Il 12 dicembre, Berlusconi alla prova

La partita politica si fa sempre più interessante e, come un pò di tempo fa avevamo avuto modo di dire, gli attori in campo non sono due, bensì tre. Berlusconi, l'opposizione parlamentare e una spinta di movimento che si fa sempre più evidente. Se subito dopo le elezioni ci si limitava alle scaramucce tra governo vero e governo ombra, ora la situazione è cambiata.

Come al solito si tenta di dare delle cose una interpretazione unicamente antiberlusconiana, come se tutto convergesse nel rafforzare il fronte politico PD -CGIL e si lavorasse per un rovesciamento elettoralistico della situazione. Invece, qualcosa di veramente nuovo è accaduto. Il movimento degli studenti e del personale universitario - così grande e ramificato centrato sulla richiesta di rafforzare e non tagliare la scuola pubblica non senza ambiguità meritocratiche - la vicenda Alitalia, che nonostante il ruolo grottesco del sindacalismo di base si inasprisce e scopre il cinico gioco del governo e dei suoi compari confindustriali e, sullo sfondo, la condizione economica dei ceti popolari che si fa sempre più dura e fa chiaramente intendere che può esplodere, rappresentano il terreno oggettivo su cui la situazione politica si sta muovendo.

Se si rovescia il cannocchiale, nel verso giusto, si scoprirà che non è la politica a dare il senso alle cose, ma lo scontro reale. Dunque siamo in una situazione prerivoluzionaria o qualcosa del genere? Anche se gli sviluppi della crisi mondiale fanno presagire scenari molto duri e quindi anche repentini cambiamenti qualitativi non è questo all'ordine del giorno. Per ora ci si deve limitare a cogliere il dato reale che è di fronte a noi. Il 12 dicembre sarà un momento importante di questa verifica, anche se si tratta dello sciopero generale indetto dalla CGIL e a cui hanno di fatto aderito le sigle di quello che si definisce sindacalismo di base.

E' possibile, oltre che auspicabile, che il 12 dicembre non sia uno sciopero di sigle, ma uno sciopero generale vero in cui la volontà dei lavoratori si esprime e riprende il suo cammino.

Se ciò accadrà, come è nell'ordine delle cose, la questione Berlusconi assumerà una dimensione interessante e pericolosa allo stesso tempo. Interessante perchè dopo i primi seri avvertimenti, studenti e Alitalia, il circo Barnum della destra riceverà un colpo molto grosso. Pericolosa perchè a volere la prova di forza è anche la destra politica e confindustriale. Se si fa eccezione per Di Pietro, l'opposizione cerca di sdrammatizzare e di minimizzare, anzi di ricucire lo scontro. In realtà Berlusconi, come dimostrano i provvedimenti sulla sicurezza, si sta attrezzando per fare la prova di forza con l'opposizione reale. Lo si è visto col decreto Gelmini e lo si vede con l'asse governo-confindustria contro i dipendenti Alitalia. Più lo scontro si fa duro e più la tentazione autoritaria emerge.

In questo contesto politico, il controllo del movimento reale sta ancora nei recinti istituzionali. Le due cose non coincidono necessariamente, ma è chiaro che a esprimere l’opposizione è ancora il PD. I radicali della sinistra hanno di fatto abbandonato la scena e questo è un buon segno. Ma chi esprimerà politicamente l’opposizione reale? All’orizzonte non si intravede nulla del genere, anche se a questo bisognerà continuare a lavorare.

Erregi

21 novembre 2008


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