RITORNO A MARX

Il pensiero distorto dell'intellettualismo 'comunista'

Dovremmo dire finalmente, le forze disperse dell’intellighenzia comunista si sono ritrovate a convegno il 19 dicembre per fondare l’Associazione Marx XXI, in un progetto di sostegno all’aggregazione comunista in Italia. Guardando le facce dei partecipanti ci viene però il dubbio che più che di comunismo si vuol andare a parare in un’altra direzione, anzi le direzioni di marcia sono due, una prettamente politica e l’altra di natura culturale.

Diciamo che quella politica è la peggiore, perché è evidente che per il calibro dei partecipanti il convegno è tutto interno al PRC-PdCI. Si tratta di una operazione di stabilizzazione ideologica per dare un ancoraggio al partito di Diliberto e al settore 'comunista' di Rifondazione. Che questi ‘comunisti’, reduci da tante avventure, dall’appoggio alla guerra in Afghanistan alla partecipazione ministeriale a quella contro la Jugoslavia, possano rappresentare un movimento comunista in Italia è però fuori dalle cose.

Proprio sul terreno politico, mentre Marx XXI fondava la sua Associazione, il segretario della Federazione della Sinistra Ferrero rilasciava un'intervista in cui dichiarava che i suoi seguaci erano pronti a sostenere anche un governo Casini, per liberarsi di Berlusconi, senza chiedere nulla in cambio. Generosi dunque, ma chi è avvezzo a capire il trasformismo della sinistra radicale, aldilà di ogni considerazione sull’efficacia di questa mossa, avrà intuito che per ritornare in ballo elettoralmente Ferrero e soci sono disposti anche ad appoggiare Casini.

Quindi Marx XXI è una sorta di 'comunismo' di nicchia che, mentre ritorna a teorizzare sui massimi sistemi, lascia ai politici della stessa area il lavoro sporco. Ma la questione non è solo di linea politica.

Abbiamo detto, difatti, di una seconda direzione di marcia del progetto associativo partito il 19 dicembre, la direzione culturale. Mettendo assieme le tendenze presenti, si evince che l’associazione è piuttosto un simposio dove si ritrovano intellettuali veri o presunti che daranno luogo a discussioni di vario genere su Marx, il marxismo e i destini del mondo, tralasciando di partire dal dato reale che sta di fronte ai comunisti, compreso il recupero rivoluzionario della propria identità e la sua proiezione nelle contraddizioni della nostra fase storica.

Tra il lavoro dei ‘comunisti’ di nicchia e la terza fase del movimento comunista c’è una bella distanza dunque.

Erregi

21 dicembre 2009


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