L'ALIBI PER OBAMA
considerazioni su Mumbai

Che ci siano molte cose strane nell'attacco a Mumbai sono in molti ad averlo avvertito. Se ne sono accorti anche giornalisti e commentatori che pur utilizzando il logoro clichè dell'attacco da parte di fondamentalisti islamici non riescono ad essere convincenti e fanno capire che ci sono molte cose non chiare nella vicenda. L'unica cosa convincente è il parallelo con l'11 settembre americano e per questo Mumbai viene definito l'11 settembre indiano. Il parallelo è riferibile però, a nostro parere, non al terrorismo internazionale, ma all'intrigo di fattori che ha portato a dimostrare che le due torri di New York sono state abbattute non da Al Qaeda, bensì dai servizi americani e israeliani per iniziare la 'guerra infinita'. Un autoattentato insomma.

Partiamo dalle cose strane che emergono dai pochi dati messi in circolazione. Citiamone almeno due: la consistenza e l'identità dei commandos e le tecniche militari adottate. La prima domanda che viene spontanea è questa: perchè è stata annunciata la morte di un numero esiguo di 'terroristi' senza nessuna documentazione e senza spiegare come un piccolo gruppo abbia potuto gestire giorni interi di battaglie con l'esercito indiano e con i corpi speciali e allo stesso tempo tenere in ostaggio migliaia di persone. E' verosimile questa versione dei fatti? Sopratutto poi quando si annuncia che l'unico 'terrorista' catturato è un pakistano?

Eppoi, seconda questione, se si analizzano le modalità degli attacchi - sbarchi di commandos via mare, equipaggiamenti militari e dileguamenti di molti degli assalitori - ci si accorge che ci troviamo di fronte a una perfetta e oliata macchina militare che certamente non è caratteristica di gruppi terroristici, ma di forze professionali.

Dunque che cosa è veramente successo a Mumbai? Non abbiamo ovviamente la possibilità di dimostrare, documenti alla mano, la dinamica effettiva dei fatti. Possiamo però partire dalla considerazione sul movente e, come nei gialli che si rispettano, il movente indica anche l'assassino.

Se si parte da ciò che il nuovo presidente americano ha detto sul rafforzamento dell'intervento americano in Afganistan e sulla possibilità di estendere questo intervento al Pakistan dove si raccolgono le forze strategiche dei talebani e dei loro alleati pakistani, si capisce già il perchè dell'attacco di Mumbai e del terrorista pakistano catturato. La questione però è ancora pià complessa perchè come nell'11 settembre americano il vero obiettivo di chi ha organizzato l'attacco è quello di scatenare una reazione emotiva internazionale che giustifichi ulteriori interventi militari occidentali, ma allo stesso tempo di rafforzare un rapporto strategico in Asia con l'India che è l'ago della bilancia nei rapporti di forza nell'area. Infine la ciliegina della sinagoga, per legittimare il ruolo di Israele nella guerra al 'terrore' e galvanizzare il sionismo.

Erregi

1 dicembre 2008


Ritorna alla prima pagina