La nuova Europa in marcia

Non è ancora tutto risolto, ma il conflitto in Europa sullo spread è arrivato ad una svolta. Una nuova classe dirigente si delinea nell'UE e va a sostituire la vecchia burocrazia comunitaria e finalmente punta ad un nuovo ambizioso obiettivo che è quello della unità politica e di quella economica di cui l'aspetto monetario è parte.

Per consolidare questa prospettiva ci vuole del tempo, deve nascere una solida classe dirigente e un modo diverso di rapportarsi ai singoli stati nazionali che compongono l'UE .La stretta è già partita, la negoziazione dei debiti sovrani, delle misure di politica economica e finanziaria che ciascun paese sta adottando per definirsi virtuoso, dà il segno della direzione imboccata. Ma, come si è detto, siamo solo agli inizi; il salto qualitativo deve ancora avvenire e sarà caratterizzato da una subordinazione dei governi europei ad una direzione centralizzata dell'economia che ne scandirà le scelte, rispetto alla spesa pubblica, all'indirizzo produttivo, all'organizzazione dei rapporti internazionali.

A livello empirico questo sta già avvenendo e Monti è l'espressione di questa volontà. Per il futuro non si tratterà più di provvedimenti tampone, ma di una visione unitaria del ruolo dell'Europa nel contesto internazionale in modo da rappresentare un'interlocutore alla pari di USA, Cina, Russia. Non che cambi il legame dell'UE con gli alleati occidentali, ma si va rafforzando il peso che essa esprime in questo contesto.

Si può contrastare questo progetto che significa più liberismo, più determinazione imperialista, più compressione della spesa sociale?

E' improbabile che ciò avvenga nel medio periodo dal momento che la bandiera europeista sventola nelle sedi dei partiti di destra, di centro e di sinistra e che, in particolare, quelle che si definiscono forze di alternativa sono un coacervo di demagogia e di opportunismo. Nei prossimi mesi dovremo ragionare su come l'opposizione di classe possa trovare la sua espressione politica e il suo modo di contrastare il progetto della grande Europa imperialista e liberista.

Erregi

9 settembre 2012


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