D’Alema a congresso:
una copertura a sinistra

La crisi provocata dalla gestione dalemiana del governo, con la guerra in Jugoslavia, i dialoghi con Cossiga, le inchieste su tangentopoli, la subalternità ai poteri forti, ha avuto un forte impatto sul congresso ultimo dei DS. La deriva a destra di D’Alema e la sua mancanza di strategia politica ha provocato un grosso rigetto, sia nella preparazione congressuale che nell’area moderata e riformista della sinistra italiana.

E’ toccato a Veltroni recuperare "a sinistra" la situazione presentando in una veste liberal socialista il futuro del partito e cercando di bloccare la liquidazione a cui D’Alema lo aveva destinato. L’operazione di immagine è ben riuscita, soprattutto per un’area governativa e filogovernativa che già vedeva Berlusconi ritornare al governo con tutto ciò che questo avrebbe comportato.

Le cose dette da Veltroni al congresso DS sul comunismo come tragedia del XX secolo sono state la conferma che non c’è recupero su un terreno che ci possa interessare. Ci deve però interessare il fatto che, se il partito di D’Alema ha sentito il bisogno di "dire qualcosa di sinistra", come chiedeva Nanni Moretti, è perchè la reazione alla sua politica ha interessato anche quegli ambienti di sinistra ormai abituati a navigare nei meandri governativi. Su questo non vogliamo ripeterci e rimandiamo i compagni all’analisi del numero precedente di Aginform ("ringraziare D’Alema?").

Vogliamo solo sottolineare, da una parte, che la situazione ha prodotto una ‘forte’ attenzione del PRC e in particolare di Liberazione, che tramite il direttore Curzi è diventata la cinghia di trasmissione con i DS (e su questo si stanno delineando nuovi scenari di collaborazione) e, dall’altra, che lo spostamento "a sinistra" non è solo mistificazione, ma ha una base oggettiva nella situazione, che dobbiamo saper individuare esattamente e sulla quale i comunisti dovrebbero saper lavorare e crescere. Questo ci porta ad uscire, naturalmente, dai soliti sprezzanti giudizi e a fare i conti con la realtà che si è andata determinando, per rafforzarne gli elementi positivi ed evitare che essi siano inghiottiti da nuove forme di mistificazione.

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