli esteri Fini ha risposto negando i visti ai relatori iracheni previsti nel programma del convegno (all. 1).
Si tratta di Alti rappresentanti della società civile irachena, tutti con regolare passaporto, per i quali – fino alla pubblicazione della lettera giunta dagli USA – l’ambasciata italiana a Bagdad aveva dato il benestare di massima alla concessione dei visti.

Dopo la decisione di Fini e le mozioni oggetto di questa mia lettera è arrivata una inqualificabile campagna di stampa condotta principalmente dal quotidiano Libero, tesa ad etichettare gli organizzatori della Conferenza (decine di organizzazioni di 4 continenti), come “sostenitori del terrorismo internazionale”.

In risposta alla negazione dei visti decine di personalità del nostro paese hanno firmato un appello (all. 2) al Ministero degli esteri affinché questa decisione venga annullata ed i visti vengano concessi.

Mi sono dilungato per dirle che il regolare svolgimento della Conferenza è oggi il metro con il quale si potrà misurare lo stato reale della democrazia in Italia. Sono in gioco diritti fondamentali, è in gioco addirittura il diritto alla libera espressione del pensiero.
Proprio per questo, per poter svolgere regolarmente la Conferenza con tutti i relatori, ma anche per segnalare la gravità dell’attacco alle libertà democratiche, alcuni di noi inizieranno a breve lo sciopero della fame.

Vogliamo sperare che la Regione Toscana sappia opporsi a questo attacco.

Per poter illustrare direttamente i contenuti e gli scopi della Conferenza, le chiedo infine un incontro da tenersi al più presto.

Cordiali saluti

Per il comitato organizzatore
Leonardo Mazzei



E ORA IO SOTTOSCRIVO!

Da tempo abbiamo lanciato una SOTTOSCRIZIONE STRAORDINARIA per affrontare le spese della conferenza internazionale. La portata politica di questo evento è certo chiara a tutti ed altrettanto evidente è l’impegno organizzativo e finanziario che ne deriva. Questa normale sottoscrizione è ora sotto attacco. Non si può più neppure fare una conferenza pubblica! Guai poi se la si deve autofinanziare come nel nostro caso! Ai potenti abituati al palazzo, al lusso e agli sprechi del denaro pubblico, secca che anche chi è senza mezzi economici come noi si sforzi con l’autofinanziamento per realizzare iniziative politiche che evidentemente danno molto fastidio.

E’ questa una ragione di più per sottoscrivere subito. Per chi non intende piegarsi la sottoscrizione è infatti un modo assai efficace per contribuire alla lotta per la pace ed a quella per l’affermazione dei diritti dei popoli.

Facciamo dunque appello a tutti i sostenitori della causa della Resistenza irachena, a chi si è battuto contro la guerra e si batte contro l’occupazione, per una sottoscrizione immediata.

I versamenti vanno effettuati sul ccp n° 57286221 intestato a Leonardo Mazzei, mettendo nella causale CONFERENZA.

Comitati IRAQ LIBERO

27 agosto 2005


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