Il basso impero della sinistra

Quando si parla di basso impero non ci si può solamente riferire al regime berlusconiano, al suo modo di gestire il potere, gossip compreso. Certo, gli episodi più eclatanti riguardano la destra al potere fatti di conflitto di interessi, di vicende giudiziarie, di pratica affaristica internazionale che vede Berlusconi mischiare politica e affari, di frequentazioni massoniche e mafiose, il tutto in un clima di maggioranze elettorali plebiscitarie ottenute con i peggiori stimoli reazionari, razzisti, forcaioli.

Contro questo clima da basso impero si sono levate voci coraggiose. A volte è stato il quotidiano La Repubblica a menare scandalo per le numerose nefandezze del cavaliere. Altre volte è stato l'outsider della politica, Antonio Di Pietro, a fare opera di denuncia. Eppoi Marco Travaglio con la sua puntuale ricostruzione dell'agire criminoso berlusconiano e infine le popolari trasmissioni di Santoro, di Fazio, della Dandini e della Gabanelli che, nonostante il clima da basso impero, hanno contrastato le 'verità' di regime.

E l'opposizione? Sulla sua inconsistenza si è detto molto, ma il giudizio è stato soprattutto di natura politica. Poco si è detto, invece, sulla condizione da basso impero che vivono anche coloro che si oppongono o fanno finta di opporsi al berlusconismo. Se non ci fossimo trovati in presenza di iniziative editoriali-televisive, il rapporto maggioranza-opposizione avrebbe seguito i soliti canali vuoti e logorroici del salotto di Bruno Vespa.

Niente è stato detto però sull'aspetto, diciamo, strutturale delle forze politiche che vengono definite di opposizione. Non si tratta in questo caso di debolezza nel fare opposizione, ma della natura di coloro che rappresentano questa opposizione. In sostanza, che cosa è questo PD? La domanda non nasce dalla vicenda Marrazzo, che pure è un esempio del basso impero di sinistra, ma da altre e più generali vicende che si chiamano Campania, Calabria, Puglie, Lazio,Toscana, per limitarci a quelle più conosciute. In sostanza siamo stati abituati a vedere l'albero e non la foresta. Abituati a parlare di Berlusconi ci siamo dimenticati di considerare la trasformazione-degenerazione di quelli che ci stavano accanto.

Dire questo non è cosa da poco perchè, quando si parla di opposizione, bisogna capire con chi abbiamo a che fare. Il comitato d'affari che rende l'aria irrespirabile e che ci induce a parlare di basso impero della sinistra sta nella foresta che ci circonda. A quando una discussione su questo, compagni del 4% ? La nicchia elettorale che vi sta preparando Bersani val bene il silenzio!

Erregi

2 novembre 2009


Ritorna alla prima pagina