Un chiarimento senza alternative immediate

Il chiarimento a cui ci riferiamo non è quello interno al governo, bensì alla sinistra di movimento e di alternativa. La crisi del governo Prodi ha messo in chiaro molte cose da questo punto di vista. Finalmente, in un colpo solo, tutti i tasselli della grande mistificazione sono tornati al loro posto.

La sinistra radicale è rientrata nei ranghi accettando responsabilmente di condividere senza fare capricci la politica del centro sinistra e questo è un fatto che ci permette di riprendere un discorso che nel tempo abbiamo fatto, ma che ora si presenta in modo limpido, potremmo dire allo stato puro. I 'comunisti', quelli italiani e quelli del PRC, dopo tante sceneggiate, si sono rassegnati a fare la ruota di scorta di un governo neocentrista come ai tempi in cui la DC imbarcava i partiti cosiddetti minori per dare il senso di un'articolazione che in realtà era solo lottizzazione.

Questo tradizionale ruolo dei partitini, nelle coalizioni di centro sinistra ha coinvolto anche le dissidenze interne, in particolare gli ernestini, che hanno abbandonato al loro destino due eretici che, francamente, non ci muovono a compassione, dal momento che la loro crisi non è politica, ma esistenziale. Ovvero, se la vogliamo mettere sul politico, dovremmo considerarli stupidi. Non avevano capito chi sono Prodi e D'Alema e che cosa rappresentano? Eppure la crisi di governo ha fatto capire che anche il dalemismo in politica estera non è accettato dalla lobby sionista e dagli americani. Quindi tutti in riga.

Abbiamo detto all'inizio che consideriamo salutare questa crisi e gli allineamenti che ne sono conseguiti. Per molti anni abbiamo assistito al lancio delle rifondazioni comuniste ad opera di spregiudicati trasformisti che, quando non operavano direttamente per conto terzi, erano espressione del trasformismo politichese che, come metastasi, si inserisce nel tessuto delle esigenze di lotta e di cambiamento.

Ora che il cane è caduto nell'acqua, per usare un'espressione di Mao, bisogna continuare a bastonarlo e anche duramente. Già da qualche tempo andiamo dicendo agli alternativi di 'movimento' che andava tracciata una netta linea di demarcazione con la sinistra governista e Vicenza doveva essere l'occasione. Così non è stato. Vicenza è stata una manifestazione di buonismo pacifista dentro cui il PRC e contorni hanno cercato di recuperare la botta provocata da Prodi con la dichiarazione di raddoppio della base. Il 'bernocchismo', abituato ad agire come opposizione che è speculare alla sinistra governista, ha trasformato un momento di lotta in una inutile parata.

La crisi che ha portato all'allineamento della sinistra governista investe anche i movimentisti. Come la storia ci insegna, essi hanno avuto un ruolo di collegamento tra lotte e sinistra istituzionale, cercando di ricavarsi nicchie di rappresentanza, ma dentro un ambito che alla fine puntava alla mediazione e alla protezione della sinistra istituzionale.

Ora che questa sinistra si è assunta la responsabilità di condividere la linea di Prodi, le illusioni e le protezioni cadono. Quello che resta è fatto di rituali velleitari, sia nella versione basista che in quella più compromettente del ribellismo da centro sociale.

Siamo sempre stati lucidi su queste cose, ma esse ora fuoriescono dalla polemica e diventano questioni di prospettiva politica. Se ancora qualcuno finge su come stanno effettivamente le cose, o magari non capisce, è bene che che apra gli occhi.

Contro la sinistra governista e contro il velleitarismo dei 'movimentisti' occorre organizzare l'opposizione politica, internazionalista e di classe, liberandosi del ciarpame ideologico e culturale dei 'neocomunisti'e della nuova sinistra.

E' bene che ciascun compagno e ciascuna compagna meditino sul fatto che in questi giorni, oltre agli avvenimenti che sono sotto gli occhi di tutti, ci sono state due dichiarazioni, rispettivamente di Casarini e di Bifo. Il primo ha detto, in un'intervista, che se una bandiera va bruciata è quella cinese, perchè la Cina è peggio dell'America di Bush. Bifo ha sostenuto, su Liberazione, che Putin è un nazista. Perchè non accetta il riarmo americano ai confini della Russia? Dunque compagni andiamo al chiarimento.

Erregi
25 febbraio 2007


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