L'impeialismo USA e i sionisti israeliani
scavano la trincea della seconda linea
Il 2007 sia l'anno di un nuovo arretramento delle forze imperialiste !

Non pensavamo certo che la lezione che viene dalla resistenza irachena alle forze imperialiste potesse indurre Bush e i suoi alleati a ritirarsi precipitosamente dall'Iraq e a cambiare strategia. Purtroppo le sofferenze che i popoli soggetti alla guerra infinita americana stanno subendo sono enormi, anche se i colpi inferti alla bestia imperialista sono stati duri sul piano militare e su quello politico.

Sul piano militare si è dimostrata l'impossibilità di governare i paesi occupati, Afghanistan compreso, mentre sul piano politico è andata in frantumi la credibilità della guerra allo spauracchio del terrorismo e dell'esportazione della democrazia.

Consapevoli di questi insuccessi, gli imperialisti americani e i loro alleati Nato e israeliani hanno deciso di creare una seconda linea politico militare che non si regge unicamente sui bombardamenti, ma fa leva su un mix di azioni militari e di coinvolgimento di settori politici che diano la senzazione che a parlare non siano solo i bombardieri, ma anche le forze 'politiche' delle aree di guerra.

Da questa nuova strategia è scaturito l'asse che partendo dalle sanzioni ONU all'Iran, passa attraverso la spaccatura del governo libanese al passaggio di Abu Mazen al fronte israelo-americano, fino all'uso delle truppe etiopiche per imporre un governo fantoccio in Somalia.

Come si è modificata dopo questi fatti la situazione sul campo e nei rapporti di forza ? Se si può usare un'espressione militare, è lecito dire che gli imperialisti hanno messo in moto le loro riserve strategiche in Medio Oriente per arginare la disfatta subita sulla prima linea. La disfatta degli imperialisti si chiama resistenza del governo iraniano alle pressioni internazionali, batosta in Libano subita da Israele, governo Hamas in Palestina, vittoria delle Corti Islamiche in Somalia e aumento della resistenza in Afghanistan.

L'impiccagione di Saddam rende queste sconfitte ancora più evidenti perchè la vendetta è stato l'ultimo stadio di una manifesta impotenza strategica.

Il 2007 sarà dunque l'anno in cui si svilupperà lo scontro sulla seconda linea individuata e costruita dagli imperialisti per rimontare la china dopo la disfatta irachena.

Prevedere ora quale sarà l'esito di questa nuova prova di forza non è facile, anche se alcune ipotesi si possono fare. Una di queste ipotesi ci riguarda direttamente e coinvolge l' Europa e in nostro governo.

La seconda linea è costruita difatti con il concorso di Prodi e D'Alema i quali, per farsi perdonare l'audacia del cessate il fuoco in Libano e la proposta della conferenza internazionale per uscire dalle guerre, hanno sposato subito la causa di Abu Mazen sulle elezioni, appoggiato il governo Seniora, approvato le sanzioni all' Iran, ricevuto con tutto il calore possibile Olmert a Roma e sostenuto che dall'Afghanistan non ci si muove. La Somalia viene relegata a un preoccupante episodio che riguarda il Corno d'Africa, mentre è evidente che si tratta di un'operazione militare preparata e accettata da tutti i paesi imperialisti dell'occidente.

Alla luce di questa nuova strategia ci dobbiamo aspettare che i coinvolgimenti politico militari dell' Italia e dell'Europa saranno all'ordine del giorno. Come augurio per il 2007, Aginform si attende dalle forze antimperialiste italiane un impegno adeguato alle nuove minacce.

Roberto Gabriele

30 dicembre 2006


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